Questo santo vescovo, canonizzato
nel 1690, vero esempio insigne di umiltà e di zelo pastorale, morì l’8 gennaio
1455, ma il suo natale cadendo durante l’ottava dell’Epifania, fece sì
che la sua festa fosse trasferita, con rito semidoppio, da Innocenzo XII, nel
1692, a questo giorno che è l’anniversario della sua elevazione all’episcopato
(5 settembre 1433).
San Lorenzo Giustiniani può, in
qualche modo, essere considerato come uno dei precursori della riforma ecclesiastica
intrapresa più tardi dal Concilio di Trento e da san Carlo Borromeo. Come sant’Antonino
di Firenze, suo contemporaneo, egli reagì contro gli eccessi del fasto dell’Umanesimo
e portò sul suo seggio patriarcale le virtù apostoliche dei religiosi. Egli
apparteneva alla nuova congregazione dei canonici regolari di San Giorgio in
Alga, fondata alla fine del ‘300
sull’isola veneziana di San Giorgio in Alga, presso un antico monastero
benedettino abbandonato. Questa congregazione sarà poi soppressa, su richiesta
del governo veneto, dal papa Clemente IX nel 1668 con la bolla Romanus pontifex.
Egli era semplice, molto
austero con se stesso, vera ostia di propiziazione per il popolo che gli era
affidato; le sue entrate andavano tutte ai poveri ed all’erezione di nuovi
monasteri. La Serenissima era all’epoca
alla vetta della gloria e della potenza, ma Dio amò farle sapere che, se lo
stato veneziano restava in piedi, ciò era dovuto non all’abilità diplomatica
dei suoi Dogi o alle sue galere ben armate, bensì alla santità ed ai meriti del
suo vescovo.
La messa è la stessa di sant’Andrea
Corsini, il 4 febbraio.
La prima colletta chiede a Dio,
per intercessione del nostro Santo, che «devotiónem nobis áugeat».
Bisogna ricordare qui il senso
antico della parola latina devotio, che implica, più che un atto
di culto, la consacrazione stabile ed assoluta del cristiano alla Divinità: una
sorta di professione religiosa, di cui quella che emettono i religiosi non ne è
che uno sviluppo. Questo voto, o consacrazione definitiva dell’anima a Dio, è
sigillato, infatti, da un sacramento irrevocabile: quello del Battesimo.
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Moretto
da Brescia, Madonna col Bambino con i SS. Giovanni evangelista e Lorenzo
Giustiniani, con l’allegoria della Sapienza, 1550 circa, Museo diocesano,
Brescia |
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Gentile
Bellini, S. Lorenzo Giustiniani, 1465, Gallerie dell’Accademia, Venezia |
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Pordenone, S. Lorenzo Giustiniani ed altri santi (SS. Francesco, Agostino, Bernardino da Siena e Giovanni Battista) ed i due fratelli Turchini committenti, 1532, Gallerie dell’Accademia, Venezia |
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Gentile
Bellini, S. Lorenzo Giustiniani, 1465 circa, Muzeum Narodowe w Warszawie,
Varsavia |
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Sebastiano
Santi, Cristo Crocifisso tra i SS. Agostino, Lorenzo Giustiniani, Antonio da
Padova e Gaetano da Thiene, Chiesa dei SS. Geremia e Lucia, XIX sec.,
Venezia |
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Seguace di Jacopo Bellini, S. Lorenzo Giustiniani, 1500 circa, collezione privata |
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Giuseppe Angeli, Immacolata Concezione con i SS. Antonio
abate, Lorenzo Giustiniani, Agostino e Bernardo di Mentone, 1765, Santa Maria Gloriosa dei Frari, Venezia |
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Edward Kaiser, copia di Madonna col Bambino tra i SS.
Lorenzo Giustiniani e Zeno, 1874, collezione privata |
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Giovanni
Battista Crosato, Vergine con Bambino con i SS. Antonio di Padova e Lorenzo
Giustiniani, XIX sec., Pinacoteca Vaticana, Città del Vaticano, Roma |
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Felice Chiereghini,
S. Lorenzo Giustiniani, 1788, Cattedrale,
Padova |
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