L’Angelo della Scuola e della
teologia cattolica, sintesi mirabile di fede e ragione, cominciò la sua vita religiosa a Montecassino all’ombra
della tomba del Patriarca del monachesimo occidentale e la consumò, quasi con
la gloria del martirio, tra i figli dello stesso san Benedetto nell’abbazia di
Fossanova nel 1274.
Conveniva che san Tommaso
venisse, in piena Quaresima, a confortarci nella nostra stanchezza ed a
confermare col suo esempio ciò che canta la Chiesa a lode del digiuno: Vitia
comprimis, mentem elevas (Praefat. Quadrag.).
La gloria particolare di san
Tommaso, la sua virtù più eminente, fu il profondo amore che nutrì per la
tradizione della Chiesa. Egli si identificò così bene con essa che ne divenne
il rappresentante più autorevole. Di fatto, è difficile trovare, negli annali
del cristianesimo, uno spirito più luminoso, meglio rappresentativo delle
perfezioni degli spiriti angelici, che quello di san Tommaso, il quale,
basandosi sugli antichi Padri, donò, con una precisione ammirabile, una forma
definitiva alla nostra scienza di Dio. L’ammirazione aumenta quando si pensa
che questo monumento di saggezza, di fede e di contemplazione teologica non è
tanto il frutto di uno studio lungo ed infaticabile dei libri, quanto piuttosto
un’opera di fede, l’effetto di una preghiera abituale, di un’intima unione con
Dio. Affinché l’olio di san Tommaso potesse fissare con sicurezza la luce
divina senza essere dimenticata, bisognava che fosse forte e puro; fortezza e
purezza che egli ottenne grazie al suo perfetto distacco da tutte le cose
create e sensibili, ed alla sua vita interiore intensa in Gesù Cristo.
La festa di san Tommaso entrò
subito nel calendario della Chiesa con il rito semplice, ma san Pio V, che
apparteneva anche all’Ordine dei Predicatori, gli accordò, in occasione della
riforma del Breviario romano, il rito doppio, con l’Ufficio del Comune dei
Dottori.
L’Angelo della Scuola, che,
durante la vita, aveva illustrato la Città eterna con la sua dimora temporanea,
con la sua predicazione ed i suoi miracoli, ebbe, sin dal XIV sec., una chiesa
a lui dedicata presso il palazzo dei Savelli, e quindi poco lontana dal suo
convento di Santa Sabina. Oggi questo monumento non esiste più, ma il culto di
Roma verso il Santo si manifesta con la splendida cappella che gli è stata
eretta nel Titolo di Santa Maria in
Minervium, e con
la piccola chiesa situata presso il Teatro di Pompeo e che è dedicata ai santi
Barbara e Tommaso d’Aquino, nota semplicemente come chiesa di Santa
Barbara dei librai o alla Regola (Mariano Armellini, Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX, Tipografia Vaticana,
Roma 18912, pp. 410-411; Ch. Huelsen, Le
Chiese di Roma nel medio evo, Firenze 1927, pp. 204-205).
Un’altra chiesa è stata poi
dedicata, nel 1988, al nostro santo nel quartiere Alessandrino, nella zona Tor
Tre Teste.
Sulla celebrazione odierna riflettono
la loro luce così ispirata tutte le encicliche ed i documenti pontifici
relativi all’insegnamento alla teologia ed alla filosofia tomista, obbligatorie
in tutte le accademie cattoliche, come aveva sancito Leone XIII.
La Chiesa considera, dunque,
il Dottore angelico come l’interprete autorizzato ed ufficiale della sua
propria dottrina e della sua scienza di Dio, così che – almeno un tempo – essa metteva,
di colpo, in relazione con un allontanamento dai principi di san Tommaso, tutte
le opinioni e tutte le dottrine che si discostavano da essa; e ciò, in virtù
della sua lunga esperienza.
È a causa dell’accecamento
dell’ignoranza che il demonio fa così grandi devastazioni tra le anime. Qui ignorant et errant (Eb. 5, 2). Perciò i santi
Dottori che, con la fiaccola della sapienza di Dio, dissipano tra i peccatori
queste tenebre di morte, ottengono sul nemico comune una splendida vittoria e
meritano dunque un trionfo particolare. Di conseguenza, i maestri, i sapienti
della Chiesa e tutti quelli che, per mezzo della sacra dottrina, formarono gli
altri alla giustizia, risplendono non solo in Cielo di una gloria particolare,
ma anche nella santa liturgia, dove sono celebrati con un culto speciale.
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Sandro
Botticelli, S. Tommaso d’Aquino, Fondation Abegg, Riggisberg, Berna |
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Bartolomé Esteban Murillo, S. Tommaso d'Aquino, 1650 |
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Francisco de Zurbarán, Apoteosi di S. Tommaso d’Aquino,
1631, Museo de Bellas Artes de Sevilla, Siviglia |
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Ambito emiliano, S. Tommaso d'Aquino, XVII sec., museo diocesano, Imola |
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Guercino,
S. Tommaso d’Aquino scrive assistito dagli angeli, 1662, Basilica di S.
Domenico, Bologna |
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Ludwing Seitz, Bene scriptisti de me, Thomas, XIX sec., Galleria dei Candelabri, Musei Vaticani, Città del Vaticano, Roma |
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Ludwing Seitz, L'insegnamento di S. Tommaso (Summa contra Gentiles) sconfigge ed atterra gli errori, XIX sec., Galleria dei Candelabri, Musei Vaticani, Città del Vaticano, Roma |
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Ludwing Seitz, Sintesi o Armonia tra fede e ragione nell'insegnamento di S. Tommaso, XIX sec., Galleria dei Candelabri, Musei Vaticani, Città del Vaticano, Roma |
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S. Giuseppe col Bambino tra i SS. Tommaso d'Aquino e Vincenzo Ferrer, XIX sec., Chiesa di Santa Maria del Rosario in Prati, Roma |
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Reliquiario del cranio di S. Tommaso |
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