Raymond Leo Burke
Nicola Bux
Raffaele Coppola
Liturgie secolarizzate e diritto
I contributi raccolti nel volume affrontano sotto
varie angolature il tema, assai caro alla teologia di Benedetto XVI, della
"tentazione costante nel cammino della fede" di eludere il profondo
mistero di Dio, "costruendo un dio comprensibile, corrispondente ai propri
schemi e ai propri progetti". Questa deviazione si è verificata pure in
campo liturgico: dopo il Vaticano II e sino ai nostri giorni vi sono stati non
rari abusi, i quali risultano censurabili nella misura in cui si traducono in
atti di culto che, secondo il pensiero del Santo Padre, non sono più
teocentrici ma piuttosto antropocentrici, vale a dire protesi ad
un'auto-esaltazione dell'uomo e delle sue esigenze. È per questo che il
recupero, compiuto da Benedetto XVI, della cosiddetta "Messa di San Pio
V" ovvero della Forma extraordinaria del rito della Messa potrà svolgere
un utile compito, spingendo ad arginare quelle non isolate deviazioni, onde
riportare sempre più al centro dell'attenzione il vero Protagonista anche nelle
modalità di svolgimento della Messa secondo la Forma ordinaria o "di Paolo
VI" e dei riti adottati a seguito delle riforme conciliari. Va ricordato
che, secondo la dottrina tradizionale, tutti i riti sono offerti per adorare,
propiziare, ringraziare Dio ed impetrare da Lui le grazie necessarie alla
salvezza eterna dell'uomo.
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