Nella festa dell’Ascensione
al Cielo di N. S. G. Cristo, quaranta giorni dopo Pasqua, rilancio questo nuovo
Editoriale di Radicati nella fede, pubblicato anche da Chiesa e postconcilio. Un contributo quantomeno indicato nell’odierna festa, giacché
il Signore, prima di salire al Padre, promise di non lasciare orfani i suoi, ma
di rimanere per sempre con loro (cfr. Gv. 14, 15-19): presenza che si realizza
in primo luogo nella Santa Messa e poi mediante la Chiesa.
Giacomo Cavedone, Ascensione, 1640 circa, Los Angeles County Museum of Art (LACMA), Los Angeles |
Antonio de Lanchares, Ascensione del Signore, 1620 circa, museo del Prado, Madrid |
Francisco Bayeu y Subías, Ascensione del Signore, 1769, museo del Prado, Madrid |
Benjamin West, Ascensione, 1801, Denver Art Museum, Denver |
Benjamin West, bozzetto per l'Ascensione, 1782 circa, Tate Gallery, Londra |
Benjamin West, Ascensione, XVIII sec., BJU Museum & Gallery, Greenville |
ORFANI
DEL CIELO
Editoriale di
"Radicati nella fede"
Anno IX, n. 5 - Maggio 2016
Terrena
despicere et amare coelestia.
Quante volte, nelle
orazioni della liturgia tradizionale, la Chiesa fa chiedere questo,
“disprezzare le cose della terra e amare quelle del Cielo”! Quante volte nella
Sacra Scrittura vi è un continuo richiamo ad alzare lo sguardo alle cose
eterne:
Se siete
risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla
destra di Dio; pensate alle cose di lassù, non a quelle della terra (Col 3,1-2).
È il frutto cosciente della
Pasqua cristiana: siccome Cristo è risorto ed è asceso alla destra del Padre,
tu sai che la vita vera è la vita eterna e devi ormai vivere proteso verso ciò
che è definitivo. Cristo è risorto, tu devi risorgere con lui, non puoi più
vivere come se questo non fosse accaduto, non puoi vivere per qualcosa di meno!
Ma il vivere per Cristo, vincitore del peccato e della morte, vuol dire vivere
protesi verso i beni eterni, verso il Paradiso, verso il Cielo: cercate le cose
di lassù.
Il cristianesimo
ammodernato ha invece avvelenato tutto e ci ha fatti orfani del Cielo. Sì,
orfani del Cielo!
Il cristianesimo che ci è
stato passato in questi anni è un cristianesimo terreno, preoccupato di
dimostrare di essere utile a questo mondo.
La Madonna a Fatima non
sbagliò di certo quando parlò degli errori che la Russia, se non si fosse
convertita, avrebbe sparso nel mondo: il Marxismo-Comunismo è stato il più orrendo
ribaltamento della religione cattolica, il sovvertimento dell'unica vera
religione. Il Marxismo-Comunismo ha, in modo demoniaco, proiettato gli uomini
verso un messianismo terreno: il messia atteso diventa la società nuova, che
nasce dalla rivoluzione, dove tutti saranno uguali; la società comunista.
Solo che nella maggioranza
dei casi ci fermiamo, nel considerare il male di questa religione ribaltata e
atea che è il Comunismo, al fiume di sangue prodotto dalle sue persecuzioni.
Certo, milioni di morti ha sulla coscienza, le sue mani grondano di sangue, ma
il suo male non è solo qui e innanzitutto qui. L'azione malefica del Comunismo
ateo è quella propria di ogni eresia: l'avvelenamento della Chiesa.
E la Chiesa, tragicamente,
al Concilio Vaticano II, decise di non condannare esplicitamente il Comunismo
ateo e così il male non trovò più barriere per penetrare nel Tempio di Dio.
Abbiamo assistito in questi
anni ad una Chiesa sempre più preoccupata di dimostrare, ai comunisti e ai
post-comunisti, di essere utile alla società. Una Chiesa dimentica della vita
soprannaturale, che cade sempre più nel Naturalismo; una Chiesa più simile ad
una associazione di volontariato, una Chiesa tutta interna alla moderna
società.
Certo, il Cielo non è
negato, in questa Chiesa, ci mancherebbe altro! Non è negato, ma è abbandonato
come orizzonte ultimo, come “uscita di sicurezza” di questa vita terrena che
gli uomini, laici o cattolici che siano, programmano tra di loro. Un Cielo
lontano-lontano ...
Capita della nuova vita
cristiano-moderna, quello che accade in troppi funerali: si accompagna
all'estremo saluto chi è stato perfettamente indifferente a Dio, lo si
commemora dal punto di vista umano, e poi gli si concede la prospettiva di un
utopico cielo da cui lui ci guarderebbe ora, tanto per esorcizzare la morte.
Esattamente come quei
cattolici impegnati nel volontariato del mondo che, finito tutto il loro
daffare, sperano che il loro agitarsi non finisca con la morte, perché Dio
concede un'altra vita.
Questa è la vita eterna del
catto-comunista, o se volete del cattolico naturalista: per lui è reale
la vita di quaggiù e chiede a Dio di proseguirla dopo l'inevitabile smacco
della morte corporale. È l'avvelenamento del Cristianesimo, è il suo ribaltamento,
predetto a Fatima.
Totalmente differente è la
prospettiva cattolica: la vita reale è la vita eterna, che è la vita vera. È
così reale, dalla Resurrezione di Cristo, che il cristiano è chiamato a volerla
e desiderarla con tutta la fibra del proprio essere... cercate le cose
del Cielo.
Altro che orizzonte su cui
proiettare le nostre speranze ed esigenze umane!, è l'esatto contrario: la vita
eterna con Dio è così vera che è essa a proiettare sulla vita di quaggiù una
prospettiva totalmente nuova. L'uomo deve vivere, qui ed ora, per il Cielo; e
tutto ciò che dice e fa deve essere per il Cielo; e se non è per il Cielo non è
degno di questo mondo.
La Chiesa è stata posta nel
mondo perché gli uomini non dimentichino questo.
La Chiesa e il cristiano
sono posti nel mondo perché gli uomini non si impadroniscano di Dio per
benedire le loro cose umane, ma perché le umane vivano delle eterne e siano così
salvate.
La Chiesa c'è perché il Cielo
salvi gli uomini.
Ma la chiesa ammodernata ci
ha fatto orfani del Cielo, e interessandosi freneticamente delle cose della
terra ha lasciato gli uomini nella solitudine.
Ma questa chiesa
ammodernata, senza il Cielo, non sarà mai la Chiesa di Dio.
La Messa della tradizione,
e lo sperimenta chi la vive con fedeltà, è la Messa del Cielo: tutta
protesa alle cose di Dio possa rimetterci nella giusta posizione.
Cercate
le cose di lassù: questo cercare inizia dalla
Messa di sempre.
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