Sante Messe in rito antico in Puglia

martedì 28 ottobre 2014

Il 3° Pellegrinaggio "Summorum Pontificum" nel racconto dettagliato di chi vi ha partecipato

Abbiamo già pubblicato - in inglese - ieri le impressioni di un partecipante al III Pellegrinaggio "Summorum Pontificum" pubblicandone alcune significative fotografie ed appuntando una serie di links sull'evento del 23-26 ottobre scorsi.
Ora, su segnalazione, volentieri pubblico - in lingua italiana - un resoconto dello stesso evento da parte di un altro pellegrino.

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Summorum Pontificum, un pellegrino racconta

di Daniele Nigro

Anche quest’anno si è svolto, nei giorni dal 23 al 26 ottobre, il pellegrinaggio del popolo “Summorum Pontificum” sulla tomba del Principe degli Apostoli, giunto ormai alla sua terza edizione.
Come di consueto, la celebrazione dei vespri solenni, presieduti da Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Guido Pozzo, Segretario della Pontificia Commissione Ecclesia Dei, presso la parrocchia personale della SS.ma Trinità dei Pellegrini in Roma, ha aperto il pellegrinaggio. Dopo l’indirizzo di saluto del presule, letto in varie lingue, e la comunicazione della concessione dell’indulgenza plenaria, per i partecipanti al pellegrinaggio, alle consuete condizioni, ha avuto inizio il sacro rito. I fedeli, accorsi numerosi, si sono alternati con il coro dei seminaristi dell’Istituto del Buon Pastore, nel canto dei salmi, dando vita ad uno spettacolo inusuale per le ordinarie realtà parrocchiali non più abituate alla recita comunitaria e solenne dell’ufficio divino. Il primo giorno si è concluso con un momento di convivialità presso i locali della parrocchia.
La mattina del giorno successivo, molti pellegrini si sono ritrovati presso la Basilica di Sant’Agostino in Campo Marzio, davanti all’effige della Madonna del Parto, tanto cara ai romani, per la recita di un santo rosario per i nascituri. In particolare hanno affidato alla Madre di Dio e nostra, tutte quelle situazioni di difficoltà e sofferenza che le famiglie cristiane devono affrontare ai giorni d’oggi ed hanno raccomandato, alla celeste Avvocata, i bambini che non hanno avuto la gioia di nascere a causa dell’aborto. Mentre, nel pomeriggio, oltre cento persone, hanno seguito le orme del Signore sofferente, sull’esempio ed in compagnia di san Leonardo da Porto Maurizio, nella via crucis sul colle Palatino, terminata con il bacio della reliquia della Santa Croce nella chiesa di San Bonaventura.
La ricca e densa giornata ha avuto termine con la Santa Messa celebrata nella parrocchia della SS.ma Trinità dei Pellegrini, per 10° anniversario della federazione “Juventutem”. Il programma prevedeva la Messa pontificale del Cardinal George Pell, Prefetto della Segreteria per l’Economia della Santa Sede, da sempre vicino all’associazione di giovani; ma, il porporato, non potendo assolvere personalmente l’impegno preso, a causa di un improvviso malore, ha inviato il suo segretario particolare, don Mark Withoos, il quale ha celebrato una Santa Messa solenne. Alla presenza di una moltitudine di fedeli che, non trovando più posto a sedere, ha seguito l’intera funzione in piedi e di un gran numero di sacerdoti che assistevano in coro, don Mark ha letto l’omelia preparata dal Cardinal Pell ed incentrata sulla figura del Papa, rimarcando così lo spirito del pellegrinaggio “ad Petri sedem” e svoltosi sempre “cum Petro et sub Petro”. Egli ha ripercorso le varie fasi storiche ed a volte difficili del papato, raccomandando in conclusione di pregare molto per il Pontefice regnante, affinché possa assolvere degnamente il supremo ufficio affidatogli dal Signore, e, parafrasando una celebre ed antica preghiera, affinché il Supremo Datore di ogni bene “non tradat eum in animam inimicorum eius”. La partecipazione al sacro rito si è svolta in una atmosfera di grande silenzio e profonda orazione, intervallata sia dal corale canto dell’ordinario della Messa (Missa de Angelis) che dalle risposte alle monizioni del celebrante, ed è culminata nell’esplosione, ad una sola voce, del canto dell’antifona mariana Salve Regina che ha fatto vibrare i cuori dei presenti e, possiamo dirlo senza paura di esagerazioni, le fondamenta del sacro tempio. Alta è stata la presenza dei giovani alla celebrazione, arrivati per l’occasione da svariate parti del mondo. Al termine della Liturgia, i giovani di “Juventutem”, hanno offerto un piccolo rinfresco nel salone parrocchiale, per festeggiare l’anniversario del loro sodalizio.
La giornata di sabato ha rappresentato senza dubbio il momento più alto di tutto il pellegrinaggio. Al mattino, i fedeli sono accorsi numerosi presso la basilica di San Lorenzo in Damaso per l’adorazione eucaristica presieduta da don Marino Neri, Segretario della “Amicizia sacerdotale Summorum Pontificum” , con il servizio musicale curato dal coro dei fedeli della Basilique Notre-Dame di Friburgo. Dopo la benedizione eucaristica, pecore e pastori, per utilizzare una espressione molto in voga di questi tempi, si sono messi in cammino alla volta della Basilica di San Pietro, al seguito dell’effige di Cristo crocifisso, cantando l’inno Vexilla Regis. La lunga processione ha percorso alcune strade del centro storico della capitale della cristianità al canto delle litanie dei santi e di altri inni e canti della tradizione, poi ha imboccato ponte Sant’Angelo e attraverso via della Conciliazione è giunta in piazza San Pietro, per entrare in fine nella Basilica papale tra ali di gente che si faceva il segno della croce e si univa alla preghiera; altri invece guardavano con stupore, o con curiosità, oppure ancora con disprezzo.
Alle ore 12, dopo aver assunto i sacri paramenti in sagrestia, i ministri in processione si sono diretti verso l’altare della cattedra: dando così inizio alla Messa Pontificale celebrata da Sua Em.za Rev.ma il Signor Cardinale Raymond Leo Burke, Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica. Alla presenza di oltre 1500 fedeli e 250 tra sacerdoti e religiosi, e del Cardinal William Levada, Prefetto emerito della Congregazione per la Dottrina della Fede, il Cardinale ha celebrato la Messa votiva della Madonna (Missa Sancta Maria in Sabbato, n.d.r.), sottolineando, nella splendida omelia, come la Vergine Maria sia un modello per tutti noi pellegrini sulla terra e raccomandando di unire aspirazioni, affetti e sofferenze, attraverso il cuore immacolato di Maria, al cuore sacratissimo di Gesù. La folla di pellegrini, formata da famiglie numerose con bambini, giovani, uomini e donne di tutte le età, ha devotamente e profondamente partecipato alla celebrazione cantando e pregando. Il servizio liturgico è stato curato dalla Fraternità Sacerdotale San Pietro, dall’Istituto Cristo Re Sommo Sacerdote e dai giovani della parrocchia della SS.ma Trinità dei Pellegrini; mentre il servizio musicale è stato curato da oltre venti seminaristi del North American College sotto la guida del maestro Leon Griesbach, accompagnati all’organo dal maestro Garret Ahlers.
Mons. Pozzo ha dato lettura, prima dell’omelia, del messaggio del Papa emerito Benedetto XVI al delegato del Coetus Internationalis Summorum Pontificum, che ha organizzato il pellegrinaggio, dott. Giuseppe Capoccia, nel quale lo stesso si dichiarava «molto felice che l’Usus antiquus vive adesso in una piena pace della Chiesa, anche presso i giovani, appoggiato e celebrato da grandi cardinali», assicurando sempre la sua vicinanza spirituale; ed il messaggio del Segretario di Stato di Sua Santità Cardinal Pietro Parolin, il quale in nome del Sommo Pontefice, auspicava il conseguimento di abbondanti frutti spirituali e impartiva la benedizione.
Dopo la Messa, all’uscita della Basilica, il Cardinal Burke è stato accolto da un caloroso e spontaneo applauso di molti giovani e famiglie che lo hanno immediatamente circondato per salutarlo e dimostargli la loro vicinanza ed il loro affetto. Egli ha salutato e benedetto tutti amabilmente, accarezzando i bambini e scambiando qualche parola con i pellegrini, e solo a fatica è riuscito a riprendere il suo cammino, accompagnato dal segretario.
Il pellegrinaggio si è concluso domenica 26, solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re, con due appuntamenti carichi di significato: una Messa solenne celebrata dal Padre priore Cassian Folsom O.S.B. presso il monastero benedettino di Norcia, e con una Messa Pontificale celebrata da Sua Ecc.za Rev.ma Mons. François Bacqué, nunzio apostolico, presso la parrocchia della Santissima Trinità dei Pellegrini.
I pellegrini che si sono recati a Norcia hanno potuto assaporare la profonda spiritualità monastica, assistendo ad una celebrazione austera e lasciandosi trasportare dalla potenza mistica del canto gregoriano, che eleva il cuore e la mente a Dio; ed hanno potuto ascoltare, inoltre, l’omelia del Cardinal Walter Brandmuller che ha spiegato il vero significato della regalità di Cristo e del suo Regno, soffermandosi soprattutto sulle parole del præfatio «regno di verità e di vita; regno di santità e di grazia; regno di giustizia, amore e pace».

Tante sono state le sensazioni e le emozioni vissute in questi giorni di grazia, raccoglimento e fraternità, ma penso che l’immagine che possa racchiuderli tutti sia quella del piccolo e biondo chierichetto in talare rossa che, con sguardo limpido e trasognato, incedeva gioioso nell’immensa e maestosa Basilica di San Pietro, davanti alla solenne processione del clero, perché fa ritornare alla mente le parole di ammonimento che Gesù rivolse ai suoi discepoli: «se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli» (Mt 18, 3-4). Esse richiamano inoltre l’atteggiamento da tenere davanti al grande mistero che si fa presente nella Sacra Liturgia: quello dello stupore, nei confronti di quanto l’Onnipotente opera attraverso delle misere creature, la transustanziazione; della purezza, che sola permette l’intima unione con Colui che è l’Agnello senza macchia; dell’umiltà, che, allontanando la tentazione sempre viva di disobbedire alla Parola del Creatore, ci permette di raggiungere e farci possedere dalla Verità. Allora, e solo allora, saremo veramente capaci di far agire in noi la potenza della grazia di Dio, che sola ci può infondere la forza per affrontare le fatiche e le sofferenze di ogni giorno e ci può far giungere, dopo la strada stretta, a cantare le lodi del Salvatore nella Liturgia del Cielo.

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