Il
corano “libro profetico di pace”? È davvero così?
Sull’aereo
che lo riconduceva a Roma, papa Bergoglio ha affermato che il corano sarebbe “un
libro di pace, un libro profetico di pace”. Da parte la circostanza che nella
trascrizione che ne fa la Radio Vaticana - è la nostra impressione - scompare l’espressione “libro profetico”,
benché si senta distintamente (e compaia nella trascrizione integrale), la condivisione della tesi di coloro che affermano che il corano sarebbe “libro profetico di pace” (tesi che peraltro aveva in precedenza già espresso nell'esortazione Evangelium Gaudium, § 253), di parere nettamente diverso, in ogni caso, è Mons. Emil Nona, arcivescovo
di Mosul, che la violenza del “libro di pace” l’ha provata sulla sua pelle,
come dichiarò in una sua intervista lo scorso agosto:
«I jihadisti sono un pericolo per tutti, per voi occidentali
ancor più di noi. Un giorno vi pentirete della vostra politica»
di Redazione
L’arcivescovo di Mosul:
«Verrà un tempo in cui vi dovrete pentire di questa politica. Il confine di
questi gruppi è tutto il mondo: il loro obiettivo è di convertire con la spada
o di uccidere tutti gli altri».
Intervistato da Avvenire,
monsignor Emil Nona (qui l’intervista a tempi.it), arcivescovo di Mosul,
racconta che dall’8 giugno non riesce più a rientrare in città, ormai nelle
mani dei fanatici islamici. «Questa gente non crede nel dialogo – dice Nona – questa gente gente crede di poter fare ciò che vuole:
chi non è d’accordo con il loro pensiero lo uccidono. Hanno pubblicato un edito
che dice: o vi convertite all’islam, o pagate la jeziah (il tributo umiliante,
ndr), o andate via. Non c’è stata nessuna mediazione: semplicemente hanno detto
che per i cristiani c’erano queste tre scelte».
LA VERA VISIONE
DELL’ISLAM. Nona usa parole molto nette per individuare la radice del problema:
«La base è la religione islamica stessa: nel Corano ci sono versetti che dicono
di uccidere i cristiani, tutti gli altri infedeli. La parola “infedele”
nell’islam è una parola molto forte: l’infedele, per l’islam non ha più una
dignità, non ha un diritto. A un infedele si può fare qualsiasi cosa:
ucciderlo, renderlo schiavo, tutto quello che l’infedele possiede, secondo
l’islam, è un diritto del musulmano. Non è un’ideologia nuova, è una ideologia
basata sul Corano stesso. Queste persone rappresentano la vera visione
dell’islam».
UN PERICOLO PER
TUTTI. L’avanzata del Califfato è inarrestabile, dice Nona, «finché la comunità
internazionale continuerà a usare i musulmani nella politica. L’islam è una
religione diversa da tutte le altre. Quando si usa l’ideologia islamica, il
risultato sono questi fondamentalisti. Si possono fermare o con la guerra o
scovando dove sono i fondi che finanziano questi gruppi. Si deve ripensare
completamente la politica internazionale. Sono tre anni che in Siria la
politica usa questi gruppi, sono anni che avviene in Egitto, in Tunisia, in
Somalia, in Afghanistan. Ci sono paesi che finanziano in modo molto aperto
questi gruppi: la comunità internazionale non dice niente perché questi paesi
hanno risorse petrolifere». L’occidente e i suoi politici «non capiscono cosa
vuol dire l’islam, pensano che siano un pericolo solo per i nostri paesi. Non è
vero: sono un pericolo per tutti, per voi occidentali ancor più di noi. Verrà
un tempo in cui vi dovrete pentire di questa politica. Il confine di questi
gruppi è tutto il mondo: il loro obiettivo è di convertire con la spada o di
uccidere tutti gli altri».
Fonte: Tempi, 12.8.2014
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