Nella memoria dell'impressione delle stigmate di S. Francesco d'Assisi, rilancio quest’articolo
di Chiesa e postconcilio, che traduce in italiano un altro di LifesiteNews.
Cosa fare se il
Sinodo prende una ‘strana piega’? La risposta del card. Burke è semplice: “Restare
fedeli!”
ST. LOUIS, Missouri,
15 settembre 2015 (LifeSiteNews) - Domenica 13 settembre ho avuto l’onore di
essere uno degli ospiti di Sua Eminenza, il Cardinale Raymond Leo Burke,
durante una cena / conferenza nella sala da ballo dell’hotel Clayton Plaza,
sponsorizzata dall’Apostolato laicale di Saint Louis “Credo del laicato
cattolico”, di cui sono consigliere spirituale.
Sua Eminenza è stata
accolto calorosamente e introdotto dal vescovo ausiliare emerito di Saint
Louis, mons. Robert Hermann, e quindi ha parlato ad un pubblico di oltre 300
persone in ordine a “La Verità di Cristo nel matrimonio”. Ha discusso gli
aspetti spirituali, sociali, dottrinali e canonici della crisi che colpisce il
matrimonio e la famiglia nella cultura occidentale, avvertendo che questa crisi
ha portato a una grave confusione e anche ribellione all’interno della Chiesa
stessa. Il cardinale Burke ha sottolineato che nella nostra cultura sempre più
secolarizzata e ostile, sta cadendo un peso vieppiù maggiore sulle spalle dei
genitori cattolici nel formare i figli, con la parola e con l’esempio, su ciò
che è il vero matrimonio cristiano. Insieme con l’insegnamento autentico e
perenne della Chiesa, ha detto, la sana formazione familiare si rivelerà la
principale fonte di orientamento per bambini e adolescenti, il mezzo basilare
con cui i genitori trasmettono la verità cristiana in parole e opere per la
prossima generazione.
Il cardinale Burke ha
raccomandato il ben noto libro edito nel 2014 ad opera di “Cinque cardinali”, Permanere
nella verità di Cristo, e ancora una volta ha espresso un forte disaccordo
con la proposta del Cardinale Walter Kasper di ammettere alla Santa Comunione
alcuni cattolici divorziati e risposati civilmente.
Sua Eminenza ha anche
osservato che potrebbero sorgere alcuni problemi in relazione alla nuova
legislazione sulla nullità matrimoniale promulgata l’8 settembre da Papa
Francesco. Ha commentato rispettosamente che queste revisioni del Codice di
Diritto Canonico, che tra l’altro eliminano la conferma dei decreti di nullità
deliberata da un tribunale di seconda istanza, richiederanno una “interpretazione
e applicazione molto attente” alla luce della lunga tradizione canonica e
dottrinale della Chiesa.
Proprio il capitolo
del cardinale Burke nel suddetto libro ricorda la sua prima esperienza come
monsignore nella Segnatura Apostolica nel periodo 1971-1983, durante il quale
negli Stati Uniti era stata sospesa quasi completamente la seconda conferma dei
decreti di nullità da parte del tribunale. Il cardinale Burke ha ripetuto nel
suo discorso ciò che ha detto nel libro: l’esperimento americano di “razionalizzazione”
del processo di nullità ha portato in pratica ad un grave lassismo ampiamente
percepito come “Divorzio cattolico”. Sembra che questo sia stato uno dei motivi
per cui il Codice del 1983 ha ripristinato l’obbligatorietà della revisione in
seconda istanza (che era stata introdotta da Benedetto XIV nel 1740).
Un altro punto
sottolineato dal cardinale Burke è che troppo spesso oggi la legge di Dio sul
matrimonio e sulla castità viene presentata come un semplice “ideale” - come
qualcosa che spesso richiede un livello di santità eroica che si suppone sia al
di là della capacità dei cristiani comuni. Il che a sua volta dà luogo a false
idee di “misericordia”, che consentano l’ammissione ai sacramenti di alcuni
cattolici che vivono in situazioni di peccato, basandosi sul fatto che è per
essi impossibile - almeno nella loro situazione attuale - raggiungere quell’“ideale”
di castità. Sua Eminenza ha rimarcato che, al contrario, è chiaro insegnamento
della Sacra Scrittura e della Chiesa che l’abbondante grazia di Dio sarà sempre
sufficiente ai suoi figli per resistere a qualsiasi tentazione e obbedire ai
suoi comandamenti, a condizione che sinceramente si rivolgano a lui con umiltà,
fede confidente e perseverante preghiera.
Al termine del suo
discorso, in risposta a una domanda su cosa dovrebbero fare i cattolici se il
prossimo Sinodo dei vescovi dovesse prendere una “strana svolta”, Sua Eminenza
ha dato un’immediata risposta di due parole che ha suscitato un grande
applauso: “Restare fedeli! “ Quelle due parole ben sintetizzano l’intero
slancio della testimonianza coraggiosa e schietta del cardinale Burke in questo
momento di divisione e incertezza sulle gravi questioni morali nella Chiesa di
oggi. Che Dio benedica, lo rafforzi, e lo protegga!
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