Sante Messe in rito antico in Puglia

mercoledì 3 ottobre 2012

“Al termine del giorno…..” In memoria di p. Anselmo Susca


di Giannicola D'Amico

Nella serata del 1° ottobre, all’ora di Compieta, padre Anselmo Susca ha concluso la sua battaglia terrena e si è addormentato nel Signore: il padre Abate, in ossequio a quella Regola di S. Benedetto che è supremo modello di umanità, mentre gli portava la buonanotte, lo ha trovato serenamente spirato.

Uomo tenace, docente esperto e monaco esemplare, padre Anselmo sarà da tutti ricordato quale autentico apostolo del canto liturgico, custode zelante e promotore instancabile del canto gregoriano di cui è stato interprete raffinato e maestro esigente.

Monaco dell’Abbazia della Madonna della Scala a Noci, con oltre settant’anni di professione religiosa nell’obbedienza sublacense, fu per molti anni docente presso il Conservatorio di Bari e fiduciario del M° Nino Rota, quando fu aperta la sezione distaccata di quell’istituto a Monopoli, con gli auspici dell’indimenticato sen. Russo.

Instancabile promotore, anche con la collaborazione del grande Nino Rota, di memorabili corsi di canto gregoriano durante gli anni Sessanta, presso l’abbazia nocese, che raccolsero il fiore degli esperti europei di musica sacra e liturgica di quegli anni, fra cui Agustoni, Eccher, Bartolucci, Baratta, Celeghin, Migliavacca, Altisent, Haberl, Wiesli, Arendt, Carraiz, Biella, Cardine, li rievocò negli anni Ottanta e ultimamente, con infaticabile forza di volontà, nell’estate 2011 e 2012, con la collaborazione del Centro Studi J. Claire di Verona di mons. Turco e il patrocinio della nostra scuola.

Autore di numerose pubblicazioni specialistiche sul canto gregoriano, oltre che di una miriade di articoli e contributi di vario genere, fondò e diresse fino a tempi recenti il Coro Novum Gaudium e l’omonimo centro studi, nel contempo portando la formazione corale a intervenire ad importanti rassegne internazionali ed eventi culturali di spicco (come la “sperimentale” partecipazione a Time zones nel 1994), facendola divenire un punto di riferimento in tutto il Meridione, per lo studio e l’esecuzione del canto gregoriano: una autentica fucina di formazione al vero canto liturgico ed alla Bellezza suprema che da esso promana.

Oltre a numerose incisioni, ad altrettanto molteplici trascrizioni di autori antichi, ed alla instancabile collaborazione con sodalizi musicali importanti per la nostra regione, come l’Ass. “Traetta” di Bitonto ed il Festival Organistico Internazionale di Lecce, a lui si deve l’educazione di diverse generazioni di musicisti pugliesi alla musica antica e al canto gregoriano.

Voce alquanto inascoltata dagli Uffici Liturgici che raramente hanno accolto negli ultimi decenni i suoi preziosi suggerimenti, egli trovava supremo conforto nel vedere in tanti giovani ancora ardente la passione per il gregoriano: quest’estate con incrollabile volontà di sfidare l’ingravescente malattia, ha offerto l’ultimo suo contributo di docente e di gregorianista. 
Una sorta di vero e proprio testamento spirituale.

Appena lo scorso 28 settembre noi della Scuola Ecclesia Mater lo avevamo incontrato presso il  Monastero, perché da tempo desideravamo che l’atto costitutivo della Scuola lo avesse quale testimone d’eccezione, modello straordinario di una vita dedicata a render gloria a Dio attraverso il canto gregoriano: ed in quella occasione, padre Anselmo, seppur con un filo di voce, ma con fermezza ci aveva incoraggiati a proseguire nell’impegno per difendere e promuovere la musica sacra.

2 commenti:

  1. Ho conosciuto padre Anselmo alcuni anni fa, in occasione dello studio e la successiva pubblicazione di alcuni manoscriti di canti liturgici trovati nell'archivio dell'arcidiocesi di Acerenza (due messe un Kiriale e un Graduale, scritti esclusivamente per la Cattedrale di Acerenza). Ci mancherà la sua dolcezza, il suo sorriso, la sua sottile ironia e la sua grandissima competenza. Ha trasmesso a tutti noi corsisti negli anni 2011 e 2012 una grande passione per il bel canto gregoriano.
    Tonino Giordano già Sindaco di Acerenza.

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  2. Sono grato al Signore di avermi fatto conoscere Don Anselmo, di cui ho sempre ammirato il tratto umano, fatto di semplicità.
    Ai funerali c'ero. Mi sono commosso quando le sue ragazze (le sue figlie!) del coro "Novum Gaudium" hanno intonato, col cuore, l'Alleluja.
    Questa è la vera eredità di Don Anselmo! Trasmettere l'amore per Dio attraverso lo studio e l'esecuzione del canto gregoriano.
    Che nulla di quanto seminato, coltivato e raccolto in questi lunghissimi anni da Don Anselmo vada disperso!

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