Abbiamo già pubblicato - in inglese - ieri le impressioni di un partecipante al III Pellegrinaggio "Summorum Pontificum" pubblicandone alcune significative fotografie ed appuntando una serie di links sull'evento del 23-26 ottobre scorsi.
Ora, su segnalazione, volentieri pubblico - in lingua italiana - un resoconto dello stesso evento da parte di un altro pellegrino.
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Summorum
Pontificum, un pellegrino racconta
di Daniele Nigro
Anche quest’anno si è
svolto, nei giorni dal 23 al 26 ottobre, il pellegrinaggio del popolo “Summorum
Pontificum” sulla tomba del Principe degli Apostoli, giunto ormai alla sua terza
edizione.
Come di consueto, la
celebrazione dei vespri solenni, presieduti da Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Guido
Pozzo, Segretario della Pontificia Commissione Ecclesia Dei, presso la parrocchia
personale della SS.ma Trinità dei Pellegrini in Roma, ha aperto il
pellegrinaggio. Dopo l’indirizzo di saluto del presule, letto in varie lingue,
e la comunicazione della concessione dell’indulgenza plenaria, per i
partecipanti al pellegrinaggio, alle consuete condizioni, ha avuto inizio il
sacro rito. I fedeli, accorsi numerosi, si sono alternati con il coro dei
seminaristi dell’Istituto del Buon Pastore, nel canto dei salmi, dando vita ad
uno spettacolo inusuale per le ordinarie realtà parrocchiali non più abituate
alla recita comunitaria e solenne dell’ufficio divino. Il primo giorno si è
concluso con un momento di convivialità presso i locali della parrocchia.
La mattina del giorno
successivo, molti pellegrini si sono ritrovati presso la Basilica di
Sant’Agostino in Campo Marzio, davanti all’effige della Madonna del Parto,
tanto cara ai romani, per la recita di un santo rosario per i nascituri. In particolare
hanno affidato alla Madre di Dio e nostra, tutte quelle situazioni di
difficoltà e sofferenza che le famiglie cristiane devono affrontare ai giorni
d’oggi ed hanno raccomandato, alla celeste Avvocata, i bambini che non hanno
avuto la gioia di nascere a causa dell’aborto. Mentre, nel pomeriggio, oltre
cento persone, hanno seguito le orme del Signore sofferente, sull’esempio ed in
compagnia di san Leonardo da Porto Maurizio, nella via crucis sul colle Palatino,
terminata con il bacio della reliquia della Santa Croce nella chiesa di San
Bonaventura.
La ricca e densa
giornata ha avuto termine con la Santa Messa celebrata nella parrocchia della
SS.ma Trinità dei Pellegrini, per 10° anniversario della federazione
“Juventutem”. Il programma prevedeva la Messa pontificale del Cardinal George
Pell, Prefetto della Segreteria per l’Economia della Santa Sede, da sempre
vicino all’associazione di giovani; ma, il porporato, non potendo assolvere
personalmente l’impegno preso, a causa di un improvviso malore, ha inviato il
suo segretario particolare, don Mark Withoos, il quale ha celebrato una Santa
Messa solenne. Alla presenza di una moltitudine di fedeli che, non trovando più
posto a sedere, ha seguito l’intera funzione in piedi e di un gran numero di sacerdoti
che assistevano in coro, don Mark ha letto l’omelia preparata dal Cardinal Pell
ed incentrata sulla figura del Papa, rimarcando così lo spirito del
pellegrinaggio “ad Petri sedem” e svoltosi sempre “cum Petro et sub
Petro”. Egli ha ripercorso le varie fasi storiche ed a volte difficili del
papato, raccomandando in conclusione di pregare molto per il Pontefice
regnante, affinché possa assolvere degnamente il supremo ufficio affidatogli
dal Signore, e, parafrasando una celebre ed antica preghiera, affinché il
Supremo Datore di ogni bene “non tradat eum in animam inimicorum eius”.
La partecipazione al sacro rito si è svolta in una atmosfera di grande silenzio
e profonda orazione, intervallata sia dal corale canto dell’ordinario della
Messa (Missa de Angelis) che dalle risposte alle monizioni del celebrante, ed è
culminata nell’esplosione, ad una sola voce, del canto dell’antifona mariana
Salve Regina che ha fatto vibrare i cuori dei presenti e, possiamo dirlo senza
paura di esagerazioni, le fondamenta del sacro tempio. Alta è stata la presenza
dei giovani alla celebrazione, arrivati per l’occasione da svariate parti del
mondo. Al termine della Liturgia, i giovani di “Juventutem”, hanno offerto un
piccolo rinfresco nel salone parrocchiale, per festeggiare l’anniversario del
loro sodalizio.
La giornata di sabato ha
rappresentato senza dubbio il momento più alto di tutto il pellegrinaggio. Al
mattino, i fedeli sono accorsi numerosi presso la basilica di San Lorenzo in
Damaso per l’adorazione eucaristica presieduta da don Marino Neri,
Segretario della “Amicizia sacerdotale Summorum Pontificum” , con il
servizio musicale curato dal coro dei fedeli della Basilique Notre-Dame di
Friburgo. Dopo la benedizione eucaristica, pecore e pastori, per utilizzare una
espressione molto in voga di questi tempi, si sono messi in cammino alla volta
della Basilica di San Pietro, al seguito dell’effige di Cristo crocifisso,
cantando l’inno Vexilla Regis. La lunga processione ha percorso alcune strade
del centro storico della capitale della cristianità al canto delle litanie dei
santi e di altri inni e canti della tradizione, poi ha imboccato ponte
Sant’Angelo e attraverso via della Conciliazione è giunta in piazza San Pietro,
per entrare in fine nella Basilica papale tra ali di gente che si faceva il
segno della croce e si univa alla preghiera; altri invece guardavano con
stupore, o con curiosità, oppure ancora con disprezzo.
Alle ore 12, dopo aver
assunto i sacri paramenti in sagrestia, i ministri in processione si sono
diretti verso l’altare della cattedra: dando così inizio alla Messa Pontificale
celebrata da Sua Em.za Rev.ma il Signor Cardinale Raymond Leo Burke, Prefetto
del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica. Alla presenza di oltre 1500
fedeli e 250 tra sacerdoti e religiosi, e del Cardinal William Levada, Prefetto
emerito della Congregazione per la Dottrina della Fede, il Cardinale ha
celebrato la Messa votiva della Madonna (Missa Sancta Maria in Sabbato, n.d.r.), sottolineando, nella splendida omelia,
come la Vergine Maria sia un modello per tutti noi pellegrini sulla terra e
raccomandando di unire aspirazioni, affetti e sofferenze, attraverso il cuore
immacolato di Maria, al cuore sacratissimo di Gesù. La folla di pellegrini,
formata da famiglie numerose con bambini, giovani, uomini e donne di tutte le
età, ha devotamente e profondamente partecipato alla celebrazione cantando e pregando.
Il servizio liturgico è stato curato dalla Fraternità Sacerdotale San Pietro,
dall’Istituto Cristo Re Sommo Sacerdote e dai giovani della parrocchia della
SS.ma Trinità dei Pellegrini; mentre il servizio musicale è stato curato da
oltre venti seminaristi del North American College sotto la guida del maestro
Leon Griesbach, accompagnati all’organo dal maestro Garret Ahlers.
Mons. Pozzo ha dato
lettura, prima dell’omelia, del messaggio del Papa emerito Benedetto XVI al
delegato del Coetus Internationalis Summorum Pontificum, che ha
organizzato il pellegrinaggio, dott. Giuseppe Capoccia, nel quale lo stesso si
dichiarava «molto felice che l’Usus antiquus vive adesso in una piena
pace della Chiesa, anche presso i giovani, appoggiato e celebrato da grandi cardinali»,
assicurando sempre la sua vicinanza spirituale; ed il messaggio del Segretario
di Stato di Sua Santità Cardinal Pietro Parolin, il quale in nome del Sommo
Pontefice, auspicava il conseguimento di abbondanti frutti spirituali e
impartiva la benedizione.
Dopo la Messa,
all’uscita della Basilica, il Cardinal Burke è stato accolto da un caloroso e
spontaneo applauso di molti giovani e famiglie che lo hanno immediatamente
circondato per salutarlo e dimostargli la loro vicinanza ed il loro affetto. Egli
ha salutato e benedetto tutti amabilmente, accarezzando i bambini e scambiando
qualche parola con i pellegrini, e solo a fatica è riuscito a riprendere il suo
cammino, accompagnato dal segretario.
Il pellegrinaggio si è
concluso domenica 26, solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re, con due
appuntamenti carichi di significato: una Messa solenne celebrata dal Padre
priore Cassian Folsom O.S.B. presso il monastero benedettino di Norcia, e con
una Messa Pontificale celebrata da Sua Ecc.za Rev.ma Mons. François Bacqué,
nunzio apostolico, presso la parrocchia della Santissima Trinità dei
Pellegrini.
I pellegrini che si sono
recati a Norcia hanno potuto assaporare la profonda spiritualità monastica,
assistendo ad una celebrazione austera e lasciandosi trasportare dalla potenza
mistica del canto gregoriano, che eleva il cuore e la mente a Dio; ed hanno
potuto ascoltare, inoltre, l’omelia del Cardinal Walter Brandmuller che ha
spiegato il vero significato della regalità di Cristo e del suo Regno,
soffermandosi soprattutto sulle parole del præfatio «regno di verità e
di vita; regno di santità e di grazia; regno di giustizia, amore e pace».
Tante sono state le
sensazioni e le emozioni vissute in questi giorni di grazia, raccoglimento e
fraternità, ma penso che l’immagine che possa racchiuderli tutti sia quella del
piccolo e biondo chierichetto in talare rossa che, con sguardo limpido e
trasognato, incedeva gioioso nell’immensa e maestosa Basilica di San Pietro,
davanti alla solenne processione del clero, perché fa ritornare alla mente le
parole di ammonimento che Gesù rivolse ai suoi discepoli: «se non vi convertirete
e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò
chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno
dei cieli» (Mt 18, 3-4). Esse richiamano inoltre l’atteggiamento da tenere davanti
al grande mistero che si fa presente nella Sacra Liturgia: quello dello
stupore, nei confronti di quanto l’Onnipotente opera attraverso delle misere
creature, la transustanziazione; della purezza, che sola permette l’intima
unione con Colui che è l’Agnello senza macchia; dell’umiltà, che, allontanando
la tentazione sempre viva di disobbedire alla Parola del Creatore, ci permette
di raggiungere e farci possedere dalla Verità. Allora, e solo allora, saremo
veramente capaci di far agire in noi la potenza della grazia di Dio, che sola
ci può infondere la forza per affrontare le fatiche e le sofferenze di ogni
giorno e ci può far giungere, dopo la strada stretta, a cantare le lodi del
Salvatore nella Liturgia del Cielo.
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