Piccola pillola sulla liturgia V.O.:
QUANDO SI RECITA IL
CREDO?*
di G. Kieffer
Il simbolo è
recitato:
1. Ratione
mysterii: a tutte le feste del Signore (Natale, Pentecoste, Trinità,
Esaltazione della Croce, Preziosissimo Sangue, Sacratissimo Cuore,
Trasfigurazione, il giorno della consacrazione della chiesa e dell’altare,
l’anniversario della consacrazione della chiesa), a tutte le feste della Beata
Vergine e di san Giuseppe, alla messa domenicale, anche della domenica
anticipata con messa e ufficio riposti, e la vigilia dell’Epifania. La messa
della domenica da riassumere ha il Credo solo se si tratta di
una messa della domenica da riassumere fra un’ottava privilegiata della Chiesa
universale [1].
2. Ratione
doctrinae: a tutte le feste primarie e secondarie degli apostoli,
evangelisti e dottori della Chiesa, che siano almeno doppie minori, alle feste
degli angeli, di santa Maria Maddalena (apostola degli apostoli), infine alla
festa di Ognissanti.
3. Ratione
celebritatis: a tutte le feste doppie [2] dei
patroni principali di una chiesa, di una diocesi, di un luogo oppure di un
ordine (anche del riformatore dell’ordine) entro il loro rispettivo territorio [3]: vale a dire il titolare ha il Credo nella
sua chiesa [4],
il patrono del luogo in tutti gli oratori pubblici del luogo o della regione
sotto il suo patrocinio; il patrono dell’ordine nelle chiese del rispettivo
ordine, sia alla festa principale e fra la sua ottava, sia anche alle feste
secondarie. Inoltre il Credo c’è a tutte le messe votive
solenni, alle feste delle reliquie, cioè le feste primarie e secondarie di un
santo, una reliquia insigne del quale si conserva nella chiesa, nel caso che
tale festa sia almeno doppia.
N. B. - Quando il
Messale prescrive il Credo per l’anniversario dell’elezione e
della consacrazione del vescovo e del sommo pontefice, ciò è da intendere
limitatamente alla messa votiva solenne.
4. Per
accidens: a tutte le messe delle feste di rito doppio o semidoppio fra
una ottava che come tale ha il Credo[5] anche
quando non si commemora l’ottava e quando si deve commemorare un ufficio
prevalente (per esempio la domenica) [6].
Se si celebrano due o
più differenti messe cantate o conventuali, si ha la modifica di cui si è detto
sopra (§ 42, III)[7].
Nelle messe votive
private, nelle messe della feria, della vigilia comune come nelle messe di rito
semplice (festa semplice, giorno ottavo semplice [8],
messa votiva della festa fra l’ottava semplice, messa delle rogazioni,
messa della domenica da riassumere) il Credo è sempre escluso,
anche se ne avrebbe diritto una delle commemorazioni occorrenti [9].
N. B. - Da quanto
sopra esposto seguono le regole ben note:
1. Muc non
credit (per se), cioè i martiri, le vergini, le vedove, le vigilie, i
confessori non hanno il Credo - quanto meno di per sé, perché
possono averlo accidentalmente, cioè in ragione della solennità o
dell’ottava.
2. Dap credit,
cioè il Signore (Dominus), la Madonna (Domina), la dedicazione,
la domenica, i dottori, gli angeli, gli apostoli, i patroni hanno il Credo.
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Legenda - Add. Additiones et
variationes in rubricis Missalis ad normam bullae “Divino afflatu”. C.
R. Collectio authentica decretorum Sacrae Rituum Congregationis,
Romae, 5 voll., 2 app. Tit. Rubricae generales Missalis.
* Tit. 11; Add. 7.
[1] Add. VII, 3. Esempio:
quando la messa della domenica fra l’ottava dell’Ascensione è riassunta il
lunedì immediatamente successivo; non invece se il 13 gennaio cade di domenica
e la messa della domenica fra l’ottava dell’Epifania è da riassumere solo il 19
gennaio.
[2] Dove quindi san Giovanni
Battista è patrono, anche la festa della Decollazione ha il Credo;
nell’ordine di san Francesco tutte le feste doppie del serafico Padre hanno il Credo,
non solo la festa principale.
[3] C. R. 4192 ad 4;
Add. VII, 3; se dunque san Giovanni Battista è titolare della cattedrale, alla
sua festa e fra l’ottava il Credodeve essere recitato solo in
cattedrale, non nelle altre chiese.
[4] C. R. n. 2189; 4281 ad 3.
[5] C. R. n. 4386 ad 3,
dunque non fra l’ottava di san Giovanni Battista e nelle ottave semplici.
[6] Esempio: il 13 dicembre, il
16 agosto, quando il 24 giugno cade di domenica oppure vi è l’adorazione
perpetua.
[7] Pertanto quando sabato 16
agosto oltre alla messa di san Gioacchino si canta la messa votiva solenne
dell’Assunta, la prima è senza Credo, con prefazio comune, ecc. C.
R. n. 4372 ad 10.
[8] C. R. n. 4348 ad 4.
[9] Esempio: alla messa delle
rogazioni se vi è una sola messa, e quindi si deve fare la commemorazione di
san Marco o della domenica, nella messa della feria il 7 marzo, in quella della
vigilia il 7 dicembre.
(da G. Kieffer, Rubrizistik
oder Ritus des katholischen Gottesdienstes nach den Regeln der heiligen
römischen Kirche, VIII ed., Paderborn, Schöningh, 1935, pp. 126-128, § 44. Traduzione italiana di Fabio Marino pubblicata in "Una
Voce Notiziario", 51-53, 2013-2014, pp. 15-16, www.unavoceitalia.org)
Fonte: Unavoce Venetia
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