L’Esaltazione
della santa Croce si ricollega alla festa della Dedicazione (Encénies) degli edifici costantiniani
del Golgota, Anastasis e Martyrium, che ebbe luogo il 13 settembre 335. Cinquant’anni
più tardi, la festa era celebrata otto giorni da più di cinquanta vescovi e da
una folla di pellegrini. Si collegava a questa data la riscoperta della Croce (Egeria, Diario di viaggio, 48.1-2). Non sembra,
tuttavia, che la scelta del 13 settembre per fare la dedicazione degli edifici
del Golgota fosse casuale. È, in effetti, nel settimo mese, durante la festa
dei Tabernacoli, che Salomone aveva celebrato la dedicazione del Tempio (1 Re
8, 2 e 65). Per i cristiani l’Anastasis
ed il Martyrium erano veramente il
nuovo Tempio di Gerusalemme.
È per questo
che il 14 settembre si proponeva il legno della Croce alla venerazione del
popolo. La festa non tardò a diffondersi in tutto l’Oriente, dove essa dovette
costituire una delle articolazioni più importanti dell’anno liturgico.
A Roma, il papa
Simmaco (498-514) aveva organizzato nella basilica vaticana un oratorio, nel
quale si conservava un frammento della santa Croce. È là che apparve, nel VII
sec., la venerazione della Croce il 14 settembre. Il sacramentario gregoriano Paduense contiene un’orazione ad crucem
salutandam in sancto Petro.
Alla fine di questo secolo, il papa Sergio scoprì nella sacrestia di San Pietro
un reliquiario nel quale si trovava un frammento miræ magnitudinis della Croce
del Signore. Egli lo trasportò al Laterano, dove, da allora, dice il redattore
del Liber Pontiflcalis, ab omni populo christiano, die Exaltationis
sanctæ Crucis, osculatur ac adoratur (L. Duchesne,
Le Liber Pontificalis, Coll. Bibliothèque des Ecoles Françaises d’Athènes et
de Rome, tomo 1, Paris 1886, p. 102). È così che le basiliche del Vaticano e del Laterano sono legate alle
origini romane della festa della Santa Croce.
Ma, dal IV sec., si faceva, in questo giorno, la
memoria dei santi Cornelio e Cipriano. La Depositio
Martyrum del 354 annuncia: Cypriani Africæ. Romæ celebratur in Callisti. Il vescovo Cipriano era stato decapitato a
Cartagine, infatti, giusto il 14 settembre 258. A Roma, si celebrava il suo natale nella cripta del suo amico, il
papa Cornelio, che era morto esiliato a Centumcellæ (Civitavecchia) nel giugno 253. Il martirologio
geronimiano cita i loro due nomi ed il sacramentario di Verona fornisce dei
formulari per la messa della loro festa. Essa fu sempre celebrata a Roma da allora (cfr. Pierre
Jounel, Le
Culte des Saints dans les Basiliques du Latran et du Vatican au douzième siècle,
École Française de Rome, Palais Farnèse, 1977, pp. 287-288).
Josif Droboniku, Esaltazione della Santa Croce, 2007, museo diocesano, Lungro |
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