Pedro (al secolo Juan)
Garavita (de Garavito y Vilela de Sanabria), o d’Alcantara, dal nome della sua città natale,
morì il 18 ottobre 1562. Fu canonizzato nel 1669, la sua festa fu inserita nel
calendario nel 1670 da papa Clemente X con rito semidoppio; elevata al doppio
dal 1701.
Tre
particolarità distinguono soprattutto questo santo. La prima è l’incrollabile
rigore delle austerità con le quali si sforzò, vero martire d’amore, di
compiere in se stesso, come l’apostolo san Paolo, quello che manca alla
Passione del Cristo a profitto della Chiesa. Lo spirito della riforma
francescana inaugurata nella nuova provincia, detta di San Giuseppe, che egli
istituì, è uno spirito di grande penitenza e di povertà rigorosa.
La
seconda caratteristica di san Pietro d’Alcantara è l’abbondanza di doni mistici
e della grazia di una contemplazione sublime alla quale fu elevato in
ricompensa delle sue austerità.
La
terza caratteristica, infine, si trova nella parte attiva che egli prese alla
riforma operata da santa Teresa, di cui il Santo, insieme a san Francesco
Borgia, fu il primo ad esaminare ed ad approvarne lo spirito.
Dal
canto suo, santa Teresa dichiarava che ella non aveva mai nulla chiesto al
Signore per i meriti del Fratel
Pietro senza venire sempre
esaudita: «Díjome el Señor que no le pedirían cosa en
su nombre que no la oyese. Muchas que le he encomendado pida al Señor, las he visto cumplidas. Sea bendito por siempre. Amen»; «Una volta il Signore mi disse che avrebbe sempre esaudito chi gli
avesse chiesto qualcosa in suo nome. Infatti, ho visto sempre soddisfatte le
richieste che gli ho raccomandato di porgere al Signore. Sia per sempre
benedetto! Amen» (Santa Teresa d’Avila,
Libro della vita, Milano 2006, cap.
27, § 20, p. 237).
La
messa Justus
è la stessa del 31 gennaio, per la festa di san Pietro Nolasco, salvo alcune
particolarità.
La
prima colletta s’ispira alla parola di san Paolo: l’uomo animale non può
percepire le cose dello spirito. Beati quelli il cui occhio interiore è puro,
perché saranno degni di vedere Dio.
La
prima lettura, in cui l’Apostolo parla della rinuncia fatta da lui a tutte le
prerogative della sua razza al fine di guadagnare così il Cristo, è comune alla
festa di san Paolo eremita il 15 gennaio.
Le
due collette sulle oblazioni e dopo la Comunione sono le stesse del 19 luglio
per la festa di san Vincenzo de’ Paoli.
Una parola di san
Pietro d’Alcantara è degna, tra tutte, di essere menzionata. Essendo apparso
dopo la sua morte a santa Teresa, nel 1562, esclamò: «O fortunata pœnitentia, cui tantum concessum est præmium» (Lorenzo di San Paolo, Portentum pænitentiæ,
sive vita Sancti Petri de Alcantara, lib. V, § 296, in Acta
Sanctorum, Octobris, vol. 56, t.
VIII, Dies XIX,
Parigi-Roma 1870, p. 780), «O felix pænitentia quæ tantam mihi promeruit
gloriam», «O felice penitenza, che mi ha meritata tanta
gloria!»: «Después
ha sido el Señor servido yo tenga más en él que en la vida, aconsejándome en
muchas cosas. Hele visto muchas veces con grandísima gloria. Díjome la primera
que me apareció, que bienaventurada penitencia que tanto premio había merecido
y otras muchas cosas. Un año antes que muriese, me apareció estando ausente, y
supe se había de morir, y se lo avisé. Estando algunas leguas de aquí cuando
expiró, me apareció y dijo cómo se iba a descansar. Yo no lo creí, y díjelo a
algunas personas, y desde a ocho días vino la nueva cómo era muerto, o
comenzado a vivir para siempre, por mejor decir»; «In seguito, è piaciuto al Signore che io avessi da lui più aiuto di
quando era in vita, ricevendone consiglio in molte circostanze. L’ho
visto più volte circonfuso di eccelso splendore. La prima volta che mi apparve
mi disse che era stata la sua una felice
penitenza, avendogli meritato tale premio. Mi era anche apparso un anno
prima di morire, quando era lontano alcune leghe da qui; avevo saputo che
sarebbe morto e lo avvertii di ciò. Appena spirato, mi apparve e mi disse che
andava a riposare. Io non gli credetti e ne parlai con alcune persone; dopo
otto giorni giunse la notizia che era morto o, per meglio dire, che aveva
cominciato a vivere per sempre» (Santa Teresa d’Avila, op. cit., cap. 27, § 19, p. 237).
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Juan Martín Cabezalero, Comunione di S. Teresa d'Avila da parte di S. Pietro d'Alcantara, 1670, Museo Lázaro Galdiano, Madrid |
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Anonimo, S. Teresa si confessa da S. Pietro d'Alcantara, XVII sec., Santuario del Santo Cristo Ecce Homo, Bembibre |
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Lazzaro Baldi, La Vergine col Bambino e S. Giovanni evangelista appaiono a S. Pietro d'Alcantara, 1669 circa, collezione privata |
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Melchor Pérez de Holguín, S. Pietro d'Alcantara, XVII sec., Casa Nacional de Moneda, Potosi |
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Anonimo, S.
Pietro d’Alcantara appare a S. Teresa, XVII sec., Iglesia-Museo de Santa Clara, Bogotá |
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Diego de Borgraf, S. Pietro d’Alcantara appare a S. Teresa, 1677, Cattedrale, Tlaxcala, México |
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Claude François, Estasi di S. Pietro d'Alcantara, XVII sec., chiesa di Notre-Dame de Bonne Nouvelle, Parigi |
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Scuola di Francisco de Zurbarán, S. Pietro d’Alcantara, The Bowes Museum, Barnard Castle, County
Durham |
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Pietro Novelli, S. Pietro d'Alcantara, XVIII sec., collezione privata |
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Luca Giordano, Predica di S. Pietro d'Alcantara, XVIII sec., collezione privata |
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Giovanni
Battista Pittoni, Apoteosi di S. Girolamo tra S. Pietro d’Alcantara ed altro
santo francescano, 1725 circa, National Gallery of Scotland, Edinburgo |
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Camillo Tinti, S. Pietro d'Alcantara, XVIII sec., Young Legion of Honor, San Francisco |
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Anonimo spagnolo, Busto di S. Pietro d'Alcantara, XVII-XVIII sec., collezione privata |
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Filippo
Bigioli – Giovanni Wenzel, S. Pietro d'Alcantara, 1843 |
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