sabato 13 giugno 2015

“Multis vero peragrátis provínciis, anno ante óbitum Patávium venit, ubi illústria sanctitátis suæ monuménta relíquit” (Lect. VI – II Noct.) - SANCTI ANTONII DE PADUA (ANTONII OLISIPONENSIS), CONFESSORIS ET ECCLÉSIÆ DOCTORIS

Quest’illustre Santo, nato come Fernando Martim de Bulhões e Taveira Azevedo, canonizzato da Gregorio IX meno di un anno dopo la sua morte, ha acquistato un’immensa popolarità grazie ai suoi numerosi miracoli ed allo zelo dei Frati Minori, che, fin dal XIV sec., hanno sparso dappertutto il suo culto.
Nulla manca alla gloria di Antonio. Ebbe il desiderio del martirio e volle, a tale scopo, entrare nell’ordine dei Minori e fare vela verso la Mauritania. Fu apostolo e riempì della fama della sua predicazione infiammata l’Italia e Roma, dove annunciò la parola di Dio nel 1227. Ebbe la celebrità di un dottore e fu chiamato da Gregorio IX l’Arca del Testamento. Già vivente ed ancor più dopo la sua morte (+1231), fu cinto dall’aureola di taumaturgo e ci sono ben poche città dove una chiesa o un altare, tutto ricoperti di ex voto, non sia dedicato a sant’Antonio.
Per ordine di Nicolò IV, un papa francescano, l’immagine del Santo fu introdotta, con quella di san Francesco, nell’antico mosaico dell’abside del Laterano, per ricordare che, come il Poverello di Assisi era apparso, in sogno, a sostenere l’edificio traballante della Basilica del Salvatore, così il Santo di Padova, per la sua predicazione, aveva aiutato efficacemente a consolidare il simbolico edificio della Fede cattolica.
La festa di sant’Antonio entrò dapprima nel Calendario romano col rito semidoppio, poi Clemente X l’elevò al rito doppio.
Numerose sono le chiese di Roma dedicate al nostro Santo.
La prima e più celebre è la chiesa di Sant’Antonio in Campo Marzio, anche conosciuta come chiesa di Sant’Antonio dei Portoghesi, che sorge nel rione di Campo Marzio, sorta nel XV sec. (cfr. Mariano Armellini, Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX, Tipografia Vaticana, Roma 18912, p. 333; Ch. Huelsen, Le Chiese di Roma nel medio evo, Firenze 1927, p. 528) e famosa per il grandioso organo Mascioni costruito nel 2008. Nota è anche la basilica di Sant’Antonio da Padova all’Esquilino, che è una chiesa che sorge omonimo rione, in via Merulana, costruita tra il 1884-1888 (cfr. Mariano Armellini, op. cit., p. 804), e che ospita negli edifici annessi, tra l’altro, la Pontificia Università Antonianum e la Pontificia accademia mariana internazionale.
Nel XX sec. sono sorte, in onore del Santo, la chiesa di Sant’Antonio da Padova a via Salaria, costruita nel 1938; quella dei Santi Antonio di Padova e Annibale Maria (di Francia), costruita nel 1947-48 – all’indomani della proclamazione del Santo a Dottore della Chiesa – nel quartiere Tuscolano, e che è titolo cardinalizio. Nel quartiere Appio-Latino abbiamo Chiesa di Sant’Antonio di Padova alla Circonvallazione Appia, sorta nel 1988, che è diaconia. Nel quartiere delle Capannelle, nei pressi della via Appia Nuova, sorge la cappella di Sant’Antonio alle Capannelle.
Prima del 1946, l’introito è lo stesso per la festa di sant’Antonio abate, il 17 gennaio. Lingua ejus loquetur judicium, la sua lingua proferirà l’equità (Sal 37, 30). Questa lingua benedetta, che ha proferito tanti oracoli di saggezza e ha convertito tante anime a Dio, Dio l’ha glorificata, perché già da sei-sette secoli è sempre intatta e preservata della corruzione della tomba, la festa della cui traslazione è celebrata il 15 febbraio.
In onore del grande taumaturgo, riportiamo questi versetti, che formavano, sin dal Medioevo, quello che è noto come il «responsorio» a lui consacrato:

Si quæris miracula: mors, error, calamitas,
Dæmon, lepra fugiunt; ægri surgunt sani:
Cedunt mare, vincula; membra resque perditas
Petunt et accipiunt iuvenes et cani.
Pereunt pericula, cessat et necessitas;
Narrent hi qui sentiunt; dicant Paduani.
Gloria Patri et Filio, et Spiritui Sancto.
Cedunt mare etc ...


El Greco, S. Antonio, 1580 circa, museo del Prado, Madrid

Juan Carreño de Miranda, S. Antonio predica ai pesci, 1646, museo del Prado, Madrid

Anonimo, S. Antonio di Padova, XVII sec., museo del Prado, Madrid

Alonso Cano, S. Antonio, XVII sec., museo del Prado, Madrid

Gaspar de Crayer, S. Antonio, 1655 circa, museo del Prado, Madrid

Claudio Coello, S. Antonio, XVII sec., museo del Prado, Madrid

Luca Giordano, S. Antonio, 1690-1700, museo del Prado, Madrid

Giambattista Tiepolo, S. Antonio col Bambino Gesù, 1767-69, museo del Prado, Madrid

Anonimo, S. Antonio di Padova, XIX sec., museo del Prado, Madrid

Bartolomé Esteban Murillo, S. Antonio, 1665 circa, Museo de Bellas Artes de Sevilla, Siviglia

Giacomo Farelli, S. Antonio ed il Bambino Gesù, XVII sec., collezione privata

Willem van Herp il Vecchio, S. Antonio distribuisce il pane ai poveri, 1662 circa, National Gallery, Londra

José de Páez, S. Antonio, XVII sec.

Autore anonimo, Visione di S, Antonio, XVIII sec., chiesa di San Francisco de Asís, Chihuahua


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