"La Lettera
Apostolica, Summorum Pontificum Motu Proprio data, del Sommo Pontefice
Benedetto XVI del 7 luglio 2007, entrata in vigore il 14 settembre 2007,
ha reso più accessibile alla Chiesa universale la ricchezza della
Liturgia Romana " (Istruzione Universæ Ecclesiæ del 30 aprile2011).
Circa tre anni dopo la pubblicazione dell'istruzione per l'applicazione del Motu Proprio, l'effetto del Summorum Pontificum non si è fermato e l'universalità della liturgia romana si rafforza ogni giorno di più. Per iniziare bene il 2014, questo mese vogliamo fare il punto sui progressi della forma straordinaria negli Stati Uniti.
A) Partiamo da New York, e, più precisamente, da Staten Island. Il 12 ottobre 2013, dopo 48 anni di assenza, la messa tradizionale è ritornata. Non ancora in un quadro domenicale e settimanale, certo, ma con un notevole successo, come testimonia un fedele: "Contrariamente a ciò che immaginavo, e probabilmente anche a quello che si immaginavano coloro che avevano programmato una messa alle 19:30 di un sabato di ottobre, eravamo più di un centinaio." Questa messa organizzata nella chiesa del Sacro Cuore, una chiesa storica del quartiere, è stata celebrata dal parroco che ha raccontato di avere imparato a celebrare per quella occasione. E dunque, come nota un fedele, "un sacerdote si darà da fare per imparare a celebrare la messa tradizionale solo per soddisfare un pugno di fanatici una o due volte l'anno?, o forse questo parroco crede nel valore spirituale di questa messa e vuole reintrodurla in modo regolare nella sua parrocchia?, se è riuscito a radunare un centinaio di persone per un sabato sera, quante riuscirà a metterne insieme la domenica mattina alle 10 e mezza?". Noi non sapremmo dire di più. Per inciso, ecco un ultimo dettaglio che questo fedele ci ha raccontato "come ad ogni messa alla quale io abbia potuto assistere a New York, alcune signore asiatiche ci attendevano all'ingresso della chiesa per distribuire con gentilezza dei libricini per aiutarci a ben seguire e partecipare alla messa".
B) Come dimostra questo parroco di Staten Island, e come abbiamo avuto spesso occasione di scrivere, la formazione dei sacerdoti è uno dei punti cardine per lo sviluppo della messa negli Stati Uniti. A questo riguardo, in un'intervista alla rivista Regina, Byron Smith, segretario di Una Voce America, ci spiega che più di 1000 sacerdoti del paese hanno già seguito un corso per l'apprendimento della messa tradizionale. I canonici di Cantius (vedi la nostra lettera francese n. 260) sono sempre tra i più zelanti divulgatori della liturgia tradizionale: dal 10 al 13 ottobre hanno anche tenuto un corso per i seminaristi della diocesi di Detroit.
C) Nel 2013, la diocesi di Detroit è, a guardare bene, un perfetto manifesto dell'armonioso sviluppo della forma straordinaria negli stati uniti: oltre a questa sessione di formazione per i seminaristi diocesani, ha visto a fine agosto il ritorno della liturgia tradizionale nella Cattedrale del Santo Sacramento come richiesto dal gruppo locale di Juventutem. In quell'occasione ad officiare è stato Monsignor Hanchon, uno dei vescovi ausiliari. Qualche settimana più tardi, è stato Monsignor Reiss, un altro vescovo ausiliare, ad aver conferito il sacramento della Cresima a 16 fedeli della comunità Summorum Pontificum della chiesa di San Josafat. Coinvolgimento di vescovi, accesso ai sacramenti, formazione dei seminaristi: ecco una diocesi in cui le ricchezze del Motu Proprio sono ben condivise. Una situazione che suscita una certa invidia vista da questa sponda dell'Atlantico...
D) Nella diocesi di Galveston-Houston, il cardinale DiNardo, arcivescovo, ha offerto ai fedeli una parrocchia personale il giorno dell'Assunzione. Nel corso di una cerimonia presieduta dal vicario episcopale, don Van Vliet, della Fraternità San Pietro, (FSSP), ha ricevuto l'incarico di guidarla. Battezzata Regina Cæli, questa parrocchia non ha ancora una chiesa tutta sua, ma ha ottenuto l'autorizzazione di costruire su un terreno avuto in donazione a nord ovest della città. Per finire bene il 2013, il 23 dicembre, è stata la volta del vescovo di Springfield (Illinois), che ha eretto la cappellania Santa Rosa di Lima a parrocchia personale, anche in questo caso affidandola alla FSSP.
E) Sulla costa occidentale, in ogni caso, non sono rimasti indietro, fondamentalmente per la presenza di due arcivescovi ammirevoli: Monsignor Sample, a Portland (vedi la nostra lettera 44), e Monsignor Salvatore Cordileone, a San Francisco. Quest'ultimo, in particolare, non solo appoggia volentieri la maggior parte delle iniziative Summorum Pontificum che gli vengono proposte, ma se ne fa anche direttamente promotore presso il clero e i fedeli. Così, dalla domenica della Trinità è stato per la richiesta personale dell'arcivescovo di San Francisco che la messa tradizionale ha trovato una degna collocazione nella chiesa Star of the Sea (Stella Maris) tutte le domeniche alle 11, che dire di più?
F) Queste buone notizie dagli Stati Uniti non ci devono far pensare che invece altrove si sia giunti ad un punto morto. In Europa, per esempio, continuano ad apparire nuove messe, ed altre a guadagnare visibilità e facilità di accesso. Basti pensare alla Spagna, dove la stampa locale di Gijon nelle Asturie, ha raccontato del trasferimento della messa in una chiesa del centro storico della città, ma anche a Segovia che ormai può contare sull'apostolato dell'Istituto del Cristo Re due domeniche al mese alle 19 presso la chiesa di San Sebastián. Da giugno anche la Slovenia vede una prima applicazione mensile del Motu Proprio a Maribor.
G) Dietro a questo sviluppo che potremmo chiamare "organico" del Motu Proprio, c'è da segnalare che la promozione puntuale della forma straordinaria non conosce riposo: Monsignor Schneider, instancabile servitore della riforma liturgica, ha anche celebrato un triduo in Irlanda per l'inizio dell'Avvento; Monsignor Bartulis, vescovo di Siauliai in Lituania, abituale frequentatore del pellegrinaggio di Chartres, ha celebrato una messa pontificale quest'estate durante un seminario liturgico nella sua diocesi; ancora più ad est il cœtus Summorum Pontificum di Mosca (che ha la messa tutte le domeniche alle 17 nella cripta della cattedrale) ha patrocinato un viaggio di presentazione della messa tradizionale nella città di Berezniki, ai piedi degli Urali; infine la dinamica comunità di Hong Kong, che già esisteva prima del Motu Proprio, in occasione della domenica di Gaudete, ha inaugurato un ciclo di conferenze liturgiche con una presentazione da parte di Monsignor Schneider dei benefici e della necessità urgente della comunione in ginocchio e sulle labbra, oggetto del suo ultimo libro pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana.
H) A dispetto del cambio di pontificato, l'effetto Summorum Pontificum non si è arrestato nel 2013, e scommettiamo che sarà lo stesso quest'anno. Per una semplice ragione: la domanda e il bisogno sono ben lontani dallo spegnersi.
Circa tre anni dopo la pubblicazione dell'istruzione per l'applicazione del Motu Proprio, l'effetto del Summorum Pontificum non si è fermato e l'universalità della liturgia romana si rafforza ogni giorno di più. Per iniziare bene il 2014, questo mese vogliamo fare il punto sui progressi della forma straordinaria negli Stati Uniti.
A) Partiamo da New York, e, più precisamente, da Staten Island. Il 12 ottobre 2013, dopo 48 anni di assenza, la messa tradizionale è ritornata. Non ancora in un quadro domenicale e settimanale, certo, ma con un notevole successo, come testimonia un fedele: "Contrariamente a ciò che immaginavo, e probabilmente anche a quello che si immaginavano coloro che avevano programmato una messa alle 19:30 di un sabato di ottobre, eravamo più di un centinaio." Questa messa organizzata nella chiesa del Sacro Cuore, una chiesa storica del quartiere, è stata celebrata dal parroco che ha raccontato di avere imparato a celebrare per quella occasione. E dunque, come nota un fedele, "un sacerdote si darà da fare per imparare a celebrare la messa tradizionale solo per soddisfare un pugno di fanatici una o due volte l'anno?, o forse questo parroco crede nel valore spirituale di questa messa e vuole reintrodurla in modo regolare nella sua parrocchia?, se è riuscito a radunare un centinaio di persone per un sabato sera, quante riuscirà a metterne insieme la domenica mattina alle 10 e mezza?". Noi non sapremmo dire di più. Per inciso, ecco un ultimo dettaglio che questo fedele ci ha raccontato "come ad ogni messa alla quale io abbia potuto assistere a New York, alcune signore asiatiche ci attendevano all'ingresso della chiesa per distribuire con gentilezza dei libricini per aiutarci a ben seguire e partecipare alla messa".
B) Come dimostra questo parroco di Staten Island, e come abbiamo avuto spesso occasione di scrivere, la formazione dei sacerdoti è uno dei punti cardine per lo sviluppo della messa negli Stati Uniti. A questo riguardo, in un'intervista alla rivista Regina, Byron Smith, segretario di Una Voce America, ci spiega che più di 1000 sacerdoti del paese hanno già seguito un corso per l'apprendimento della messa tradizionale. I canonici di Cantius (vedi la nostra lettera francese n. 260) sono sempre tra i più zelanti divulgatori della liturgia tradizionale: dal 10 al 13 ottobre hanno anche tenuto un corso per i seminaristi della diocesi di Detroit.
C) Nel 2013, la diocesi di Detroit è, a guardare bene, un perfetto manifesto dell'armonioso sviluppo della forma straordinaria negli stati uniti: oltre a questa sessione di formazione per i seminaristi diocesani, ha visto a fine agosto il ritorno della liturgia tradizionale nella Cattedrale del Santo Sacramento come richiesto dal gruppo locale di Juventutem. In quell'occasione ad officiare è stato Monsignor Hanchon, uno dei vescovi ausiliari. Qualche settimana più tardi, è stato Monsignor Reiss, un altro vescovo ausiliare, ad aver conferito il sacramento della Cresima a 16 fedeli della comunità Summorum Pontificum della chiesa di San Josafat. Coinvolgimento di vescovi, accesso ai sacramenti, formazione dei seminaristi: ecco una diocesi in cui le ricchezze del Motu Proprio sono ben condivise. Una situazione che suscita una certa invidia vista da questa sponda dell'Atlantico...
D) Nella diocesi di Galveston-Houston, il cardinale DiNardo, arcivescovo, ha offerto ai fedeli una parrocchia personale il giorno dell'Assunzione. Nel corso di una cerimonia presieduta dal vicario episcopale, don Van Vliet, della Fraternità San Pietro, (FSSP), ha ricevuto l'incarico di guidarla. Battezzata Regina Cæli, questa parrocchia non ha ancora una chiesa tutta sua, ma ha ottenuto l'autorizzazione di costruire su un terreno avuto in donazione a nord ovest della città. Per finire bene il 2013, il 23 dicembre, è stata la volta del vescovo di Springfield (Illinois), che ha eretto la cappellania Santa Rosa di Lima a parrocchia personale, anche in questo caso affidandola alla FSSP.
E) Sulla costa occidentale, in ogni caso, non sono rimasti indietro, fondamentalmente per la presenza di due arcivescovi ammirevoli: Monsignor Sample, a Portland (vedi la nostra lettera 44), e Monsignor Salvatore Cordileone, a San Francisco. Quest'ultimo, in particolare, non solo appoggia volentieri la maggior parte delle iniziative Summorum Pontificum che gli vengono proposte, ma se ne fa anche direttamente promotore presso il clero e i fedeli. Così, dalla domenica della Trinità è stato per la richiesta personale dell'arcivescovo di San Francisco che la messa tradizionale ha trovato una degna collocazione nella chiesa Star of the Sea (Stella Maris) tutte le domeniche alle 11, che dire di più?
F) Queste buone notizie dagli Stati Uniti non ci devono far pensare che invece altrove si sia giunti ad un punto morto. In Europa, per esempio, continuano ad apparire nuove messe, ed altre a guadagnare visibilità e facilità di accesso. Basti pensare alla Spagna, dove la stampa locale di Gijon nelle Asturie, ha raccontato del trasferimento della messa in una chiesa del centro storico della città, ma anche a Segovia che ormai può contare sull'apostolato dell'Istituto del Cristo Re due domeniche al mese alle 19 presso la chiesa di San Sebastián. Da giugno anche la Slovenia vede una prima applicazione mensile del Motu Proprio a Maribor.
G) Dietro a questo sviluppo che potremmo chiamare "organico" del Motu Proprio, c'è da segnalare che la promozione puntuale della forma straordinaria non conosce riposo: Monsignor Schneider, instancabile servitore della riforma liturgica, ha anche celebrato un triduo in Irlanda per l'inizio dell'Avvento; Monsignor Bartulis, vescovo di Siauliai in Lituania, abituale frequentatore del pellegrinaggio di Chartres, ha celebrato una messa pontificale quest'estate durante un seminario liturgico nella sua diocesi; ancora più ad est il cœtus Summorum Pontificum di Mosca (che ha la messa tutte le domeniche alle 17 nella cripta della cattedrale) ha patrocinato un viaggio di presentazione della messa tradizionale nella città di Berezniki, ai piedi degli Urali; infine la dinamica comunità di Hong Kong, che già esisteva prima del Motu Proprio, in occasione della domenica di Gaudete, ha inaugurato un ciclo di conferenze liturgiche con una presentazione da parte di Monsignor Schneider dei benefici e della necessità urgente della comunione in ginocchio e sulle labbra, oggetto del suo ultimo libro pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana.
H) A dispetto del cambio di pontificato, l'effetto Summorum Pontificum non si è arrestato nel 2013, e scommettiamo che sarà lo stesso quest'anno. Per una semplice ragione: la domanda e il bisogno sono ben lontani dallo spegnersi.