La festa
di questo celebre riformatore della vita anacoretica nell’XI sec. (+ 1027) che,
ai tempi degli Ottoni, giocò un così grande ruolo nella storia di Roma e del
supremo pontificato, fu istituita da papa Clemente VIII nel 1595. Elevata al
rito doppio nel 1602, ridotta a semidoppio nel 1631 ed infine rielevata al rito
doppio il 16 febbraio 1669. Tuttavia, essa non fu fissata al 19 giugno, giorno
del suo trapasso, a causa della festa dei martiri Gervasio e Protasio, ma al 7
febbraio, anniversario della traslazione del suo corpo a Fabriano, nel 1467,
nel monastero di San Biagio, dove ancora riposa.
A questo
santo si deve l’insegnamento «Siedi nella tua cella come nel Paradiso
scordati del mondo e gettalo dietro le spalle»
La messa è
quella del Comune degli abati, come nel giorno di san Saba, il 5 dicembre: va
osservato che l’austero Gregorio XVI, che pure era appartenuto come monaco alla
Congregazione cenobitica dei Camaldolesi, nata da san Romualdo, non credé
opportuno apportare all’Ufficio divino qualche modificazione proprio per
promuovere il culto verso il suo Fondatore almeno con un’orazione propria.
A Roma un
ricco altare è dedicato a san Romualdo nella basilica di Sant’Andrea al Clivus Scauri (divenuta San Gregorio al Celio); il
Santo inoltre era titolare di una piccola chiesa situata presso il Foro di
Traiano, nel quartiere Trevi, che è stata distrutta alla fine dell’800 per il
prolungamento di via Nazionale. La tavola di Andrea Sacchi, che ne ornava
l’altare principale, e che rappresenta la famosa visione della scala per la
quale i monaci vestiti di bianco salivano in cielo, si trova oggi alla
pinacoteca vaticana (cfr. Mariano Armellini, Le chiese di Roma
dal secolo IV al XIX, Tipografia Vaticana, Roma 18912, p.
254).
Roma ha
dedicato una chiesa nel 1974 (eretta a parrocchia nel 1979) denominata San Romualdo abate a Montemigliore.
Un’altra è nell’agro romano, a Castel Decima.
El Greco, Allegoria dell’Ordine Camaldolese con i SS. Benedetto e Romualdo, 1599-1600, Instituto de Valencia de Don Juan, Madrid |
Guercino, Visione di S. Romualdo, 1642, Museo d’Arte della Città, Ravenna |
Andrea Sacchi, Visione di S. Romualdo, 1631 circa, Pinacoteca, Vaticano |
Placido Costanzi, Gloria di S. Romualdo abate e di S. Gregorio papa e trionfo della Fede sull'eresia, 1727, Chiesa di S. Gregorio al Celio, Roma |
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