San Pasquale Baylon Yubero, Serafico in ardore (Dante,
Paradiso, XI, 37. Quest’espressione
si applica a san Francesco d’Assisi nel testo della Divina Commedia, ma può ben applicarsi pure al nostro santo odierno),
morto il giorno di Pentecoste del 1592, continuò davvero la tradizione agiografica
dell’Ordine dei Minori, e meritò di essere considerato come uno dei più illustri
modelli della devozione al Santissimo sacramento. Si può applicargli questo
versetto del Salmista: Cor meum et caro mea exultaverunt in Deum vivum (Sal. 84 (83), 3);
poiché, anche dopo la sua morte, il suo corpo trasalì ed i suoi occhi si aprirono
in un atto di adorazione, quando, alla messa delle sue esequie, il sacerdote
alzò la santa Ostia.
La sua festa risale ai tempi di Pio VI. La messa
è del Comune: Os
justi, salvo
la prima colletta che è propria.
A Roma, due chiese portano il nome di quest’umile
fratello laico, che la Santa Sede ha dichiarato celeste Patrono di tutti i
congressi e le assemblee eucaristiche. La prima di queste chiese si erge presso
il titulus Callisti; essa era originariamente
dedicata ai Quaranta Martiri di Sebaste, ma verso il 1735, gli Alcantarini
spagnoli vi unirono, dandogli la precedenza, il nome del loro celebre
compatriota (Cfr. Mariano Armellini, Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX,
Tipografia Vaticana, Roma 18912, p. 663; Ch. Huelsen, Le Chiese di Roma nel medio evo, Firenze
1927, p.
427). Questa chiesa è nota anche come chiesa delle zitelle, in quanto il nostro
Santo sarebbe protettore delle fanciulle e delle donne in cerca di marito.
La seconda chiesa si trova presso la basilica di
Santa Cecilia, sulla via Anicia, ed una casa religiosa vi è annessa, nella quale
le fanciulle si preparavano alla prima Comunione (Mariano Armellini,
op. cit., p.
683).
Come la calamita attira il
ferro così Gesù Eucarestia attira le nostre anime. Una forza irresistibile ci
spinge incessantemente verso il tabernacolo, non potendo trovare riposo altrove
che ai piedi del Re di gloria, nascosto per amor nostro sotto i veli dell’Ostia.
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Juan Antonio de Frias y Escalante, Apparizione dell'Eucaristia a S. Pasquale mentre pascolava le pecore, XVII sec., collezione privata |
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Jerónimo Jacinto de Espinosa, S. Pasquale Baylon
adora l’Eucarestia, XVII sec., Museu Nacional d’Art de Catalunya, Barcellona |
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Juan Carreño de Miranda, S. Pasquale Baylon, XVII sec., collezione privata |
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François Claude, S. Pasquale adora l'Eucaristia, XVII sec., Metropolitan Museum of Art, New York |
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Giovanni
Battista Tiepolo, Visione di S. Pasquale Baylon, 1767-69, Museo del
Prado, Madrid |
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Giovanni
Battista Tiepolo, Visione dell’Eucarestia di S. Pasquale Baylon, 1767, Courtauld Institute of Art, Londra |
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Claudio Ridolfi, Crocifisso con i SS. Giacomo della Marca, Francesco
d’Assisi, Caterina da Siena e Diego, Chiesa Santa Croce, Ostra vetere |
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Bernardo
López Piquer, S. Pasquale Baylon adora l’Eucarestia, 1811, Museo de Bellas Artes San Pio V (Museu Sant Pius V), Valencia |
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