Fu
lo stesso san Dionigi il Grande che, in una lettera a Fabio d’Antiochia,
tramandataci da Eusebio nella sua Historia ecclesiastica, ci descrive il martirio di questa coraggiosa vergine di
Alessandria, che era παρθένος πρεσβῦτιν, cioè una vergine di età avanzata, come
ci riporta il frammento di Eusebio: «Ἀλλὰ καὶ τὴν θαυμασιωτάτην τότε παρθένον πρεσβῦτιν Ἀπολλωνίαν διαλαβόντες,
τοὺς μὲν ὀδόντας ἅπαντας κόπτοντες τὰς σιαγόνας ἐξήλασαν, πυρὰν δὲ νήσαντες πρὸ τῆς πόλεως ζῶσαν ἠπείλουν κατακαύσειν, εἰ μὴ συνε κφωνήσειεν αὐτοῖς τὰ τῆς ἀσεβείας κηρύγματα.
Ἣ δὲ ὑποπαραιτησαμένη βραχὺ καὶ ἀνεθεῖσα, συντόνως ἐπήδησεν εἰς τὸ πῦρ, καὶ καταπέφλεκται»; «Presero anche Apollonia, un’anziana
vergine di esemplari qualità; dopo averle fatto saltare tutti i denti
colpendola alle mascelle, eressero un rogo davanti alla città e minacciarono di
bruciarla viva se non avesse pronunciato con loro le formule di empietà. Ma la
donna, dopo essersi scusata brevemente, si gettò prontamente nel fuoco e morì
bruciata» (Eusebio, Historia ecclesiastica, lib. VI, cap. 41, § 5,
in PG 20, col. 607A-608A, ora trad. it. e note di Franzo Migliore e
Giovanni Lo Castro (a cura di), Storia
ecclesiastica di Eusebio di Cesarea, Libri
VI-X, , vol. II, Roma 20052, p. 65).
La
sua memoria è entrata nel Messale romano verso la fine del Medioevo, ed il
fatto che nel suo martirio il boia le strappasse i denti, contribuì molto alla
diffusione del suo culto, a titolo di protettrice contro i mali dei denti.
A
Roma, presso la basilica di Santa Maria in Trastevere, si elevava un’antica
chiesa dedicata a sant’Apollonia, con un piccolo cimitero, che vi era annesso (Mariano Armellini,
Le chiese di Roma dal
secolo IV al XIX, Tipografia Vaticana, Roma 18912, pp.
690-691); essa è stata oggi distrutta e non ne resta che il suo nome, dato alla
piazza di questo quartiere (ibidem, p. 690). Grazie precisamente a
questo tempio, sant’Apollonia ha acquistato diritto di cittadinanza nel
calendario romano.
La messa è quella del Comune delle vergini
martiri, Loquébar, come il 30 gennaio per la festa di santa Martina.
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Guido
Reni, S. Apollonia in preghiera prima del martirio, 1600-03, Museo del
Prado, Madrid |
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Guido
Reni, Martirio di S. Apollonia, 1600-03, Museo del Prado, Madrid |
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Guido
Reni, Martirio di S. Apollonia, XVII sec., Richard L. Feigen, New York |
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Orsola M. Caccia, Sant’Agata tra le SS. Caterina d’Alessandria e Apollonia, 1625 circa, Lu Monferrato Museo S. Giacomo, Casale |
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Francisco de Zurbarán, S. Apollonia, 1636-40, Musée du Louvre,
Parigi |
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Lorenzo Cre Pasinelli, S. Apollonia, 1670 circa, Hunterian Museum and Art Gallery, University of Glasgow, Glasgow |
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Carlo Dolci, S. Apollonia, 1670 circa, collezione privata |
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Ambito di Carlo Dolci, S. Apollonia, XVII sec., collezione privata |
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Giovanni Battista Salvi detto Il Sassoferrato, S. Apollonia, XVII sec., Musée Fabre, Montpellier |
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Jacob Jordaens, Martirio di S. Apollonia, XVII sec., Wellcome Library, Londra |
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