domenica 25 ottobre 2015

"Regnerò malgrado i miei nemici e tutti coloro che si oppongono" (Gesù a Santa Margherita Maria Alacoque) - IN FESTO D. N. JESU CHRISTI REGIS




Cristo Salvatore in trono, cattedrale, Kotlovka


Cristo in trono, XIX sec., collezione privata

Cristo in trono tra la Vergine e S. Giovanni Battista o Deesis, XIX sec., collezione privata

Karl Pavlovič Brjullov, Cristo dinanzi al popolo (Иисус перед народом), 1843, Museo di Stato, Saratov

Cristo onnipotente, XX sec., collezione privata

Alexander Bolotov, Cristo pantocrator, XX sec.






















Statua di Cristo Re, Duomo, Paola (Malta)

ACTUS DEDICATIONIS HUMANI GENERIS JESU CHRISTO REGI

in sollemnitate D.N. Jesu Christi Universorum Regis
(Indulgentia plenaria)

JESU dulcissime, Redemptor humani generis, respice nos [ad altare] [ante conspectum] tuum humillime provolutos.
Tui sumus, tui esse volumus; quo autem tibi coniuncti firmius esse possimus, en hodie sacratissimo Cordi tuo se quisque nostrum sponte dedicat.

Te quidem multi novere nunquam; te, spretis mandatis tuis, multi repudiarunt. Miserere utrorumque, benignissime Iesu, atque ad sanctum Cor tuum rape universos.

Rex esto, Domine, nec fidelium tantum qui nullo tempore discessere a te, sed etiam prodigorum filiorum qui te reliquerunt; fac hos, ut domum paternam cito repetant, ne miseria et fame pereant.

Rex esto eorum, quos aut opinionum error deceptos habet, aut discordia separatos, eosque ad portum veritatis atque ad unitatem fidei revoca, ut brevi fiat unum ovile et unus pastor.

[Rex esto eorum omnium, qui in tenebris idololatriae aut islamismi adhuc versantur, eosque in lumen regnumque tuum vindicare ne renuas.

Respice denique misericordiae oculis illius gentis filios, quae tamdiu populus electus fuit: et Sanguis, qui olim super eos invocatus est, nunc in illos quoque redemptionis vitaeque lavacrum descendat.]*

Largire, Domine, Ecclesiae tuae securam cum incolumitate libertatem; largire cunctis gentibus tranquillitatem ordinis; perfice, ut ab utroque terrae vertice una resonet vox:

Sit laus divino Cordi, per quod nobis parta salus: ipsi gloria et honor in saecula! Amen.

* Decretum S. Paenitentiariae Apostolicae 18 Julii 1959 a formula consecrationis omittur ex publico pars quae ab Rex esto ut descendat.

* * * * * * * *

CONSACRAZIONE 
AL SACRATISSIMO CUORE DI GESÙ

nella festa di Cristo RE
(Indulgenza plenaria)

O Gesù dolcissimo, o Redentore del genere umano, riguardate a noi umilmente prostrati innanzi al vostro altare.
Noi siamo vostri, e vostri vogliamo essere; e per vivere a voi più strettamente congiunti, ecco che ognuno di noi, oggi spontaneamente si consacra al vostro sacratissimo Cuore.

Molti, purtroppo, non vi conobbero mai; molti, disprezzando i vostri comandamenti, vi ripudiarono. O benignissimo Gesù, abbi misericordia e degli uni e degli altri e tutti quanti attira al vostro Sacratissimo Cuore.

O Signore, siate il Re non solo dei fedeli che non si allontanarono mai da voi, ma anche dì quei figli prodighi che vi abbandonarono; fate che questi, quanto prima, ritornino alla casa paterna, per non morire di miseria e di fame.

Siate il Re di coloro che vivono nell’inganno e dell’errore, o per discordia da voi separati; richiamateli al porto della verità, all’unità della fede, affinché in breve si faccia un solo ovile sotto un solo pastore.

[Siate il re finalmente di tutti quelli che sono avvolti nelle superstizioni dell’Idolatria e dell’Islamismo; e non ricusate di trarli tutti al lume e al regno vostro.

Riguardate finalmente con occhio di misericordia i figli di quel popolo che un giorno fu il prediletto; scenda anche sopra di loro, lavacro di redenzione di vita, il sangue già sopra di essi invocato.] *

Largite, o Signore, incolumità e libertà sicura alla vostra Chiesa, largite a tutti i popoli la tranquillità dell’ordine. Fate che da un capo all’altro della terra risuoni quest’unica voce:

Sia lode a quel Cuore divino, da cui venne la nostra salute; a lui si canti gloria e onore nei secoli dei secoli. Amen.

* Per decreto della Sacra Penitenzieria Apostolica del 18 luglio 1959, dalla formula di consacrazione va omesso dalla proclamazione pubblica, il brano che va da Siate il re a di essi invocato.

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