giovedì 10 settembre 2015

“Orándi assíduum stúdium, quamvis sátanæ insídiis várie vexátus et flagéllis intérdum cæsus, non intermittébat. Demum, sex ante óbitum ménsibus, síngulis nóctibus angélicum concéntum audívit; cujus suavitáte cum jam paradísi gáudia prægustáret, crebro illud Apóstoli repetébat: Cúpio dissólvi, et esse cum Christo” (Lect. VI – II Noct.) - SANCTI NICOLAI A TOLENTINO, CONFESSORIS

G. Galassi, S. Nicola protettore della Chiesa militante e purgante, seconda metà XIX sec., Roma

Questa festa risale al tempo di Sisto V che, nel 1585, l’elevò al rito doppio. Clemente VIII la ridusse a semidoppia e Clemente IX la ristabilì nel suo rito primitivo.
San Nicola da Tolentino, nato verso il 1245, morto nel 1310 e canonizzato da papa Eugenio IV nel 1446, è una delle glorie più brillanti dell’istituto – all’epoca recente – degli Eremiti di Sant’Agostino, e la sua vita rimarca per il grande posto tenuto nella sua spiritualità dal mistero della Croce. Prima di arrivare a quelle gioie celesti di cui parla il Breviario, il Santo percorse l’aspro martirio delle sue austerità quotidiane, imprimendo così nel suo corpo le stigmate del Cristo.
A Roma, gli Agostiniani scalzi gli dedicarono, alla fine del ‘500, una chiesa nell’alta semita (chiesa di San Nicola da Tolentino), presso il titolo di Santa Susanna, nel rione Trevi, dove, ora, risiede il Collegio pontificio armeno, che celebra nel suo rito la festa del Santo (cfr. M. Armellini, Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX, Tipografia Vaticana, Roma 18912, p. 271). Addossata al collegio, sulla piazza a sinistra della chiesa, si erge un khachkar che commemora il genocidio del popolo armeno. Un'altra analoga stele, ma più antica, si trova nel chiostro interno del collegio. All’interno della chiesa, in una cappella, degna di nota è la riproduzione del Santo Sepolcro.
La messa è quella Justus ed è la stessa di san Pietro Nolasco, il 31 gennaio. La prima colletta è propria. In questa si insiste sul valore della preghiera cristiana: umile come quella del pubblicano del Vangelo, ma, allo stesso tempo, animata da una confidenza filiale nei meriti del Cristo e nella Comunione dei Santi.


Piero della Francesca, Polittico di S. Agostino: pannello di S. Nicola da Tolentino, 1460-65, Museo Poldi Pezzoli, Milano


Antoniazzo Romano, SS. Vincenzo martire, Illuminata e Nicola da Tolentino, 1500 circa, Museo Comunale di S. Francesco, Montefalco


Vincenzo Civerchio, Polittico di San Nicola da Tolentino con S. Nicola tra i SS. Sebastiano e Rocco, 1495, Pinacoteca Tosio Martinengo, Brescia

Pietro Perugino, S. Nicola da Tolentino, 1507, Galleria Nazionale d’Arte Antica, Roma



Alessandro Bonvicino, detto il Moretto, S. Antonio da Padova tra i SS. Antonio abate e Nicola, 1530 circa, Pinacoteca Tosio Martinengo, Brescia

Santi di Tito, S. Nicola vincitore delle tentazioni demoniache, 1588, Museo civico, Sansepolcro 

Juan Pantoja de la Cruz, S. Nicola da Tolentino, 1601, Museo del Prado, Madrid

Luis de Carvajal, S. Nicola da Tolentino, 1604, Museo del Prado, Madrid

Giovan Francesco Guerrieri, Miracolo delle rose di S. Nicola da Tolentino, 1614,  Chiesa di Santa Maria del Ponte del Piano, Sassoferrato

Bartolomeo Guidobono, Madonna con il Bambino, S. Nicola e le anime purganti, 1697-98, Chiesa parrocchiale di S. Giovanni Decollato, Montoggio


Giovan Francesco Barbieri detto il Guercino, S. Nicola da Tolentino, 1637, Collezione privata

Pietro Ricchi, S. Nicola da Tolentino intercede per la cessazione della pestilenza, con Cristo tra due angeli, 1637-38, chiesa dei SS. Filippo e Giacomo, Gavardo

Luca Giordano, Miracolo delle pernici, 1682 circa, Galleria Corsini, Firenze


Nicola Maria Rossi, Visione di S. Nicola da Tolentino, 1736




Juan de Mesa, S. Nicola da Tolentino, XVII sec., Museo Nacional de Escultura, Valladolid

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