domenica 6 luglio 2014

“Giovane, non dimenticare la preghiera” (da “I Fratelli Karamazov”)


Giovane, non dimenticare la preghiera. Ogni volta che preghi, se la tua preghiera è sincera, in essa baluginerà un nuovo sentimento e una nuova idea che prima non conoscevi e che ti ridarà nuova forza; e capirai che la preghiera è crescita. Ricordati anche questo: ogni giorno e ogni volta che ne hai la possibilità ripeti a te stesso: “Signore, abbi pietà di tutti coloro che compariranno dinanzi a te in questo giorno”. Giacché ogni ora, in ogni istante migliaia di persone abbandonano la loro vita su questa terra e le loro anime si presentano a Dio; quante di loro si sono separate dalla terra in solitudine, senza che nessuno lo sapesse, tristi e angosciate che nessuno le piangesse o solo fosse a conoscenza della loro esistenza, se avessero vissuto oppure no. Ed ecco che forse dall’altro capo del mondo si innalza a Dio la tua preghiera che invoca il loro eterno riposo, anche se tu non conoscevi loro e loro non conoscevano te. Come deve essere toccante per quell’anima che sta atterrita di fronte al Signore sentire che in quel momento c’è qualcuno che prega per lei, che è rimasta almeno una creatura umana sulla terra che ancora la ama. E anche Dio guarderà con occhio più misericordioso tutti e due, giacché se tu hai avuto tanta pietà di quell’anima, di quanta pietà in più sarà capace colui che è infinitamente più misericordioso e amorevole di te? E lo perdonerà per amor tuo. Fratelli, non abbiate paura del peccato degli uomini, amate l’uomo anche nel suo peccato, giacché proprio questa è l’immagine dell’amore divino ed è la forma suprema dell’amore sulla terra. Amate tutte le creature divine, l’intera creazione come ciascun granello di sabbia. Amate ogni fogliolina, ogni raggio divino. Amate gli animali, amate le piante, amate ogni cosa. Se amerete ogni cosa, in ogni cosa coglierete il mistero di Dio. E una volta che lo avrete colto, lo comprenderete ogni giorno di più, giorno dopo giorno. Arriverete, finalmente, ad amare tutto il mondo di un amore onnicomprensivo, universale. Amate gli animali: Dio ha donato loro i rudimenti del pensiero e una gioia imperturbata. Non siate voi a turbarla, non li maltrattate, non privateli della loro gioia, non contrastate il pensiero divino. Uomo, non ti vantare di superiorità nei confronti degli animali: essi sono senza peccato, mentre tu, con tutta la tua grandezza, insozzi la terra con la tua comparsa su di essa e lasci la tua orma putrida dietro di te – purtroppo questo è vero per quasi tutti noi! Amate in special modo i bambini, giacché anch’essi sono senza peccato, come gli angeli; essi vivono per commuovere e purificare i nostri cuori e rappresentano una sorta di indicazione per noi. Guai a chi offende un bambino! Padre Anfim mi insegnò ad amare i bambini: quell’uomo dolce e taciturno, durante i nostri pellegrinaggi, amava comprare, con i soldini che ci avevano donato, dolcetti e caramelle da distribuire ai bimbi; passando accanto ai bambini egli non poteva fare a meno di provare emozione: ecco la natura di quell’uomo.
Davanti a certi pensieri si rimane perplessi, soprattutto vedendo il peccato degli uomini, e ci si domanda: “Bisogna ricorrere alla forza o all’umile amore?” Decidi sempre per l’umile amore. Se deciderai per quello una volta per tutte, potrai conquistare il mondo intero. L’umiltà amorevole è una forza terribile, la più potente di tutte, non c’è niente che le stia alla pari. Ogni giorno e ogni ora, ogni minuto osserva te stesso e bada che la tua immagine sia splendida. Ti potrebbe capitare di passare accanto a un bambino pieno di stizza e pronunciando brutte parole, con l’anima irosa; tu potresti anche non aver notato quel bambino, ma egli ha visto te, e la tua immagine cattiva e ignobile potrebbe imprimersi nel suo cuoricino indifeso. Tu non lo sai, ma potresti aver seminato un seme cattivo in lui e quel seme potrebbe crescere, e tutto perché non sei stato cauto in presenza dei bambini, perché non hai nutrito in te stesso l’amore vigile, attivo. Fratelli, l’amore è un gran maestro, ma dovete saperlo acquistare, giacché esso si acquista con difficoltà, si compra a caro prezzo, attraverso un lungo lavoro e in tempi molto lunghi, giacché non dobbiamo amare solo occasionalmente, ma per sempre. Tutti sono capaci di amare occasionalmente, anche un malfattore può farlo. Mio fratello chiedeva agli uccellini di perdonarlo; questo sembrerebbe privo di senso, eppure è giusto: tutto è come un oceano in cui tutto scorre e tutto confluisce, un contatto in un punto genera una ripercussione all’altro capo del mondo. Che sia pure privo di senso, chiedere perdono agli uccellini, ma gli uccellini sarebbero più felici accanto a te, e così anche i bambini e tutti gli animali, se tu fossi più splendido di quello che sei ora, anche solo un pochino. Vi dico che tutto è come un oceano. Quindi iniziereste a pregare pure gli uccellini, consumati da un amore onnicomprensivo, in una specie di trasporto, e a pregare che anche essi vi rimettano il vostro peccato. Fa’ tesoro di quel trasporto, per quanto privo di senso possa apparire agli uomini.
Amici miei, chiedete a Dio di essere allegri. Siate allegri come i bambini, come gli uccellini del cielo. E non permettete che il peccato degli uomini confonda le vostre azioni, non abbiate paura che logori il vostro operato e ne impedisca la realizzazione, non dite: “Il peccato è potente, la disonestà è potente, potente è l’ambiente del male, mentre noi siamo deboli e soli, l’ambiente malefico ci sta logorando e ci impedisce di realizzare le nostre buone azioni”. Fuggite, figli miei, fuggite da questa afflizione! C’è solo un modo per salvarsi: renditi responsabile di tutti i peccati degli uomini. È proprio così, amico mio, giacché non appena ti considererai sinceramente colpevole di tutto e per tutti, ti accorgerai immediatamente che quella è la verità: tu sei davvero colpevole per tutti e per tutto. Invece, riversando la tua indolenza e la tua impotenza sugli altri, finirai per condividere l’orgoglio di Satana e mormorerai contro Dio. A proposito dell’orgoglio di Satana, penso che sia difficile per noi sulla terra comprenderlo, e quindi è facile cadere in fallo e condividerlo, persino nella convinzione di fare qualcosa di nobile e bello. In realtà noi non siamo in grado di comprendere molti dei sentimenti e dei movimenti più forti della nostra natura fino a quando ci troviamo sulla terra; ma non lasciarti tentare da questo e non pensare che questo possa in qualche modo giustificarti, giacché il Giudice Eterno pretenderà da te quello che tu puoi comprendere e non quello che non puoi comprendere, te ne convincerai da solo, giacché allora vedrai ogni cosa nella giusta luce e non metterai più nulla in discussione. In realtà è come se sulla terra noi tutti errassimo senza meta, e se non fosse per la preziosa immagine di Cristo che è davanti a noi, saremmo rovinati e perduti del tutto, come il genere umano prima del diluvio. Molte cose sulla terra ci sono nascoste, ma in compenso ci è stato donato un misterioso, recondito senso del nostro vivido legame con un altro mondo, un mondo superiore, celeste, e le radici dei nostri pensieri e dei nostri sentimenti non sono qui, ma in altri mondi. Ecco perché i filosofi asseriscono che è impossibile concepire l’essenza delle cose sulla terra. Dio prese i semi da altri mondi e li seminò su questa terra, il suo giardino crebbe e tutto quello che poteva germogliare germogliò, ma ciò che è cresciuto vive ed è vivo esclusivamente in virtù di quel senso di contatto che avverte con gli altri mondi misteriosi. Se questo senso si indebolisce o scompare in te, morirà anche ciò che è cresciuto in te. Allora diventerai indifferente alla vita e comincerai persino a odiarla. Ecco quello che penso

(tratto da Dostoevskij, I Fratelli Karamazov, Garzanti, pp. 442-445)

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