giovedì 7 maggio 2015

Sinodo. I vescovi tedeschi mettono il carro davanti ai buoi

Della situazione della chiesa tedesca e delle proposte da questa provenienti abbiamo già avuto modo di parlarne in variegate occasioni (v. qui) e che lo stesso card. Burke aveva criticato (v. qui).
Quella germanica è una situazione singolare. In negativo ovviamente.
Una chiesa, se così vogliamo ancora chiamarla, quella tedesca ormai alla rovina, corrotta dal denaro e dall’imborghesimento milionario; il cui clero, strapagato e che vede l’ufficio presbiterale, non come una missione divina, bensì come una modalità di sistemazione della vita e per condurre un’allegra esistenza; i cui fedeli non credono né nella Resurrezione di Gesù, né alle principali verità cattoliche e di cui solo una piccolissima percentuale crede in Dio-Persona e non in una vaga entità – come, del resto, invece, si insegna negli atenei, diciamo “cattolici”, tedeschi.
Ebbene, questa “chiesa” è davvero curiosa: il suo clero invoca i sacramenti per non meglio identificati “cattolici” tedeschi in stato di peccato mortale, mentre esso stesso non fruisce dei sacramenti, prendendo la Comunione giusto quando si decide a celebrare messa (ovviamente dietro regolare contratto lavorativo), e che non si accosta praticamente mai alla Confessione se non in rarissime occasioni (v. Lorenzo Bertocchi, Il prete si confessa una volta l’anno. I fedeli non più). Ed il paradosso è che proprio questo clero e questi prelati germanici, che sono quanto di più lontano dalla fede cattolica, pretendono di dettare la propria linea all’intera Chiesa Cattolica, dove già i confessionali sono vuoti e ci sono file interminabili per la Comunione (v. qui), esportando, anzi travasando ancor più in questa, il proprio modello di confusione, dottrinale e morale (v. anche qui).

Sinodo. I vescovi tedeschi mettono il carro davanti ai buoi

Le risposte della conferenza episcopale al questionario presinodale descrivono ciò che in Germania si fa già: comunione ai divorziati risposati, tolleranza per le seconde nozze, approvazione delle unioni omosessuali

di Sandro Magister



ROMA, 6 maggio 2015 – A giudicare dall’ultimo prodotto della conferenza episcopale tedesca, il sinodo sulla famiglia in programma dal 4 al 25 ottobre potrebbe rivelarsi fatica sprecata.
Il cardinale Reinhard Marx (nella foto), arcivescovo di Monaco e presidente della conferenza episcopale, l’aveva fatto capire lo scorso 25 febbraio con una battuta che ha fatto il giro del mondo:
“Non siamo una filiale di Roma. Ogni conferenza episcopale è responsabile della cura pastorale nel proprio contesto culturale e deve predicare il Vangelo nel proprio modo originale. Non possiamo aspettare che un sinodo ci dica come dobbiamo modellare qui la cura pastorale del matrimonio e della famiglia”.
Ma ora è la stessa conferenza episcopale di Germania a mettere nero su bianco il medesimo concetto, in quella che è la sua risposta ufficiale – dopo aver consultato il “popolo di Dio” – al questionario preparatorio diffuso da Roma in vista della prossima sessione del sinodo.
Arrivati alla domanda su “come promuovere l’individuazione di linee pastorali a livello di Chiese particolari”, ecco infatti cosa scrivono i vescovi tedeschi:
“Una parte delle risposte, rimandando a differenze sociali e culturali, approverebbe accordi regionali sulle direttive pastorali al livello delle Chiese particolari. Si potrebbe anche partire da processi di dialogo diocesani sul tema matrimonio e famiglia i cui risultati verrebbero poi discussi con altre Chiese particolari”.
La formulazione è un po’ contorta, ma i fatti parlano chiaro. In quasi tutte le diocesi della Germania già si danno l’assoluzione sacramentale e la comunione eucaristica ai divorziati risposati, come già aveva fatto intendere un precedente documento della conferenza episcopale tedesca, approvato il 24 giugno 2014 ed esibito fieramente a Roma nella sessione del sinodo sulla famiglia dello scorso ottobre:

> Vie sostenibili teologicamente e adatte pastoralmente per l’accompagnamento dei divorziati e risposati

Questo documento è leggibile integralmente nel sito web della conferenza episcopale di Germania non solo nella lingua originale tedesca, ma anche in italiano, in inglese, in francese e in spagnolo, a riprova della volontà di questo episcopato di dare lezione a tutto il mondo.
E lo stesso accorgimento multilingue è stato adottato per le risposte al questionario presinodale, rese pubbliche in questi giorni:

> La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo. Risposta della conferenza episcopale tedesca

Qui di seguito è riprodotta la sezione del documento con le risposte sui punti più controversi: divorziati risposati, matrimoni misti, omosessuali.
I vescovi tedeschi non solo approvano che si diano l’assoluzione e la comunione ai divorziati risposati, ma anche auspicano che si benedicano in chiesa le seconde nozze civili, che si dia la comunione eucaristica anche ai coniugi non cattolici, che si riconosca la bontà dei rapporti omosessuali e delle unioni tra persone dello stesso sesso.
Scrivono che non intendono mettere minimamente in discussione la dottrina della Chiesa universale relativa al matrimonio e alla famiglia. Ma non spiegano come conciliare tale dottrina “cum Petro e sub Petro” con le pratiche pastorali da loro messe in atto in Germania.
A giudizio del cardinale Gerhard Müller, infatti, tale conciliazione è impossibile. Anzi, “l’idea che le conferenze episcopali siano un magistero oltre il Magistero, senza il papa e senza la comunione con tutti i vescovi, è un’idea profondamente anticattolica e che non rispetta la cattolicità della Chiesa”:

> Bishops conferences are not the Magisterium, Vatican doctrine chief reminds Cardinal Marx

Müller è tedesco, ma in Germania lo ritengono più “romano” che uno di loro, in quanto prefetto della congregazione per la dottrina della fede.
Un altro cardinale ritenuto più romano che tedesco è Paul Cordes, presidente emerito di Cor Unum. Anche lui ha criticato i vescovi suoi connazionali, per la loro pretesa di dare lezione al mondo pur essendo alla testa di una Chiesa in sfacelo, dove tanti preti non pregano né si confessano, due terzi dei fedeli non credono nella risurrezione di Gesù e solo il 16 per cento dei cattolici dicono di credere in un Dio che è persona, e non in una vaga entità:

> German prelate breaks rank with Cardinal Marx, insists on fidelity to Rome

Questo è il link al documento di lavoro diffuso da Roma in vista della prossima sessione del sinodo dei vescovi:

> Sinodo dei Vescovi - “Lineamenta” per la XIV Assemblea Generale Ordinaria

I “lineamenta” comprendono la relazione finale del sinodo dello scorso ottobre e un questionario per il suo approfondimento nelle Chiese locali: quello a cui i vescovi tedeschi hanno risposto.

Nessun commento:

Posta un commento