mercoledì 13 gennaio 2016

“Non possum cohibére lætítiæ voluptátem, sed mente extóllor, et affícior: et própriæ pusillitátis oblítus, offícium magni Joánnis, immo pótius famulátum subíre conténdo, ac géstio: et licet non sim præcúrsor, de erémo tamen vénio. Christus ergo illuminátur, immo pótius fulgóre suo nos illúminat: Christus baptizátur, simul et nos descendámus, ut cum ipso páriter ascendámus” (sancti Gregórii Nazianzéni, Sermo in sancta Lumina – Lect. IV – II Noct.) - IN COMMEMORATIONE BAPTISMATIS D. N. I. C. - IN OCTAVA EPIPHANIÆ



Questa messa è ignorata completamente dai Sacramentari romani, essendo stata redatta più tardi, utilizzando le collette di ricambio annotate nel gelasiano e la lettura evangelica attribuita originariamente alla sinassi eucaristica della IV feria (mercoledì) dopo la Teofania, da molto tempo già caduta in desuetudine, mentre il resto della messa è come il giorno dell’Epifania.
Il sacramentario di San Pietro, in effetti, solo nell’XI sec. indica le orazioni per l’Ottava dell’Epifania, ma il collettario della stessa basilica non ne fa menzione nel secolo seguente.
Quest’ottava, perciò, può affermarsi, costituisce un apporto franco-germanico, poiché essa era celebrata nei Paesi franchi dalla fine dell’VIII sec. Essa è ben attestata al Laterano ed al Vaticano soltanto nella seconda metà del XII sec. (così Pierre Jounel, Le Culte des Saints dans les Basiliques du Latran et du Vatican au douzième siècle, École Française de Rome, Palais Farnèse, 1977, p. 213).
Il decreto di semplificazione delle rubriche del 1955, ripreso dalle Variationes, ovvero dai cambiamenti introdotti nel Breviario e nel Messale romano, nel 1960, hanno modificato l’intitolazione della celebrazione del 13 gennaio: l’ottava dell’Epifania (di rito doppio maggiore), essendo stata soppressa, il giorno ottavo prese l’appellativo di Commemorazione del Battesimo di Nostro Signore Gesù Cristo, con rito di II classe.
La colletta odierna è splendida ed ha tutto il sapore dell’età leoniana.
La lettura di san Giovanni, con il testo della teofania sulle rive del Giordano (Gv 1, 29-34), si riallaccia all’antichissimo e primitivo significato della festa opposta dai cattolici agli gnostici, che veneravano nel battesimo ricevuto nel Giordano, la nascita di Gesù mediante l’infusione della divinità. La Chiesa considera tuttavia il battesimo del Redentore nelle acque della penitenza come una delle più importanti teofanie. Gesù vi prese parte come se fosse un uomo peccatore e si umiliò sotto il rito misterioso del Battista; nello stesso tempo, il Padre ed il Paraclito proclamano la sua Divinità e tutta l’augusta Trinità santificò il battesimo della Nuova Alleanza, donando la vera virtù di rigenerare ex aqua et Spiritu sancto i figli adottivi di Dio. Non è dunque la nascita di Gesù, bensì la nostra rinascita alla vita soprannaturale che festeggiamo in questo giorno, in cui esclamiamo con ragione nell’ufficio notturno: Christus apparuit nobis, venite adoremus.
La colletta sull’oblazione ha un sapore pur’essa antico e classico. L’«Eucaristia», o azione di grazie dopo la ricezione dei santi doni, cioè la colletta finale s’ispira all’antico titolo che i Bizantini danno alla solennità di questo giorno, la festa delle sante Luci. Il Cristiano è figlio di luce, onde conviene che nei suoi atti nulla ci sia mai di tenebroso, di men retto, di men vero. Procedere innanzi con verità, secondo san Giovanni, significa vivere secondo la pienezza dell'ideale Cristiano, realizzandone il contenuto divino, e vivendo Gesù Cristo.



Andrea del Verrocchio (ed aiuti: i volti dei due angeli sono di Leonardo da Vinci), Battesimo di Cristo, 1472-75, Galleria degli Uffizi, Firenze


Giovanni Moroni, Giovane devoto in contemplazione della scena del Battesimo di Cristo, 1555-60, collezione privata

Juan Fernández de Navarrete, detto "El Mudo", Battesimo di Cristo, 1567 circa, Museo del Prado, Madrid

Paolo Veronese ed aiuti, Battesimo di Cristo, 1580-88 circa, Getty Museum, Los Angeles

Adam Elsheimer, Battesimo di Cristo, 1599 circa, National Gallery, Londra


 Hendrick de Clerck e Hans Rottenhammer, Battesimo di Cristo, XVII sec., Koninklijk Museum voor Schone Kunsten Antwerpen, Anversa

Giovanni Battista Crespi detto Il Cerano, Battesimo di Cristo, 1601,  Städel (Städelsches Kunstinstitut und Städtische Galerie), Frankfurt am Main

Pieter de Grebber, Battesimo di Cristo, 1625, Chiesa di S. Stefano, Beckum


Ottavio Vannini, Battesimo di Gesù, 1640 circa

Sebastien Bourdon, Battesimo di Cristo, 1650 circa, Metropolitan Museum of Art, New York

Bartolomé Esteban Murillo, Battesimo di Cristo, 1655 circa, Gemaldegalerie, Berlino

Giovanni Battista Gaulli detto il Baciccio, Battesimo di Cristo, 1690 circa, Galerie Canesso, Parigi

Grigory Gagarin, Battesimo di Cristo, 1840-50 

Josef Arnold il Vecchio, Battesimo di Cristo, 1842, parrocchiale di Santa Cristina, Val Gardena


Petr Mikhailovich Shamshin, Battesimo di Cristo, Крещение Христа, 1848, Museo dello Stato russo, San Pietroburgo


Carl Bloch, Battesimo di Cristo, 1870 circa

Anonimo, Battesimo del Cristo, 1873

Michail Vasil'evič Nesterov, Battesimo del Cristo, 1890-94, Duomo, Kiev


Icona della Santa Teofania e Battesimo del Signore Dio e Salvatore Gesù Cristo, Святое Богоявление. Крещение Господа Бога и Спаса нашего Иисуса Христа

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