Il 24 giugno, la Chiesa celebra la Natività del Precursore. Egli è il «Profeta dell’Altissimo», come recita il versetto dell'Alleluja della Messa tradizionale ed è prefigurato da Isaia e Geremia (Introibo, Epistola e Graduale). Fu consacrato sin dal seno di sua madre per annunciare Gesù (Secreta) e preparare le anime alla sua venuta (Alleluja), il Vangelo ci traccia i prodigi che connotano la sua nascita. Zaccaria impone a suo figlio il nome che l’arcangelo Gabriele gli aveva portato dal Cielo e che significa: Il Signore ha fatto grazia. Egli riacquista anche la voce e, ripieno di Spirito Santo, predice le grandezze di suo figlio: «Egli andrà innanzi al Signore per dare al popolo la conoscenza della salvezza». L’arcangelo aveva annunciato a Zaccaria che «molti si rallegreranno della nascita» di S. Giovanni.
Essi non furono soltanto, in effetti, «i vicini ed i parenti di Elisabetta», che festeggiarono quest’evento, ma, ogni anno, nel giorno del suo anniversario, la Chiesa tutta intera invita i suoi figli a condividere questa santa gioia. Essa sa che la natività di questo «Profeta dell’Altissimo» è intimamente legata all’evento del Messia. A partire, infatti, dalla festa della Natività di S. Giovanni, i giorni decrescono, poiché il sole, avendo raggiunto il suo apice della sua corsa annuale sull'orizzonte, ricomincia a decrescere. Al contrario, la festa della Natività del Salvatore, di cui quell’attuale è preludio, segna il tempo in cui il sole comincia a crescere sulla linea dell'orizzonte. Il Precursore deve dissolversi dinanzi a Gesù che è la vera luce delle anime. «Bisogna che egli cresca, dice S. Giovanni, ed io diminuisca». I solstizi erano l’occasione delle feste paesane in cui si accendevano dei fuochi per onorare l’astro che ci dà luce. La Chiesa cristianizzò questi riti vedendovi un simbolo del Battista, «luce ardente e brillante». Inoltre «incoraggia questo genere di manifestazioni che corrispondono così bene al carattere della festa. I fuochi di S. Giovanni completano felicemente la solennità liturgica; essi mostrano unito, in un unico pensiero, la Chiesa e la Città terrestre», come ci dice Dom P. De Gueranger. Il nome del Precusore fu inscritto nel Canone della Messa in testa alla 2° lista. Si celebravano altresì, fin dal VI sec., nel giorno della sua festa, tre messe in suo onore: quella vigiliale notturna il 23 a sera, quella dell’aurora ed, infine, la messa del giorno. Numerose sono poi le chiese dedicate alla memoria del Precursore ed altrettanto innumerevoli sono le devozioni popolari legate alla sua memoria. Una mi pare significativa, poiché tuttora in uso. In alcune zone dell'Italia centrale, il mattino del 24 giugno, si è soliti lavarsi e compiere abluzioni, recitando preghiere, con la c.d. acqua di S. Giovanni, vale a dire con dell'acqua nella quale sono state messe, sin dalla sera precedente, fiori ed erbe odorose raccolte la sera tra il 23 ed il 24 giugno. La tradizione popolare riteneva che essa guarisse qualsiasi malanno. Trattasi probabilmente di una credenza precristiana, che, nel corso del tempo, è stata ricollegata alla memoria del Battista.
La Chiesa bizantina, peraltro, tiene in così grande onore la memoria del figlio di Elisabetta e Zaccaria, che conosce ben sei feste a lui dedicate:
1. La sua concezione, il 23 settembre;
2. la sua memoria all’indomani del Battesimo del Signore, il 7 gennaio;
3. la prima e la seconda invenzione (nel senso etimologico di riscoperta) del suo Capo il 24 febbraio;
4. la terza invenzione del suo Capo il 25 maggio;
5. la sua Natività il 24 giugno;
6. la sua Decollazione il 30 agosto.
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Luca Giordano, Natività del Battista, 1680 circa, Hermitage, san Pietroburgo |
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Tintoretto, Natività del Battista, 1550 circa, Hermitage, san Pietroburgo |
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Tintoretto, Natività del Battista, 1563 circa, Chiesa di S. Zaccaria, Venezia |
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Jacques Stella, S. Giovannino, XVII sec. |
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Piero di Cosimo (Piero di Lorenzo di Piero d'Antonio), Il giovane Giovanni Battista, XV sec., Metropolitan Museum of Art, New York |
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Sandro Botticelli, Madonna con Bambino e S. Giovannino, 1490-95, Palazzo Pitti, Firenze |
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Alonso Cano, S. Giovannino e Gesù Bambino, XVII sec. |
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Alonso Cano, S. Giovanni Battista, 1634, Museo de Escultura de Valladolid, Valladolid |
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Maestro della vita di S. Giovanni Battista, L'arcangelo Uriele accompagna S. Giovanni Battista nel deserto, 1330-40, National Gallery of Art, Washington |
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Michele Desubleo (attrib.), S. Giovanni Battista nel deserto, XVII sec., National Gallery of Ireland, Dublino |
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Hendrick van Somer, S. Giovanni Battista nel deserto, XVII sec., collezione privata |
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François Boucher, S. Giovanni Battista nel deserto, 1755 circa |
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Joshua Reynolds, S. Giovanni Battista nel deserto, 1776 |
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Maestro di Baranello, S. Giovanni Battista, 1620-30 |
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Joseph Marie Vien, S. Giovanni Battista, Musée Fabre, Montpellier |
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Jose Leonardo, S. Giovanni Battista nel deserto, 1635, Los Angeles County Museum of Art, Los Angeles |
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Lorenzo Costa, S. Giovanni Battista, 1505, National Gallery, Londra |
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Francesco de Mura, S. Giovanni Battista, XVIII sec. |
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Juan Martínez Montañés, S. Giovanni Battista, 1623-24, Convento di Santa Clara, Siviglia |
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Moretto da Brescia, Cristo benedice il Battista, 1520-23, National Gallery, Londra |
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Sir Anthony van Dyck, Il Bambino Gesù con S. Giovannino, 1638-40, Dulwich Picture Gallery, Londra |
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Sir Anthony van Dyck, Il Bambino Gesù con S. Giovannino, 1639 circa, The Royal Collection, Londra |
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Pieter Mulier detto Cavalier Tempesta, S. Giovanni Battista e l'Agnello, XVII sec. |
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Antonio Mancini, S. Giovanni Battista, 1890 circa, Museum of Fine Arts, Boston |
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