martedì 26 gennaio 2016

“Hic propter quasdam super die Paschæ quæstiónes, sub imperatóre Antoníno Pio, Ecclésiam in Urbe regénte Anicéto, Romam venit; ubi plúrimos credéntium, Marciónis et Valentíni persuasióne decéptos, redúxit ad fidem. Cumque ei fortúito óbviam fuísset Márcion et díceret: Cognóscis nos? respóndit: Cognósco primogénitum diáboli” (Ex libro sancti Hierónymi Presbyteri de Scriptóribus ecclesiásticis – Lect. IV – II Noct.) - SANCTI POLYCARPI SMYRNÆORUM EPISCOPI ET MARTYRIS

La memoria di questo insigne Padre della Chiesa nascente, che non esitava – con autentico spirito cattolico, contrariamente all’odierna condizione della Chiesa – a definire l’eretico Marcione come «primogenito del diavolo», ricade pur’essa molto opportunamente durante il ciclo di Natale, in cui sembra che i più illustri difensori del dogma cristiano si siano dati appuntamento attorno alla mangiatoia del Bambino Gesù. La Chiesa di Roma non poteva, d’altronde, omettere nel suo calendario la festa di san Policarpo. D’altro canto, essa l’aveva accolto come pellegrino, ai tempi del papa Aniceto, quando era venuto sulle rive del Tevere per la controversia relativa alla data di Pasqua. In quell’occasione, il Pontefice, volendo onorare degnamente il venerabile discepolo dell’Evangelista Giovanni, gli aveva ceduto l’onore di celebrare al suo posto la sinassi eucaristica.
Roma cristiana ha dedicato a questo santo una chiesa nel quartiere Appio Claudio negli anni ‘60 del XX sec.
Policarpo soffrì il martirio nell’anfiteatro di Smirne verso l’anno 155 o 156, il 23 febbraio, come attesta la Lettera ai Cristiani di Smirne relativa al suo martirio, ma la sua memoria, nel martirologio romano, si festeggia oggi, perché è anche la data indicata nel Geronimiano ed in cui è stato iscritto da Beda nel suo martirologio.
La sua festa si diffuse nell’Occidente in questa data a partire dall’XI sec. Ma essa era già celebrata nell’Alvernia (Auvergne) nel VI sec., come attesta Gregorio di Tours. In Oriente, invece, si festeggia il 23 febbraio.
Comunque, la festa odierna si incontra nel calendario romano che alla fine del XIII sec. Festa doppia. Di III classe dal 1960.
La messa è quella del Comune dei vescovi martiri, come per il giorno di sant’Eusebio, il 16 dicembre. Tuttavia siccome si tratta di un discepolo di san Giovanni Evangelista, la prima lettura è presa in prestito dall’epistola dal suo Maestro (1 Gv. 3, 10-16), laddove l’apostolo della santa dilezione tratta dell’amore fraterno, che deve modellarsi su quello che ci ha portato il Signore. Dio è amore, ed è per questo che colui che ama dimora in Dio, e Dio rimane in lui. Al contrario il demonio è odio, e per questo odia Dio, odia se stesso, odia tutto e tutti. “Io sono quell’infelice che non ama”, disse un giorno il diavolo a santa Caterina da Siena. Guardiamoci con orrore, dunque, dal nutrire nei nostri cuori dei sentimenti disordinati di rancore, di invidia, di odio, tutto quello che, insomma, è contrario alla dolce dilezione cristiana, poiché tutti questi movimenti vengono dello maligno, come quelli di Caino.
Il Vangelo di questo giorno è lo stesso della festa di san Saturnino, il 29 novembre.
Il più bell’elogio che si possa fare di san Policarpo è contenuto nelle grida del popolo di Smirne sollevatosi contro di lui nell’anfiteatro: «Οτς στιν τς σας διδσκαλος, πατρ τν Χριστιανν, τν μετρων θεν καθαιρτης»; «Hic impietatis est præceptor, pater Christianorum, deorum nostrorum eversor»; «Questi è il maestro di tutta l’Asia, il padre dei cristiani e lo sterminatore dei nostri dei!» (Chiesa di Smirne (Pionio), Martyrio Sancti Polycarpi. Epistola circularis, cap. XII, 2, in PG 5, col. 1037B-1038B; oggi anche in Calogero Allegro (a cura di), Martirio di Policarpo, Passione di Perpetua e Felicita, con sermoni di Agostino, Roma 2001, p. 29; in Giuliana Caldarelli (a cura di), Atti dei martiri2, Milano 1985, rist. 1996, p. 109 (sebbene l’autrice lo indichi al cap. XI); nonché in A.A.R. Bastiaesen; A. Hilhorst; G.A.A. Kortekaas; A.P. Orbán; M. M Van Assendelf, Atti e Passioni dei martiri7, Rocca San Casciano 2007, p. 19). Senza Dio noi non possiamo fare nulla; ma un’anima vuota di se stessa e che si presta docilmente alla mozione intima dello Spirito Santo, è capace di convertire e di santificare il mondo tutto intero.
Concludiamo con questa bella preghiera, recitata dal Santo Vescovo di Smirne mentre era sul rogo in attesa che le fiamme lo lambissero: « Signore Dio onnipotente, Padre del diletto e benedetto Figlio Tuo Gesù Cristo, grazie al quale Ti abbiamo conosciuto, Dio degli angeli e delle potenze celesti, di tutta la creazione e di tutta la stirpe di giusti che vivono al tuo cospetto. Io Ti benedico perché mi hai giudicato degno di questo giorno e di questa ora, e di avere parte al numero dei martiri, del Calice del tuo Cristo, per la risurrezione della vita eterna dell’anime e del corpo nell’incorrutibilità dello Spirito Santo. Tra loro possa io oggi essere accolto al Tuo cospetto, come sacrificio pingue e accetto, secondo quanto hai preparato, rivelato e realizzato, Dio vero e che non inganna. Per tutto questo Ti lodo, Ti benedico, Ti glorifico, per Gesù Cristo Sacerdote eterno e celeste, Tuo diletto Figlio, per il quale a Te con Lui e con lo Spirito Santo sia gloria, ora e per i secoli venturi. Amen» (Chiesa di Smirne (Pionio), op. cit., cap. XIV, in PG 5, col. 1039B-1040B; oggi anche oggi anche in Calogero Allegro (a cura di), op. cit., p. 31; in Giuliana Caldarelli (a cura di), op. cit., p. 110 (sebbene ne riporti una traduzione un po’ diversa e la registri al cap. XII e non al XIV); nonché in A.A.R. Bastiaesen; A. Hilhorst; G.A.A. Kortekaas; A.P. Orbán; M. M Van Assendelf, op. cit., p. 23).


Άγιος Πολύκαρπος Επίσκοπος Σμύρνης



SS. Demetrio, Policarpo, Vincenzo di Saragozza, Pancrazio di Roma e Crisogono, mosaico, 526 circa, Chiesa di S. Apollinare Nuovo, Ravenna

Icona dei SS. Pafnuzio, Ireneo e Policarpo, XX sec.

Jan van Haelbeck, S. Policarpo sul rogo, In medio ignis, in Id., Ecclesiae Militantis Triumphi, 1600-20, British Museum, Londra

Niccolò Circignani detto Il Pomarancio, Martirio di S. Policarpo, 1583 circa, Basilica di Santo Stefano Rotondo al Celio, Roma

Ambito emiliano, Madonna con il Bambino tra i SS. Policarpo e Maria Maddalena, XVII sec., museo diocesano, Piacenza

Ambito toscano, S. Policarpo, XVIII-XIX sec., museo diocesano, Pistoia

Luigi Morgari, S. Policarpo, 1896-97, Duomo, Bobbio


Miracolosa estinzione del fuoco nella città di Smirne, chiesa di S. Policarpo, Smirne (Izmir)

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