Rilanciamo
volentieri questo contributo di Paolo Deotto da Riscossa cristiana, che ci fa
rileggere le pagine scritte da San Giovanni Bosco sull’Islam; pagine
attualissime alla luce dei recenti attentati di Bruxelles, che hanno dimostrato
come l’idea stessa di integrazione – così come concepita nell’ambito
occidentale – è fallimentare, fondata com’è sulla debolezza e sul sonno dell’Europa,
dimentica delle sue radici cristiane (cfr. L.G., Lo Stato Islamico “mostra i
muscoli” all’Europa, debole e addormentata, in Corrispondenza romana, 24.3.2016; Stefano Fontana, L'Europa è debole dentro, in Chiesa e postconcilio, 28.3.2016; Piero Vassallo, L’urlo islamico e il cauto bisbiglio dell’Occidente, in Riscossa cristiana, 29.3.2016) ed hanno mostrato come la distinzione tra “islam moderato” ed “islam
integralista” sia alquanto artificiosa e, diremmo, innaturale dell’islam stesso
(cfr. Sergio Rame, Il divieto
choc dei capi islamici: “Non pregate per vittime infedeli”, in Il Giornale, 28.3.2016 ed in Riscossa cristiana, 28.3.2016. V. anche Claudio Cartaldo,
Il vescovo ora parla chiaro: “Islam e Corano violenti”, in Il Giornale, 29.3.2016, nonché in Riscossa cristiana, 29.3.2016, che raccoglie le notazioni del coraggioso vescovo
polacco monsignor Tadeusz Pieronek).
In senso analogo a Paolo Deotto si esprimeva, nella sua pagina Facebook, lo scrittore Antonio Socci: «BERGOGLIO
E WOODY ALLEN
Pur
di non parlare di islamismo, cioè dell’ideologia di morte che produce
terroristi e stragi in tutto il mondo, papa Bergoglio oggi ha detto: “Dietro
gli attentati terroristici di Bruxelles ci sono i fabbricatori, i trafficanti
di armi”. E allora all’origine della strage dell’11 settembre ci sono i
fabbricanti di aeroplani? E dietro all’Isis che nel febbraio 2015 ha tagliato la
testa a 23 cristiani egiziani innocenti, c’è l’industria dell’acciaio che
fabbrica le lame? Si resta basiti davanti a tanta superficialità (che serve
solo a non dire la verità): IL PROBLEMA E’ L’IDEOLOGIA DELL’ODIO CHE ARMA I
CUORI, NON I MEZZI MATERIALI CHE SI USANO! PERCHE’ SI AMMAZZA ANCHE CON LE NUDE
MANI O CON LEGGI CRIMINALI E SENTENZE DI TRIBUNALI CHE CONDANNANO A MORTE ASIA
BIBI SOLO PERCHE’ CRISTIANA! Se non ci fosse da piangere, perché ci sono tante
vittime innocenti, mi verrebbe da dire che Bergoglio per queste baggianate s’ispira
a una celebre battuta di Woody Allen: “La psicoanalisi è un mito tenuto vivo
dall’industria dei divani”. Più o meno lo stesso concetto e la stessa
profondità di giudizio. Ma la tragedia è che Bergoglio non fa il comico. Fa il
Papa ...» (v. qui).
I
terroristi? Possono essere di tutto, ma non islamici. Così vuole il
“politicamente corretto”
di Paolo Deotto
Rileggiamo le chiare parole di San Giovanni Bosco
sull’islam.
I morti di Bruxelles e a Pasqua quelli di Lahore. Ma attenzione, non si
parli di terrorismo islamico! Al più, si può parlare di “fondamentalisti”, di
califfati “sedicenti”. Il conformismo dei pavidi e degli imbroglioni non
conosce confini. Di fronte a una galleria di buffonate, in cui si arriva ad
addossare la responsabilità del terrorismo ai “mercanti di armi”, rileggiamo le
chiare parole di San Giovanni Bosco sull’islam.
Chi non è giovanissimo ricorda il cupo periodo in cui in Italia
imperversarono le “Brigate Rosse”, gruppi di terroristi di ispirazione
marxista, che colpivano le persone considerate “nemici della classe operaia”,
che dopo ogni atto criminale lasciavano scritti in cui spiegavano la loro
origine politica, lo scopo delle loro azioni. Eppure in quegli anni il
bigottismo dominante prescriveva che le Brigate Rosse dovevano essere
“presunte”, anzi, probabilmente erano gli onnipresenti “fascisti” che
organizzavano tutto per screditare la sinistra. La quale sinistra, dominata dal
PCI, aveva finanziato il Movimento Studentesco e poi le altre varie forme di
criminalità che ne erano derivate e in parte si trovava come l’apprendista
stregone, ma in parte aveva tutto l’interesse a continuare a favorire il
terrorismo per tenere sulla corda gli svirilizzati democristiani.
Comunque i criminali rossi, per quanto si sgolassero a rivendicare la loro
origine marxista, “non” dovevano essere rossi.
Ora accade un fenomeno simile per il terrorismo islamico. Naturalmente lo
sdegno è unanime, la condanna è unanime, poi il repertorio prevede il dolore,
la rabbia e la ferma volontà di non cedere al terrorismo (questa non l’ho mai
capita. Cedere cosa?). Ma il repertorio prevede anche che non si parli di
terrorismo islamico, che non si faccia l’ovvio collegamento con una
pseudo-religione che, nata dalla violenza, esprime violenza. È nella sua stessa
essenza. No, siamo in piena orgia di dialogo e quindi, se si parla di
califfato, questo è “presunto” (e invece il califfato mondiale è proprio uno degli
impegni del bravo islamico), come afferma la signora Boldrini Laura (clicca qui); e aggiunge che per combattere il
terrorismo bisogna addirittura favorire l’immigrazione. Certo, la signora
Boldrini va capita. È in un’età critica per una donna (55 anni al 28 aprile),
le rughe iniziano a farsi strada, in particolare quelle sul collo si fanno più
evidenti, e quindi un turbamento generale può facilmente portare a straparlare.
Però, le castronerie sono e sempre restano castronerie.
Oppure abbiamo Bergoglio, che ogni tanto condanna le stragi di cristiani,
bontà sua, ma si guarda bene dal parlare di terrorismo islamico. Certo, anche
Bergoglio va capito, è umano voler difendere i propri amici e quindi cercare di
minimizzare o nascondere le loro colpe, ma, suvvia, attribuire la colpa del
terrorismo ai mercanti di armi (clicca qui) è un tantino comico. Anzitutto i mercanti
di armi hanno il loro vero business nelle grandi forniture. I pochi chili di
esplosivo o i pochi mitragliatori con cui fare qualche bella strage
rappresentano gli spiccioli e, per la cronaca, restando in Europa, nacque un
fiorente mercato d’armi “fai da te” dopo il dissolvimento dell’esercito
jugoslavo con relativo saccheggio di armerie. Ma, a parte ciò, non sono certo i
“mercanti di armi” a spingere fanatici assassini a farsi saltare in aria. Il
delinquente professionale tutela sé stesso. Il delinquente islamico, imbevuto
di falsità, arriva a un punto di demenza tale da uccidere uccidendosi.
Su questo tema, abbiamo letto ieri un articolo, in buona parte
condivisibile (clicca qui), di Vittorio Feltri. E a proposito delle
curiose elucubrazioni da Santa Marta, Feltri scrive:
Comunque sia, il conformismo e l’ignoranza dilaganti impongono di non
parlare di terrorismo islamico, perché l’islam è buono, è bello, è bravo. Non è
ben chiaro se sia buono, bello e bravo come il luteranesimo, ce lo faranno sapere.
Probabilmente sono buoni, belli e bravi ex aequo, perché la nuova religione
mondiale è in via di formazione e prevede il “todos Caballeros”. In attesa
comunque di aggiornamenti, può essere utile rileggere una sintesi semplice,
chiara e senza pruriti buonisti sull’islam. La scrisse San Giovanni Bosco che,
essendo cattolico e santo, non aveva paura a parlare chiaro. Parlava chiaro
perché gli interessava solo difendere e diffondere la Vera Fede. Non aveva
tanti interessi mondani da coltivare, come i quattro cialtroni che in questo tempi
sciagurati infestano e distruggono la civiltà.
Pubblichiamo qui di seguito le pagine sull’islam contenute nel libro “Il
cattolico istruito nella sua religione”, pubblicato nel 1853 dal Sacerdote
Giovanni Bosco, prete cattolico. Nel libro si immagina il colloquio tra un
padre e i figli; col padre, che istruisce i figli sulle verità di Fede,
interloquisce il figlio maggiore. Buona lettura a tutti, e preghiamo il Signore
che ci doni presto santi sacerdoti come Giovanni Bosco.
Nessun commento:
Posta un commento