Mentre la Francia – lo abbiamo detto in diverse occasioni
– è già un recipiente vuoto, da riempire con una neo-ideologia forte, qual è
quella islamica, in Gran Bretagna, dopo aver voluto sopprimere il riferimento a
S. Giovanni dato ad una stazione perché troppo cristiano come ricordano i
giornali di pochi giorni orsono (Inghilterra,
censurata immagine di San Giovanni alla stazione: “Turba i non cristiani”, in
Il Giornale, 2.1.2016; Cancellato san Giovanni dalla stazione di Rochester, in Inghilterra: “È troppo cristiano”, in Il Foglio, 2.1.2016), si procede a tappe forzate verso l’islamizzazione
del paese. Ed in questo contesto di debolezza intellettuale, spirituale e
morale, da molte parte, in ambito cristiano, si cerca di far passare l’erronea
convinzione che anche i pagani, i musulmani, i buddisti, ecc., adorino in fondo
l’unico vero Dio, che sarebbe Quello Triuno della fede cristiana …. (v. qui e qui).
Nella memoria liturgica del ritorno del fanciullo Gesù e
dei suoi Santi Genitori dalla terra d’Egitto, rilancio quest’articolo.
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Jacob
Jordaens, Il ritorno dall’Egitto della sacra famiglia, 1616 circa,
Gemäldegalerie, Berlino |
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Jacob Jordaens, Il ritorno dall’Egitto della sacra famiglia, 1616 circa, Rhode Island School of Design Museum of Art, Providence, Rhode Island |
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Pieter Paul Rubens, bozzetto del Ritorno della Sacra Famiglia dall'Egitto, 1614, Kaluga Regional Art Museum (Калужский Музей Изобразительных искусств), Kaluga |
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Pieter Paul Rubens, Ritorno della Sacra Famiglia dall'Egitto, 1614, Museum et Art Gallery, Norwich Castle |
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Ambito di Pieter Paul Rubens, Ritorno della Sacra Famiglia dall'Egitto, 1620 circa, Metropolitan Museum of Art, New York |
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Lucas Vorsterman il vecchio, Ritorno dall'Egitto della Sacra Famiglia, 1620 circa, Fine Arts Museums of San Francisco, San Fransisco |
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Nicolas Poussin, Ritorno dall'Egitto della Sacra Famiglia, 1628-38, Dulwich Picture Gallery, Londra |
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Giovanni Francesco Romanelli, Ritorno dall'Egitto della Sacra Famiglia, 1635-40 circa, Museo Thyssen-Bornemisza, Madrid |
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Charles Le Brun, Pasto prima della partenza dall'Egitto della Sacra Famiglia o La grazia (Le bénédicité), 1655-56, Eglise de Saint Paul, Parigi |
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Scuola genovese, Ritorno dalla fuga in Egitto, XVII sec., collezione privata |
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Francesco Conti, Ritorno dall'Egitto a Nazaret, 1734, Cleveland Museum of Art, Cleveland |
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Nicolás Enríquez, Ritorno della Sacra Famiglia dall'Egitto, 1773, Metropolitan Museum of Art, New York |
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John Rogers Herbert, Ritorno della Sacra Famiglia dall'Egitto nella terra d'Israele, 1885, collezione privata |
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Marysia Kowalchyk, Ritorno a Nazaret della Sacra Famiglia, 2003 |
Gran Bretagna, ‘islamizzato’ il calendario scolastico
di
M.F.
Sempre
peggio. In Gran Bretagna è sempre peggio… L’islamizzazione del Regno avanza
rapida ed aggressiva, senza peraltro incontrar resistenze, bensì porte aperte,
anzi spalancate. L’ultima trovata è quella di adeguare al Ramadan il calendario
scolastico di verifiche ed esami, allo scopo di «non penalizzare gli
adolescenti, che osservino tale periodo di digiuno». Lo ha deciso
l’organismo responsabile dell’organizzazione didattica. Che mai peraltro s’era
sognato, in passato, di riservare trattamenti di favore agli alunni cattolici
in periodo di Quaresima. E che non risulta abbia assunto provvedimenti analoghi
per i giovani ebrei, buddhisti, taoisti, sikh o quant’altro.
Ma per
l’islam, sì. Quest’anno il Ramadan dovrebbe iniziare attorno alla seconda
settimana di giugno, in pieno periodo d’esami, per cui, «laddove sia possibile, si raccomanda di programmare prima»
di tale data «le materie più importanti, facendo in ogni caso attenzione ad
organizzarle preferibilmente al mattino o nel primo pomeriggio», ha
premurosamente suggerito il JCQ, Joint Council for Qualifications.
Una
linea, questa, sposata in pieno anche dal sindacato dei docenti: «Come educatori – ha affermato Mary Bosted, segretaria
generale dell’organizzazione di categoria – vogliamo che tutti i ragazzi
possano dare il meglio di sé nel corso di esami tanto cruciali per il loro
avvenire». Anche Malcolm Trobe, vice-segretario generale
dell’associazione dei responsabili di scuole e collegi, ha auspicato che
l’osservanza del Ramadan non comporti per loro «conseguenze tali da
pregiudicare» l’esito delle prove.
C’è un
piccolo particolare, che pare esser sfuggito ai solerti docenti: siamo in
Occidente, non in Siria. Un Occidente purtroppo sottomessosi spontaneamente ed
in modo incondizionato all’islam, sino al parossismo, sino cioè a istituzionalizzare
per tutti le “prove tecniche” già tentate in passato da qualcuno. Cinque anni
fa, ad esempio, il consiglio municipale di Stoke-on-Trent decise per lo stesso
motivo di aderire all’invito giunto dal Consiglio dei musulmani del Regno Unito
e di cancellare quindi, oltre alle verifiche, anche le riunioni coi genitori,
di sospendere i corsi di nuoto (per evitare che i ragazzi rischiassero
d’ingurgitare acqua, anche senza volerlo), nonché di sospendere i corsi di
educazione sessuale, per evitare loro i «cattivi pensieri».
Tristemente esemplare anche il caso citato dal Daily Mail,
avvenuto presso la scuola elementare «Charles Dickens» di
Portsmouth, dove un’insegnante, lo scorso luglio, proibì ad un alunno di 10
anni di bere in orario scolastico, nonostante vi fossero circa 30°, per
rispetto dei suoi compagni di classe islamici, praticanti il Ramadan. Per
questo gli sequestrò la bottiglietta dell’acqua, che normalmente gli alunni
sono autorizzati a tenere sul banco. Sconcertante. Furibonda la madre del piccolo,
la direttrice della scuola parlò di un malinteso, il Comune ammutolì di fronte
a questa straordinaria prova di stupidità didattica. Eppure, oggi in Europa c’è
chi ritiene normale lasciare un minore per un giorno intero senza assumere
liquidi e questo per ragioni religiose, di una religione che oltre tutto non è
nemmeno la sua!
Follia
pura. Una follia, di fronte alla quale sentir poi in televisione il premier
Cameron o qualsiasi altro leader occidentale augurare buon Ramadan assume il
sapore acido di una presa in giro…
Fonte:
Corrispondenza romana, 7.1.2016
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