Questa festa – Natale basilicæ Angeli in Salaria
– ci è indicata dal
sacramentario Leoniano e dal Martirologio Geronimiano. Essa è la vera ed
originaria solennità romana in onore del Principe delle milizie angeliche, di preferenza
a quella dell’8 maggio, che concerne solo il santuario del Monte Gargano nelle
Puglie.
La
basilica dell’Arcangelo ci è indicata con precisione al VII miglio della via
Salaria; anche nella biografia di Leone III essa è chiamata Archangeli basilica in septimo. Questa è menzionata anche nell’Itinerario
di Salisburgo: Per eamdem quoque viam venitur ad ecclesiam sancti
Michælis, septimo milliario ab Urbe e può
essere, per certe ragioni, ritenuta come il più antico e più venerabile
santuario romano in onore del santo Arcangelo. Nel Leoniano, cinque messe sono
assegnate alla festa di questo giorno in onore di san Michele.
Il Capo
delle milizie angeliche divenne molto presto nella liturgia l’Angelo per
eccellenza, l’Angelo santo menzionato nel Canone della messa; pure
numerosissime chiese dedicate durante il Medioevo a san Michele presero
semplicemente il nome di Sant’Angelo.
Molti
santuari si elevarono dunque, all’interno della Città eterna, in onore di
questo grande difensore della Chiesa di Dio contro gli assalti delle milizie
infernali.
Presso la
rotonda di Santa Petronilla in Vaticano, si trovava un oratorio dedicato a san
Michele (M. Armellini, Le chiese di Roma dal secolo IV al
XIX, Tipografia Vaticana, Roma 18912, pp. 758-759); un altro, sanctæ Mariæ in monasterio Michælis, è menzionato nella biografia di
Leone III (Ibidem, p. 759. L’Armellini suppone sorgesse in Vaticano, ma
di cui non sa identificare dove fosse la sua ubicazione. Cfr. C. Huelsen, Le Chiese di Roma nel medio evo,
Firenze 1927, p. 348), e può essere, forse, facilmente identificato con la
chiesa di San Michele in palatiolo o in schola Frisonum (attuale chiesa dei Santi Michele e Magno nel
rione Borgo) (Armellini, op. cit., pp. 770-771), ai
piedi del Gianicolo, di fronte all’ala destra del grande colonnato del Bernini,
che precede la basilica vaticana.
Presso il
Patriarchio del Laterano, esisteva l’oratorio del beato Arcangelo, eretto con
magnificenza dal papa Leone III (C. Huelsen, op. cit., pp. 388, 58 e 202).
Esso si trovava esattamente presso il triclinium di Leone III. L’iscrizione
dedicatoria, che diceva Ad
honorem Archangelorum Leo Tertius papa fieri iussit, fu ricopiata dal
Rasponi (De Basilica et Patriarchio Lateranensi, Roma 1657, p. 10). Da quest’oratorio si trasse il grande
ospedale di San Giovanni eretto dal cardinal Giovanni Colonna, verso il 1216.
Dal lato del monte Giordano troviamo anche la piccola chiesa
di Sant’Angelo de Renizo, più conosciuta oggi sotto il nome di
San Giuliano. Vi era anche Sant’Angelo in piscina, Sant’Angelo de augusta, Sant’Angelo in nubibus nel
mausoleo di Adriano, Sant’Arcangelo presso Santa Pudenziana, ecc. In generale,
i monaci benedettini contribuirono in maniera particolare a diffondere la
devozione verso i santi Angeli – essi che, in ragione delle loro magnifiche
salmodie liturgiche, sono sulla terra gli imitatori degli Angeli del cielo,
tanto che in Oriente lo stato e l’abito monastico sono comunemente onorati del
titolo di angelici!
Si
comprenderà facilmente l’importanza attribuita dalla liturgia al culto di san
Michele, se si riflette sul ruolo principale e sulle funzioni attribuite
all’Arcangelo nella lotta contro Satana. La battaglia, impegnata un tempo nel
cielo dopo la prima ribellione di Lucifero, non è che un episodio di una guerra
lunga e crudele, che continua attraverso i secoli e che costituisco la storia
stessa della creazione e della redenzione. Il Verbo di Dio discende sulla terra
come il forte ben armato per vendicare l’onore offeso di suo
Padre e per porre i suoi nemici a sgabello dei suoi piedi. In questa lotta tra
il bene ed il male, in cui alcuna creatura può essere neutrale, vi sono per
alleati san Michele ed i suoi Angeli, la Chiesa, i Santi, che combattono sotto
i suoi stendardi al grido: Quis ut Deus? Dal lato opposto sono Lucifero ed
i suoi angeli, con tutti i loro ausiliari, a cominciare dalle società segrete
moderne, dalla massoneria principalmente, le quali tentano di svolgere sulla
terra quello che l’Apostolo chiama il mistero d’iniquità, che matura sempre più
e che sarà al colmo verso la fine del mondo, prima della parusia finale del
Cristo. Tuttavia lo sviluppo di questo piano diabolico di iniquità, a dir di
san Paolo, è un po’ ritardato ed impossibilitato adesso, affinché Dio possa,
aspettando, svolgere il suo piano di salvezza e di amore. Secondo l’apostolo, ciò
che ora impedisce e ritarda i passeggeri trionfi di Satana, è una potenza
personale, che i teologi identificano con san Michele o con la Chiesa
cattolica. Pur preparandosi alla lotta decisiva e suprema che intraprenderà
contro il Cristo alla fine dei secoli, il demonio, per il momento almeno, non
può fare tutto ciò che vuole. La Chiesa è protetta dall’invisibile assistenza
di Michele e dei suoi Angeli.
Nella
tradizione religiosa russa (e non solo) l’arcangelo Michele è sentito come
“l’arcistratega”, il condottiero delle schiere celesti nella lotta contro le
forze del male.
Patrono di
Kiev, “madre delle città russe”, san Michele è raffigurato sulle armature e
sugli stemmi della dinastia di Rjurik; lo zar Ivan il Terribile affermava che
l’immagine di Michele arcangelo sulle insegne era “il miglior auspicio di
vittoria sugli infedeli”.
L'iconografia
orientale di san Michele lo rappresenta come saldo difensore nella lotta
contro le forze del male nel celebre miracolo di Chonae o Colossae. Narra la tradizione che i pagani volevano distruggere la chiesetta costruita da tale Archippo, un eremita, in onore dell’arcangelo ed a questo scopo convogliarono verso di essa le acque di un fiume in piena, perché la travolgessero. L’arcangelo però, venendo in soccorso del santo monaco, fendette con il suo scettro la terra aprendovi un abisso in cui precipitarono le acque.
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Miracolo di Chonae, XII sec., Monastero di S. Caterina, Sinai |
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Scuola di Novgorod, Miracolo di Chonae, XV sec. |
In quest'icona, la composizione è canonica, anche se resa con un
gusto descrittivo della natura e dei particolari architettonici ormai vicino
alla tradizione occidentale. Una particolarità insolita è data dalla presenza,
a sinistra nell’icona dei santi genitori della Madre di Dio, Gioacchino e Anna,
che non hanno niente a che vedere con il soggetto dell’icona.
Forse l’iconografo voleva
rappresentare in questo modo i santi patroni dei committenti dell’icona e
accomunarli nella venerazione dell’arcangelo.
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Cristo e due angeli (SS. MIchele e Gabriele), 537-545, mosaico, Bode Museum, Berlino. Dalla chiesa di San Michele in Africisco a Ravenna |
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Andrej Rublëv, S. Michele, 1410-1420, Galleria Tret'jakov, Mosca |
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Vitaliy C. Mokrushin, Miracoli di S. Michele, 2008 |
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Marco d'Oggiono, I tre arcangeli, 1516 circa, Pinacoteca di Brera, Milano |
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Ercole Procaccini il Giovane, S. Michele, XVII sec., collezione privata |
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Francesco Maffei, S. Michele rovescia Satana, 1656 circa |
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Anonimo coloniale, S. Michele, XVIII sec., Brigham Young University Museum of Art, Provo, Utah |
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Autore anonimo, Apparizione di S. Michele all'indio Diego Lázaro, Santuario de San Miguel del Milagro, Nativitas, Tlax |
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Autore anonimo, Apparizione a Diego Lázaro di S. Michele, che fa sgorgare l'acqua miracolosa, Santuario de San Miguel del Milagro, Nativitas, Tlax |
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Autore anonimo, Apparizione a Diego Lázaro, XVIII sec., Museo Universitario de la Benemerita Universidad Autonoma de Puebla, Puebla |
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Autore anonimo, Diego Lázaro infermo per non aver eseguito l'ordine di S. Michele, Santuario de San Miguel del Milagro, Nativitas, Tlax |
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Luca Giordano, S. Michele sconfigge Lucifero, 1666 circa, Kunsthistorisches Museum, Vienna |
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Anonimo, S. Michele sconfigge Satana, Chiesa di San Carlo al Corso, Milano
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Acislo Antonio Palomino de Castro y Velasco, S. Michele sconfigge ed incatena il diavolo, 1690 circa |
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Acislo Antonio Palomino de Castro y Velasco, S. Michele sconfigge il diavolo, 1700-14 circa |
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Nicolas Enriquez, S. Michele sconfigge il demonio, XVIII sec. |
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Benjamin West, S. Michele incatena il diavolo, 1777, Trinity College, University of Cambridge, Cambridge |
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Wolfgang Andreas Heindl, S. Michele sconfigge il diavolo, 1730 circa |
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Vladimir Lukič Borovikovskij, S. Michele respinge Satana negli inferi, 1794, The Museum of Regional Studies, Mogilev |
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Vladimir Lukič Borovikovskij, Arcangelo S. Michele, 1810-20, Hermitage, San Pietroburgo |
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Vladimir Lukič Borovikovskij, S. Michele, 1815, Galleria Tret'jakov, Mosca |
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