Questo zelante missionario esercitò in Francia un’attività
multiforme e feconda, per rafforzare nel giovane clero e nel popolo fedele il
senso di Cristo contro la glaciale eresia dei Giansenisti.
Fu l’Eudes che fondò una congregazione di sacerdoti
per l’educazione dei chierici nei Seminari; che istituì una società di
religiose per accogliere le donne pentite dei loro traviamenti; fu lui che con la
predicazione e con gli scritti propagò la devozione ed il culto liturgico verso
i Sacri Cuori di Gesù e di Maria così che, nella storia di questa magnifica
devozione, egli occupa un posto di grande rilievo.
Morì il 19 agosto 1680 e venne beatificato da san
Pio X nel 1909 e canonizzato da Pio XI nel 1925. La sua
festa, sotto il rito doppio, fu inserita nel calendario nel 1928, venendo ad
impedire il V giorno nell’Ottava dell’Assunzione.
La messa è dal Comune dei Confessori non pontefici, come per san Giacinto il 17 di questo mese; ma la prima colletta è propria.
La messa è dal Comune dei Confessori non pontefici, come per san Giacinto il 17 di questo mese; ma la prima colletta è propria.
La
devozione verso i Santissimi Cuori di Gesù e di Maria, promuove efficacemente
la vita interiore; giacché lo spirito di tale culto essenzialmente consiste
nell’entrare a parte e nell’assimilarci quelle disposizioni santissime che il
Salvatore e la sua beatissima Madre nutrirono verso Dio nei giorni della loro
vita mortale, e che hanno altresì ora nella gloria del cielo. È appunto quanto
ci consiglia l’Apostolo: Hoc enim sentite in vobis quod et in Christo Jesu.
Guido Francisi, S. Giovanni Eudes consacra le sue famiglie religiose ai Sacri Cuori, 1909, Charlesbourg (Québec) |
Silvio Silva, S. Giovanni Eudes, 1932, Basilica di S. Pietro, Città del Vaticano, Roma |
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