giovedì 7 gennaio 2016

Sull’islamizzazione a tappe forzate della vuota Europa. Il caso della Gran Bretagna

Mentre la Francia – lo abbiamo detto in diverse occasioni – è già un recipiente vuoto, da riempire con una neo-ideologia forte, qual è quella islamica, in Gran Bretagna, dopo aver voluto sopprimere il riferimento a S. Giovanni dato ad una stazione perché troppo cristiano come ricordano i giornali di pochi giorni orsono (Inghilterra, censurata immagine di San Giovanni alla stazione: “Turba i non cristiani”, in Il Giornale, 2.1.2016Cancellato san Giovanni dalla stazione di Rochester, in Inghilterra: “È troppo cristiano”, in Il Foglio, 2.1.2016), si procede a tappe forzate verso l’islamizzazione del paese. Ed in questo contesto di debolezza intellettuale, spirituale e morale, da molte parte, in ambito cristiano, si cerca di far passare l’erronea convinzione che anche i pagani, i musulmani, i buddisti, ecc., adorino in fondo l’unico vero Dio, che sarebbe Quello Triuno della fede cristiana …. (v. qui e qui).
Nella memoria liturgica del ritorno del fanciullo Gesù e dei suoi Santi Genitori dalla terra d’Egitto, rilancio quest’articolo.

Jacob Jordaens, Il ritorno dall’Egitto della sacra famiglia, 1616 circa, Gemäldegalerie, Berlino

Jacob Jordaens, Il ritorno dall’Egitto della sacra famiglia, 1616 circa, Rhode Island School of Design Museum of Art, Providence, Rhode Island

Pieter Paul Rubens, bozzetto del Ritorno della Sacra Famiglia dall'Egitto, 1614, Kaluga Regional Art Museum (Калужский Музей Изобразительных искусств), Kaluga

Pieter Paul Rubens, Ritorno della Sacra Famiglia dall'Egitto, 1614, Museum et Art Gallery, Norwich Castle

Ambito di Pieter Paul Rubens, Ritorno della Sacra Famiglia dall'Egitto, 1620 circa, Metropolitan Museum of Art, New York

Lucas Vorsterman il vecchio, Ritorno dall'Egitto della Sacra Famiglia, 1620 circa, Fine Arts Museums of San Francisco, San Fransisco


Nicolas Poussin, Ritorno dall'Egitto della Sacra Famiglia, 1628-38, Dulwich Picture Gallery, Londra

Giovanni Francesco Romanelli, Ritorno dall'Egitto della Sacra Famiglia, 1635-40 circa, Museo Thyssen-Bornemisza, Madrid

Charles Le Brun, Pasto prima della partenza dall'Egitto della Sacra Famiglia o La grazia (Le bénédicité), 1655-56, Eglise de Saint Paul, Parigi

Scuola genovese, Ritorno dalla fuga in Egitto, XVII sec., collezione privata

Francesco Conti, Ritorno dall'Egitto a Nazaret, 1734, Cleveland Museum of Art, Cleveland

Nicolás Enríquez, Ritorno della Sacra Famiglia dall'Egitto, 1773, Metropolitan Museum of Art, New York

John Rogers Herbert, Ritorno della Sacra Famiglia dall'Egitto nella terra d'Israele, 1885, collezione privata

Marysia Kowalchyk, Ritorno a Nazaret della Sacra Famiglia, 2003

Gran Bretagna, ‘islamizzato’ il calendario scolastico

di M.F.

Sempre peggio. In Gran Bretagna è sempre peggio… L’islamizzazione del Regno avanza rapida ed aggressiva, senza peraltro incontrar resistenze, bensì porte aperte, anzi spalancate. L’ultima trovata è quella di adeguare al Ramadan il calendario scolastico di verifiche ed esami, allo scopo di «non penalizzare gli adolescenti, che osservino tale periodo di digiuno». Lo ha deciso l’organismo responsabile dell’organizzazione didattica. Che mai peraltro s’era sognato, in passato, di riservare trattamenti di favore agli alunni cattolici in periodo di Quaresima. E che non risulta abbia assunto provvedimenti analoghi per i giovani ebrei, buddhisti, taoisti, sikh o quant’altro.
Ma per l’islam, sì. Quest’anno il Ramadan dovrebbe iniziare attorno alla seconda settimana di giugno, in pieno periodo d’esami, per cui, «laddove sia possibile, si raccomanda di programmare prima» di tale data «le materie più importanti, facendo in ogni caso attenzione ad organizzarle preferibilmente al mattino o nel primo pomeriggio», ha premurosamente suggerito il JCQJoint Council for Qualifications.
Una linea, questa, sposata in pieno anche dal sindacato dei docenti: «Come educatori – ha affermato Mary Bosted, segretaria generale dell’organizzazione di categoria – vogliamo che tutti i ragazzi possano dare il meglio di sé nel corso di esami tanto cruciali per il loro avvenire». Anche Malcolm Trobe, vice-segretario generale dell’associazione dei responsabili di scuole e collegi, ha auspicato che l’osservanza del Ramadan non comporti per loro «conseguenze tali da pregiudicare» l’esito delle prove.
C’è un piccolo particolare, che pare esser sfuggito ai solerti docenti: siamo in Occidente, non in Siria. Un Occidente purtroppo sottomessosi spontaneamente ed in modo incondizionato all’islam, sino al parossismo, sino cioè a istituzionalizzare per tutti le “prove tecniche” già tentate in passato da qualcuno. Cinque anni fa, ad esempio, il consiglio municipale di Stoke-on-Trent decise per lo stesso motivo di aderire all’invito giunto dal Consiglio dei musulmani del Regno Unito e di cancellare quindi, oltre alle verifiche, anche le riunioni coi genitori, di sospendere i corsi di nuoto (per evitare che i ragazzi rischiassero d’ingurgitare acqua, anche senza volerlo), nonché di sospendere i corsi di educazione sessuale, per evitare loro i «cattivi pensieri». Tristemente esemplare anche il caso citato dal Daily Mail, avvenuto presso la scuola elementare «Charles Dickens» di Portsmouth, dove un’insegnante, lo scorso luglio, proibì ad un alunno di 10 anni di bere in orario scolastico, nonostante vi fossero circa 30°, per rispetto dei suoi compagni di classe islamici, praticanti il Ramadan. Per questo gli sequestrò la bottiglietta dell’acqua, che normalmente gli alunni sono autorizzati a tenere sul banco. Sconcertante. Furibonda la madre del piccolo, la direttrice della scuola parlò di un malinteso, il Comune ammutolì di fronte a questa straordinaria prova di stupidità didattica. Eppure, oggi in Europa c’è chi ritiene normale lasciare un minore per un giorno intero senza assumere liquidi e questo per ragioni religiose, di una religione che oltre tutto non è nemmeno la sua!
Follia pura. Una follia, di fronte alla quale sentir poi in televisione il premier Cameron o qualsiasi altro leader occidentale augurare buon Ramadan assume il sapore acido di una presa in giro…

Fonte: Corrispondenza romana, 7.1.2016

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