Dal
sabato a tutta la domenica successiva alla festa di san Nicola da Tolentino (10 settembre), cioè la domenica nell’ottava della festa del Santo, in Tolentino,
presso la Basilica-Santuario, si celebra la c.d. festa del Perdono.
Questa
si apre con la Messa votiva dello Spirito Santo e, dopo aver esposto sull’altare
del Cappellone le reliquie di san Nicola, col successivo inno Veni Creator
Spiritus.
Fu
papa Bonifacio IX (ancor prima che il Santo di Tolentino fosse canonizzato dal
papa Eugenio IV nel 1446!!!), in via del tutto eccezionale, con la bolla Splendor
paternae gloriae del 1° gennaio 1390
a voler favorire il culto dell'allora beato Nicola, accordando un’indulgenza
simile a quella della Porziuncola, il 2 agosto, pro vivis et defunctis, a chiunque avesse visitato la tomba dell'allora Beato (sacellum beati Nicolai de Tolentino) a primis Vespris usque ad totum diem ipsius Dominicae. Significativamente in questa bolla, Nicola è già appare indicato in alcune parti col titolo di Santo (benché lo sarebbe stato 56 anni dopo)!
Per la verità, il Santo era
già veneratissimo, tanto che egli era rappresentato con l’aureola già a metà
del ‘300 nel c.d. Cappellone.
Con l’altra bolla denominata Licet is, de cuius munere del 1° marzo 1400, lo stesso Pontefice confermò la precedente in perpetuo; onore confermato anche da altri Papi a chi avesse visitato il sacello di San Nicola, il c.d. cappellone, e, raccoltosi in preghiera, si fosse confessato ed assistito alla Santa Messa.
Con l’altra bolla denominata Licet is, de cuius munere del 1° marzo 1400, lo stesso Pontefice confermò la precedente in perpetuo; onore confermato anche da altri Papi a chi avesse visitato il sacello di San Nicola, il c.d. cappellone, e, raccoltosi in preghiera, si fosse confessato ed assistito alla Santa Messa.
(Foto di Andrea Carradori: dal suo profilo facebook)
Nessun commento:
Posta un commento