Quest’illustre
Santo, nato come Fernando Martim de Bulhões e Taveira Azevedo, canonizzato da
Gregorio IX meno di un anno dopo la sua morte, ha acquistato un’immensa
popolarità grazie ai suoi numerosi miracoli ed allo zelo dei Frati Minori, che,
fin dal XIV sec., hanno sparso dappertutto il suo culto.
Nulla
manca alla gloria di Antonio. Ebbe il desiderio del martirio e volle, a tale
scopo, entrare nell’ordine dei Minori e fare vela verso la Mauritania. Fu
apostolo e riempì della fama della sua predicazione infiammata l’Italia e Roma,
dove annunciò la parola di Dio nel 1227. Ebbe la celebrità di un dottore e fu
chiamato da Gregorio IX l’Arca del Testamento. Già vivente ed ancor più
dopo la sua morte (+1231), fu cinto dall’aureola di taumaturgo e ci sono ben
poche città dove una chiesa o un altare, tutto ricoperti di ex voto, non sia dedicato a sant’Antonio.
Per ordine
di Nicolò IV, un papa francescano, l’immagine del Santo fu introdotta, con
quella di san Francesco, nell’antico mosaico dell’abside del Laterano, per
ricordare che, come il Poverello di Assisi era apparso, in sogno, a sostenere
l’edificio traballante della Basilica del Salvatore, così il Santo di Padova,
per la sua predicazione, aveva aiutato efficacemente a consolidare il simbolico
edificio della Fede cattolica.
La festa
di sant’Antonio entrò dapprima nel Calendario romano col rito semidoppio, poi
Clemente X l’elevò al rito doppio.
Numerose
sono le chiese di Roma dedicate al nostro Santo.
La prima e
più celebre è la chiesa di Sant’Antonio in Campo Marzio, anche conosciuta come
chiesa di Sant’Antonio dei Portoghesi, che sorge nel rione di Campo Marzio,
sorta nel XV sec. (cfr. Mariano Armellini, Le chiese di Roma dal secolo IV al
XIX, Tipografia Vaticana, Roma 18912, p. 333; Ch. Huelsen, Le Chiese di Roma nel medio evo,
Firenze 1927, p. 528) e famosa per il grandioso organo Mascioni costruito nel
2008. Nota è anche la basilica di Sant’Antonio da Padova all’Esquilino, che è
una chiesa che sorge omonimo rione, in via Merulana, costruita tra il 1884-1888
(cfr. Mariano Armellini, op. cit., p. 804), e che ospita
negli edifici annessi, tra l’altro, la Pontificia Università Antonianum e la Pontificia accademia mariana
internazionale.
Nel XX
sec. sono sorte, in onore del Santo, la chiesa di Sant’Antonio da Padova a via
Salaria, costruita nel 1938; quella dei Santi Antonio di Padova e Annibale
Maria (di Francia), costruita nel 1947-48 – all’indomani della proclamazione
del Santo a Dottore della Chiesa – nel quartiere Tuscolano, e che è titolo
cardinalizio. Nel quartiere Appio-Latino abbiamo Chiesa di Sant’Antonio di
Padova alla Circonvallazione Appia, sorta nel 1988, che è diaconia. Nel
quartiere delle Capannelle, nei pressi della via Appia Nuova, sorge la cappella
di Sant’Antonio alle Capannelle.
Prima del
1946, l’introito è lo stesso per la festa di sant’Antonio abate, il 17 gennaio. Lingua ejus loquetur judicium, la sua lingua proferirà l’equità
(Sal 37, 30). Questa lingua benedetta, che ha proferito tanti oracoli di
saggezza e ha convertito tante anime a Dio, Dio l’ha glorificata, perché già da
sei-sette secoli è sempre intatta e preservata della corruzione della tomba, la
festa della cui traslazione è celebrata il 15 febbraio.
In onore
del grande taumaturgo, riportiamo questi versetti, che formavano, sin dal
Medioevo, quello che è noto come il «responsorio» a lui consacrato:
Si quæris miracula: mors, error, calamitas,
Dæmon, lepra fugiunt; ægri surgunt sani:
Cedunt mare, vincula; membra resque perditas
Petunt et accipiunt iuvenes et cani.
Pereunt pericula, cessat et necessitas;
Narrent hi qui sentiunt; dicant Paduani.
Gloria Patri et Filio, et Spiritui Sancto.
Cedunt mare etc ...
El Greco, S. Antonio, 1580 circa, museo del Prado, Madrid |
Juan Carreño de Miranda, S. Antonio predica ai pesci, 1646, museo del Prado, Madrid |
Anonimo, S. Antonio di Padova, XVII sec., museo del Prado, Madrid |
Alonso Cano, S. Antonio, XVII sec., museo del Prado, Madrid |
Gaspar de Crayer, S. Antonio, 1655 circa, museo del Prado, Madrid |
Claudio Coello, S. Antonio, XVII sec., museo del Prado, Madrid |
Luca Giordano, S. Antonio, 1690-1700, museo del Prado, Madrid |
Giambattista Tiepolo, S. Antonio col Bambino Gesù, 1767-69, museo del Prado, Madrid |
Anonimo, S. Antonio di Padova, XIX sec., museo del Prado, Madrid |
Bartolomé Esteban Murillo, S. Antonio, 1665 circa, Museo de Bellas Artes de Sevilla, Siviglia |
Giacomo Farelli, S. Antonio ed il Bambino Gesù, XVII sec., collezione privata |
Willem van Herp il Vecchio, S. Antonio distribuisce il pane ai poveri, 1662 circa, National Gallery, Londra |
José de Páez, S. Antonio, XVII sec. |
Autore anonimo, Visione di S, Antonio, XVIII sec., chiesa di San Francisco de Asís, Chihuahua |
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