Quando
si toglie il presepe? Dopo l’Epifania o dopo la Candelora? A quest’interrogativo
cerchiamo di dare una risposta.
Quando togliere il presepe?
Prima o dopo il
Battesimo del Signore?
Nota di Mil: noi siamo per la presentazione del Signore (2 febbraio) o addirittura, come era uso in molti conventi francescani, appena prima di Quaresima....
Nella sua rubrica di liturgia, padre Edward
McNamara LC, professore di Liturgia e Decano di Teologia presso l'Ateneo
Pontificio Regina Apostolorum di Roma, risponde oggi ad una domanda posta da un
lettore in Sudafrica.
La mia domanda
è semplice ma talvolta c’è confusione: quando andrebbe tolto il presepe o scena
della Natività in chiesa? Andrebbe fatto prima del Battesimo del Signore o
dopo? -- M.M., Città del Capo, Sudafrica
Questa e altre domande simili sorgono quasi ogni
anno intorno a questo periodo, quindi parte di ciò che diremo adesso sarà già
stata pubblicata nelle risposte precedenti. Non c'è un grande accordo su quello
che potrebbe essere ritenuto magistero sul presepe e altre tradizioni
natalizie. La maggior parte di queste tradizioni sono abituali e quindi non
definite da norme ufficiali. Dal momento che nelle usanze esistono varianti
legittimate, non vi è per questa domanda una risposta necessariamente giusta o
errata.
Dipinti, mosaici e rilievi hanno raffigurato la
Natività sin dai tempi più antichi. E' possibile che una delle prime
rappresentazioni di un presepe fosse una cappella fatta costruire da papa Sisto
III (432-440) come rappresentazione della grotta di Betlemme. Questa piccola
cappella, ormai andata completamente perduta, era adiacente alla basilica di
Santa Maria Maggiore, la cui costruzione era stata iniziata dallo stesso
Pontefice. I rilievi ritenuti appartenenti alla mangiatoia originale erano
stati inizialmente collocati in questa cappella nel VII secolo e si trovano
adesso sotto l'altare maggiore della basilica.
Esistono tuttavia alcune linee guida che
manifestano il pensiero della Chiesa in materia del presepe. A livello
universale il Direttorio su Pietà Popolare e
Liturgia, Principi e Orientamenti contiene alcune pertinenti
indicazioni che enfatizzano l'importanza di collocare un presepe sia in casa
sia in chiesa durante questo periodo. Riguardo al presepe in n. 104 dice:
“104. Come è noto, oltre alle rappresentazioni del
presepio betlemita, esistenti fin dall’antichità nelle chiese, a partire dal
secolo XIII si è diffusa la consuetudine, influenzata senza dubbio dal presepe
allestito a Greccio da san Francesco d’Assisi nel 1223, di costruire piccoli
presepi nelle abitazioni domestiche. La loro preparazione (in cui saranno
coinvolti particolarmente i bambini) diviene occasione perché i vari membri
della famiglia si pongano in contatto con il mistero del Natale, e si
raccolgano talora per un momento di preghiera o di lettura delle pagine
bibliche riguardanti la nascita di Gesù.”
Questo viene rafforzato dal n. 111:
“111. Nella Messa di mezzanotte, di grande
significato liturgico e di forte ascendente popolare potranno essere
valorizzati:
- all’inizio della Messa, il canto dell’annuncio
della nascita del Signore, nella formula del Martirologio Romano;
- la preghiera dei fedeli dovrà assumere un
carattere veramente universale, espresso anche, ove ciò sia pertinente,
attraverso il segno della pluralità delle lingue; e nella presentazione dei
doni all’offertorio vi sarà sempre un concreto ricordo dei poveri;
- al termine della celebrazione potrà aver luogo il
bacio dei fedeli all’immagine del Bambino Gesù e la collocazione di essa nel
presepio allestito in chiesa o nelle adiacenze.”
I vescovi diocesani possono inoltre emanare linee
guida locali che andranno sempre tenute da conto.
Riguardo alla domanda su quando togliere il
presepe, ancora una volta le usanze variano da un luogo all’altro, e non esiste
una regola assoluta. In alcune località può essere usanza togliere il presepe
dopo l'Epifania. In altre, e forse più comunemente, dopo la festività del
Battesimo del Signore, che segna la fine del tempo ufficiale del Natale nel
calendario attuale.
Questa festività si celebra solitamente la domenica
dopo l'Epifania. Tuttavia, nei Paesi in cui l'Epifania è spostata alla domenica
tra il 2 e l'8 gennaio, la festività viene celebrata di lunedì, il 9 gennaio,
anche qualora il giorno di Natale capiti di domenica e l'Epifania cada l'8
gennaio. In questo caso la stagione del Natale termina di lunedì anziché di
domenica.
In alcuni Paesi non è inusuale mantenere alcune
delle decorazioni natalizie sino alla festività della Presentazione del
Signore, il 2 febbraio. San Giovanni Paolo II Papa faceva la sua ultima visita
al presepe in Piazza San Pietro dopo aver celebrato la Messa serale del 2
febbraio. Dopo questa visita la scena della Natività veniva smantellata.
Ciò corrisponde a un'usanza di lunga data in cui la
vigilia della Candelora era il giorno per la rimozione delle decorazioni
natalizie, specialmente quelli costituiti da piante. Questa tradizione è
testimoniata dal poeta Robert Herrick (1591-1654) in due dei suoi poemi, uno
dei quali è intitolato Cerimonia per
la Vigilia della Candelora:
“Down with the rosemary, and so / Down with the
bays and mistletoe; / Down with the holly, ivy, all, / Wherewith ye dress'd the
Christmas Hall.”
(“Via il
rosmarino, e così / Via gli allori e il vischio; / Via l'agrifoglio, l'edera, e
tutto, / Con il quali avete addobbato la sala da pranzo per il
Natale.”)
Herrick riprende un tema simile nei primi versi
della strofa più lunga:
“Down with the rosemary and bays,/ Down with the
mistletoe; / Instead of holly, now up-raise, / The greener box (for show). /
The holly hitherto did sway; / Let box now domineer, / Until the dancing Easter
day, / Or Easter's eve appear.”
(“Via il
rosmarino e gli allori, / Via il vischio; / Invece dell'agrifoglio, ora
innalzate, / il più verde bosso – per fare bella figura. / L'agrifoglio finora
ha dominato; / Lasciate ora dominare il bosso, / sino a che il danzante giorno
di Pasqua / o la vigilia di Pasqua, apparirà.”)
Di conseguenza, visto il rischio di aumentare lo
stato di confusione, posso solo dire che la migliore opzione sia di mantenere
le usanze già esistenti in ogni località.
[Traduzione dall’inglese a cura di Maria Irene De Maeyer]
Fonte: Zenit, 18.12.2015, ripreso dal blog MIL Messainlatino, 4.1.2016
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