Nella giornata di oggi sembra opportuno ricordare ai cattolici chi
siano i Valdesi. Per farlo, ci affidiamo alle parole del Santo Dottore della
Chiesa e Maestro di morale Alfonso M. de’ Liguori:
SANT’ALFONSO MARIA DE’ LIGUORI
Storia delle Eresie
CAPITOLO X
Se occorsero eresie nel secolo X
ARTICOLO II
Eresie del secolo XII
Pietro Valdo, capostipite della setta dei Valdesi, iniziò a
spargere la sua eresia nell’anno 1160 circa, con l’occasione della morte di un
certo importante personaggio di Lione, defunto improvvisamente davanti a più
persone. Pietro ne rimase così atterrito, che subito distribuì ai poveri una
grande somma di danaro; da questo gesto, molti uomini, per devozione, gli si
diedero per discepoli.
Valdo era alquanto letterato,
ed allora volle spiegare loro il Nuovo Testamento; purtroppo propose ai suoi
seguaci anche vari dogmi alieni dalla dottrina cattolica.
Gli ecclesiastici gli si
opposero ma esso, non facendone conto, diceva ai suoi seguaci che il clero era
ignorante e corrotto nei costumi, dunque invidiava la buona vita e dottrina
della neonata setta valdese.
Così viene riferita l’origine
dei Valdesi da Fleury, da Natale Alessandro e dal cardinal Gotti (Fleury l. 73. n. 55. Nat. Alex. c. 4. a.
13. Gotti c. 93. §. 1.), nondimeno il p. Graveson (Sec. 12. coll. 3) sostiene
che Pietro Valdo, avendo inteso o letto nel Vangelo di san Matteo al capo 19,
che per comando del Signore si devono vendersi tutti i beni per darli ai
poveri, si persuase di voler rinnovare questa vita apostolica; perciò vendette
tutti i suoi beni dispensandoli ai poveri e scelse di vivere da povero. Così
volle imitarlo un certo Giovanni, che, spaventato dalla morte subitanea di quel
personaggio di Lione, vendette il suo patrimonio e si fece compagno di Pietro;
così, acquistando più seguaci, si espanse la setta di questi eretici.
In breve tempo essi crebbero
tanto, nella sola diocesi di Poitiers aprirono 41 scuole. Da queste uscirono
poi più sette, numerate da Rainero (Opusc.
de haereticis) il quale visse prima tra i Valdesi per 17 anni, ma
poi, conosciuta la loro empietà, ritornò a seguire la Chiesa e si fece
Domenicano.
Quelle sette che si divisero
ebbero vari nomi, cioè Valdesi da Pietro Valdo: Lionisti e poveri di Lione, da
questa città onde essi uscirono: Piccardi, Lombardi, Boemi, Bulgari, dalle
provincie che scorsero: Arnaldisti, Josefisti, Lollardi, dai diversi dottori
della loro setta: Cathari, dalla «mondezza del cuore che vantavano»: Buoni
uomini, dall’apparente e finta bontà dei costumi: Sabatati ed Insabatati, dal
loro particolare calzamento, o da zoccoli o scarpe (tagliate in croce di sopra)
che portavano, o pure perché non celebravano i sabati, cioè i giorni festivi (Graves. loc. cit. et Nat. Alex. loc. cit.).
I Valdesi caddero in molti
errori, riferiti dal mentovato Rainero presso il padre Alessandro (Nat. Alex. cit. art. 13. §. 2.):
fra gli errori basta rapportare i più principali.
1) Dicevano per prima cosa che
la Chiesa romana mancò al tempo di san Silvestro papa, quando cominciò ella a
possedere beni temporali e che perciò la vera Chiesa era la loro, mentre
seguivano gli apostoli e il Vangelo non possedendo nulla;
2) Come seconda eresia dicevano
che il papa è il capo di tutti gli errori;
3) Poi, che i prelati sono gli
scribi ed i religiosi sono i farisei;
4) Che solo a Dio si deve
ubbidire, non ai prelati;
5) Che non si devono pagare le
decime, giacché non si pagavano nella Chiesa primitiva;
6) Credevano a due soli
sacramenti: al Battesimo ed all’Eucaristia;
7) Dicevano che il Battesimo
nulla giova ai fanciulli;
8) Secondo loro, il sacerdote
peccando mortalmente perde la potestà di consacrare e di assolvere i peccati e
che, al contrario, i buoni laici ben possono assolvere;
9) Rigettavano le indulgenze e
le dispense della Chiesa, i digiuni comandati, e tutte le cerimonie usate dalla
Chiesa romana;
10) Abominavano le sacre
immagini ed anche il segno della croce;
11) Dicevano che tutti i
peccati sono mortali, né vi sono veniali, e che non mai è lecito giurare,
neanche in giudizio.
I Valdesi prima furono
condannati da Alessandro III papa nell’anno 1163 nel Sinodo di Tours; nell’anno
1175 o 76 nel sinodo di Lombes; nell’anno 1178 in quello di Tolosa ivi tenuto
da Pietro, cardinale e legato del papa; nell’anno 1179 nel Concilio ecumenico
Lateranense III; e poi nell’anno 1215 nel Lateranense IV anche ecumenico;
finalmente nella costituzione di Gregorio IX registrata nel capo Excommunicamus
(15) de Haeret., ove si leggono anatematizzati tutti gli eretici
delle sette nominate di sopra (Nat.
Alex. loc. cit. §. 7.).
Tratto da Sant’Alfonso Maria de' Liguori, Storia delle Eresie, pp. 154 e 155
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