L’uso di
prolungare durante otto giorni la solennità pasquale proviene dalla Sinagoga e
fu, durante molti secoli, la caratteristica esclusiva della festa della
Resurrezione di Cristo. Ma, verso l’VIII sec., si cominciò, a Roma, ad
attribuire anche un’ottava al Natale ed alla Pentecoste; in seguito,
quest’usanza venne egualmente estesa a tutti i santi. L’Ottava di santo Stefano è la più
antica; la si trova già menzionata nel Geronimiano, ma le tre erano celebrate a
San Gallo dalla fine del IX sec. (cfr. Pierre Jounel, Le Culte des Saints dans les Basiliques
du Latran et du Vatican au douzième siècle, École Française de Rome, Palais
Farnèse, 1977, pp. 211-212). Le ottave
di santo Stefano, di san Giovanni e dei Santi Innocenti compaiono pure negli
Statuti di Cluny dell’XI sec. L’Ordo del Laterano ed il calendario del
Vaticano menzionano tre Ottave. Riferendosi indirettamente all’Ottava degli
Innocenti, l’antifonario di San Pietro testimonia anch’esso, infatti, della
celebrazione delle tre. Gli Ordines Romani del XIV sec. le menzionano esplicitamente: «... Dicuntur tamen ista in Octava eorum»
(Ordo Romanus XIV,
§ LXXV. De officio festi
Innocentium, in PL 78, col.
1195A); «In Octava sancti Stephani non fit consistorium. Item in Octava
sancti Joannis non fit consistorium. Item in Octava sanctorum Innocentium non
fit consistorium» (ibidem, § CI. In
quibus diebus et solemnitatibus consueverunt Romani pontifices a consistoriis
abstinere, ivi, col.
1228B).
La messa
dell’Ottava di santo Stefano è identifica a quella della festa, ad eccezione
della colletta, che, nelle antiche ottave romane, doveva regolarmente
differenziarsi.
Quest’Ottava fu soppressa
nel 1955 (v. Decreto di semplificazione delle rubriche, 23 marzo
1955, § 14). Pertanto si dice normalmente la Messa della feria dal 2 al 5
gennaio, salvo la Domenica che è destinata alla Festa del Santissimo Nome di
Gesù.
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Domenico
Ghirlandaio, SS. Giacomo Maggiore, Stefano e Pietro, 1492-94, Galleria
dell’accademia, Firenze |
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Carlo
Crivelli, S. Stefano, 1476, National Gallery, Londra |
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Michelangelo
Anselmi, Vergine con Bambino in gloria tra i SS. Stefano e Giovanni Battista,
1530-40, Musée du Louvre, Parigi |
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Juan Correa de Vivar, S. Stefano, 1559,
Museo del Prado, Madrid |
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Charles André Van Loo, S. Stefano martire, XVIII sec., Musée des
Beaux-Arts, Valenciennes |
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