Nella Catholica i segni dell'apostasia dilagante, che ha ormai colpito i pastori sono allarmanti. Vi regna sovrano il conformismo a tal
punto che non si può neppure affermare scomode verità e cioè che il gruppo
musicale che si esibiva al teatro parigino Bataclan fosse dichiaratamente
satanista e che il brano, che si stava cantando, allorché avvenne l’irruzione dei
terroristi islamici, da una gioventù bruciata e nichilista, figlia di una borghesia narcisista (come ricorda un articolo di Tempi), era un chiaro inno a Satana (v. qui, qui e qui). Anzi, gli sventurati son stati uccisi mentre pronunciavano le parole I met the Devil and this is his song (v. qui). Anzi, il leader del gruppo "musicale" Jesse Hughes (soprannominato “il diavolo”), le cui canzoni più note sono "Kiss the devil" (Bacia il diavolo) e "Chase the devil" (Segui il diavolo), in un’intervista di pochi anni fa, dichiarava di adorare il diavolo,
di abusare di droghe pesanti, di partecipare ad orge e di essere
omosessualista: “sono profondamente religioso, ho sentito che il diavolo in
persona mi ha dato una canzone, io l’ho scritta ed è stato un successo” (v. qui).
Jean-Paul Mathieu |
Ora, "vescovi", lontani dalla
fede e dalla Verità, assumono atteggiamenti punitivi verso coloro che, anche in
maniera blanda, ricordano come le vittime son morte mentre inneggiavano al
diavolo! Costoro anziché difendere il loro clero contro gli attacchi del principe
di questo mondo perpetuati attraverso le autorità laiciste, lo assecondano,
mostrandosi ad esso proni.
È il caso di mons. Jean-Paul
Mathieu, “vescovo” di Saint-Dié, che – afferma l’agenzia Riposte Catholique (v. anche qui) – promuove, di fatto, l’anticultura
satanica!
Addirittura il "cardinal" Barbarin, secondo La Croix, sarebbe rimasto inorridito non per il testo della canzone, ma addirittura per la denuncia che quel parroco ha fatto e cioè che, a quel concerto, si stava inneggiando a Satana. Ed il "vescovo" di Bourges avrebbe sollecitato il prete a ritirarsi ad un periodo di penitenza e riflessione!!! Siamo davvero al paradosso!!!
Rilancio questa notizia. Sconvolgente.
Critica il brano ‘Bacia il diavolo’, parroco punito dal
Vescovo
Ha
detto una verità scomoda. Per questo è stato punito. Non dai detrattori, bensì
dai suoi superiori. Domenica 29 novembre, chiesa della Santissima Trinità a
Wisembach, nei Vosgi: il parroco, mons. François Schneider, nel corso
dell’omelia, ha parlato degli attentati avvenuti a Parigi sedici giorni prima.
Precisando come, a suo giudizio, lo spettacolo musicale in corso al teatro
Bataclan, prima dell’irruzione dei terroristi islamici, fosse «ispirato da satana».
Queste
parole sono state immediatamente riferite al Vescovo, mons. Jean-Paul Mathieu,
alla guida della Diocesi di Saint-Dié. Il quale ha, a sua volta, ordinato al
suo prete di presentare pubblicamente le proprie scuse, sempre nel corso della
S. Messa. Cosa che mons. Schneider ha regolarmente fatto, lo scorso 20
dicembre: al termine della funzione liturgica, ha fatto «auto-critica» e letto
un comunicato, che l’agenzia Riposte Catholique ritiene
scritto dallo stesso Vescovo, comunicato in cui ha espresso rammarico circa
l’accaduto alla quarantina di fedeli presenti, allibiti per l’accanimento
mediatico scatenatosi contro il loro parroco. Secondo il quotidiano Vosges Matin, le autorità, tramite la Prefettura,
sarebbero addirittura intervenute per far sì che il sacerdote venisse colpito
da sanzioni: «Qui si vuole mettere il morso al Cristianesimo e renderlo
asettico!», hanno commentato.
La
notizia ha suscitato prevedibilmente grande sconcerto. Molti coloro che hanno
espresso a mons. Schneider il proprio sostegno per iscritto. Al giornale locale
è giunta una lettera dei parrocchiani, in cui si legge: «È un buon sacerdote e lo abbiamo sempre apprezzato. Ciò che sta
attraversando non cambia minimamente il nostro giudizio. A criticarlo, è chi
non viene quasi mai a Messa». In sua difesa si è levata anche la
voce di Emmanuel Delhourne, responsabile dell’organizzazione «Cristiani in politica» di Parigi, che ha dichiarato: «Quanto da lui detto è vero. I testi delle canzoni del gruppo
Eagles of Death Metal [quello esibitosi sul palco quel
terribile 13 novembre…-NdR] sono ispirate al satanismo».
Il
giornalista Yves Daoudal sente puzza di regime in tutto quest’episodio. Anche Riposte Catholique scrive: «La dittatura marxista-leninista non si ferma, finché il nemico di
classe non venga ridotto in briciole, annientato». Così ecco
l’annuncio del Vicario generale della Diocesi: «Il nostro primo obiettivo era
che mons. Schneider facesse questa dichiarazione. Ora ci si ritroverà, per
esaminare ulteriormente la vicenda. E’ troppo presto per dire qualcosa».
Lasciando presagire che, per loro, la questione non sia affatto conclusa.
Innanzi tutto, un sacerdote della Mosa, estremamente attivo nel campo della
musica metal, dovrebbe tenere presto un intervento nella sua parrocchia, quella
della Santissima Trinità, per una sorta di “rieducazione” collettiva. Poi si
vedrà.
Che la
Chiesa amasse autodemolirsi sino a questo punto, neppure gli avversari più
accaniti avrebbero potuto sperarlo. Per la cronaca: al momento dell’attentato
gli Eagles of Death Metal (nella foto, poco prima della sparatoria) stavano
cantando la canzone dal titolo «Bacia il diavolo»,
che ripete ossessivamente le seguenti strofe: «Chi amerà il diavolo? Chi
canterà la sua canzone? Io amerò il diavolo e la sua canzone! Chi bacerà la
lingua del diavolo? Io bacerò il diavolo sulla sua
lingua!». Parole, che non necessitano di eccessivi commenti. Di
certo, non da educande o da sagrestia. A voi il giudizio.
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