Sante Messe in rito antico in Puglia

venerdì 12 febbraio 2016

“Hoc vitæ institútum quam sibi foret accéptum Deus miráculo osténdit. Nam cum paulo deínceps hi septem viri per Florentínam urbem ostiátim eleemósynam emendicárent, áccidit, ut repénte infántium voce, quos inter fuit sanctus Philíppus Benítius quintum ætátis mensem vix ingréssus, beátæ Maríæ Servi acclamaréntur: quo deínde nómine semper appelláti sunt” (Lect. V – II Noct.) - Ss. SEPTEM FUNDATORUM Ordinis Servorum B. M. V. CONFESSORUM

Questa festa fu istituita, con rito doppio, nel 1888 da Leone XIII, che aveva, poco prima (nel 1887, in occasione del suo giubileo sacerdotale), iscritto solennemente nel catalogo dei santi i nomi dei nobili fiorentini Bonfiglio Monaldi, Bonagiunta Manetti, Manetto dell’Antella (o Antelles), Amedeo De’ Amideis (o Amidei), Uguccio Uguccioni, Sostegno De’ Sosteneis (o Sostegni) ed Alessio Falconieri, morti tra il 1242 ed il 1310.
Il giorno della festa è stato più volte spostato.
Dapprima fissata da Leone XIII all’11 febbraio, fu spostata nel 1908 al dì seguente. Con la riforma montiniana, la festa fu spostata al 17 in ricordo del natale del più anziano del gruppo, Sant’Alessio Falconieri, zio di Santa Giuliana (celebrata il 19 giugno), morto all’età di 110 anni il 17 febbraio 1310.
Nel XIII sec., mentre l’Italia era lacerata dagli scismi e dalle lotte intestine, questi illustri rappresentanti del patriziato fiorentino, ritirandosi sul monte Senario, diedero vita ad un nuovo ordine religioso, tutto dedito alla penitenza ed alla contemplazione dei dolori di Gesù crocifisso e della sua divina Madre.
La messa è di composizione recente che, è bene dirlo, qua e là si scosta dalle antiche regole liturgiche, rivelando tuttavia il buon gusto che distingueva Leone XIII.
Significativo è segnalare l’introito odierno, che contiene un’allusione graziosa all’episodio miracoloso dei bambini, tra i quali era, si dice, san Filippo Benizi, che aprendo per la prima volta le loro labbra innocenti sulla pubblica piazza di Firenze, fecero l’elogio dei setti nobili santi, salutandoli sotto il nome, rimasto da allora nell’uso comune, di Servitori della beata Vergine Maria. Il passo evangelico è quello comune degli Abati, come il 5 dicembre, festa di san Saba.
Roma cristiana ha dedicato a questi santi una chiesa, inaugurata nel 1956, nel quartiere Nomentano.


Agostino Masucci, I Sette Santi Fondatori, 1727, Chiesa di San Marcello al Corso, Roma

Matteo Rosselli, Apparizione della Vergine ai Sette Fondatori, XVII sec., Chiesa della Santissima Annunziata dei Servi, Lucca

Giuseppe Maria Crespi, SS. sette fondatori, XVII sec., Guastalla

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