sabato 2 gennaio 2016

“Christus caput Mártyrum prior passus est pro nobis, relínquens vobis exémplum, ut sequámini vestígia ejus. Cujus passiónis vestígia prosecútus beatíssimus Stéphanus, confiténdo Christum lapidátus a Judæis, corónam méruit tamquam suo sibi nómine pósitam” (sancti Augustíni Epíscopi , Sermo 2 de S. Stephano – Lect. III – Noct.) - IN OCTAVA S. STEPHANI, PROTOMARTYRIS

L’uso di prolungare durante otto giorni la solennità pasquale proviene dalla Sinagoga e fu, durante molti secoli, la caratteristica esclusiva della festa della Resurrezione di Cristo. Ma, verso l’VIII sec., si cominciò, a Roma, ad attribuire anche un’ottava al Natale ed alla Pentecoste; in seguito, quest’usanza venne egualmente estesa a tutti i santi. L’Ottava di santo Stefano è la più antica; la si trova già menzionata nel Geronimiano, ma le tre erano celebrate a San Gallo dalla fine del IX sec. (cfr. Pierre Jounel, Le Culte des Saints dans les Basiliques du Latran et du Vatican au douzième siècle, École Française de Rome, Palais Farnèse, 1977, pp. 211-212). Le ottave di santo Stefano, di san Giovanni e dei Santi Innocenti compaiono pure negli Statuti di Cluny dell’XI sec. L’Ordo del Laterano ed il calendario del Vaticano menzionano tre Ottave. Riferendosi indirettamente all’Ottava degli Innocenti, l’antifonario di San Pietro testimonia anch’esso, infatti, della celebrazione delle tre. Gli Ordines Romani del XIV sec. le menzionano esplicitamente: «... Dicuntur tamen ista in Octava eorum» (Ordo Romanus XIV, § LXXV. De officio festi Innocentium, in PL 78, col. 1195A); «In Octava sancti Stephani non fit consistorium. Item in Octava sancti Joannis non fit consistorium. Item in Octava sanctorum Innocentium non fit consistorium» (ibidem, § CI. In quibus diebus et solemnitatibus consueverunt Romani pontifices a consistoriis abstinere, ivi, col. 1228B).
La messa dell’Ottava di santo Stefano è identifica a quella della festa, ad eccezione della colletta, che, nelle antiche ottave romane, doveva regolarmente differenziarsi.
Quest’Ottava fu soppressa nel 1955 (v. Decreto di semplificazione delle rubriche, 23 marzo 1955, § 14). Pertanto si dice normalmente la Messa della feria dal 2 al 5 gennaio, salvo la Domenica che è destinata alla Festa del Santissimo Nome di Gesù.




Domenico Ghirlandaio, SS. Giacomo Maggiore, Stefano e Pietro, 1492-94, Galleria dell’accademia, Firenze

Carlo Crivelli, S. Stefano, 1476, National Gallery, Londra

Michelangelo Anselmi, Vergine con Bambino in gloria tra i SS. Stefano e Giovanni Battista, 1530-40, Musée du Louvre, Parigi

Juan Correa de Vivar, S. Stefano, 1559, Museo del Prado, Madrid

Charles André Van Loo, S. Stefano martire, XVIII sec., Musée des Beaux-Arts, Valenciennes

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