Gregorio il Teologo (Ο Άγιος Γρηγόριος ο Θεολόγος), come lo chiamano i Greci a
causa dell’eccellenza del suo genio, aveva un’anima dolce ed una natura
eminentemente poetica; all’umiltà ed all’amore della pace sacrificò la sede
stessa di Costantinopoli per ritirarsi in campagna e condurvi una vita da
monaco. La sua festa non fu introdotta nel calendario prima del 1505, quando
gli studi degli umanisti e la cultura greca del Rinascimento fecero meglio
apprezzare i suoi meriti. San Pio V ne fece una festa doppia nel 1568.
La messa è interamente
dal Comune dei Dottori, con l’Epistola Justus (come l’11 aprile), che si
adatta meglio al carattere mistico del Santo.
Se, in effetti,
lottando e soffrendo con un’energica costanza giunse, nel giro di alcuni anni,
a riportare la città di Costantinopoli alla fede di Nicea, questo fu
interamente l’opera del suo zelo davvero divino, poiché, per natura, Gregorio
era l’uomo che aveva il maggior orrore delle posizioni difficili e delle lotte.
Egli lo dimostrò bene quando, creato contro la sua volontà vescovo di Sasima da
san Basilio, non seppe adattarsi a questo difficile incarico e, dopo qualche
tempo, ritornò nella sua patria. La passione di Gregorio era la vita
contemplativa e la disciplina monastica, alla quale egli restò fermamente
legato sino alla fine dei suoi giorni (+ 389 o 390).
Per far conoscere
il genere di genio di san Gregorio di Nazianzio, ecco come egli descrive la sua
biografia:
EPITAPHION (Carm. XXX)
CVR • CARNEIS • LAQVEIS • TV • ME • PATER • IMPLICVISTI?
CVR • SVBSVM • VITAE • HVIC • QVAE • MIHI • BELLA • MOVET
DIVINO • PATRE • SVM • GENITVS • SANCTAQVE • PARENTE
HAEC • MIHI • LVX • VITAE • NAMQVE • PRECANTE • DATA •
EST
ORAVIT • SVMMOQVE • DEO • ME • VOVIT • ET • ORTVS
EST • MIHI • PER • SOMNVM • VIRGINITATIS • AMOR
ISTA • QVIDEM • CHRISTI • POST • AT • SVBIERE • PROCELLAE
RAPTA • MIHI • BONA • SVNT • FRACTA - DOLORE • CARO
PASTORES • SENSI • QVALES • VIX • CREDERET • VLLVS
ORBATVSQUE • ABII • PROLE • MALISQVE • GRAVIS
GREGORII • HAEC • VITA • EST • AT • CHRISTI • POSTERA •
CVRAE
QVI • VITAE - DATOR • EST • EXPRIMAT • ISTA • LAPIS
Perché, o divino
Padre, mi trovo avvolto nei laghi della carne?
Perché sono
costretto a sopportare questa vita che fa guerra al mio spirito?
Nacqui da un padre
che fu tuttavia un santo vescovo, e virtuosa fu anche mia madre, alle preghiere
della quale venni al mondo. Questa mi dedicò subito a Dio, e, in una visione
notturna, l’amore della verginità mi fu ispirato. Fin qui tutto fu dono del Cristo.
Sopraggiunsero poi
le lotte, fui privato dei miei beni, ed il dolore ruppe il mio corpo.
Ebbi a conoscere
tali pastori che si non potrebbero immaginarne altri; ma partii [da Costantinopoli],
privato dei miei figli, e prostrato dalla pena.
Tale è stata finora
la vita di Gregorio.
Dell’avvenire, che
il Cristo, che dà la vita, si prenda cura. A questa pietra di esprimere queste
cose.
Si dice che un
antico oratorio, presso il monastero di santa Maria in Campo Marzio,
era consacrato, a Roma, alla memoria di san Gregorio di Nazianzio. Ben più, la
tradizione locale delle monache benedettine vorrebbe che alcune basiliane,
venendo da Costantinopoli a Roma al tempo del papa Zaccaria, avessero portato
con loro e deposto in questo luogo il corpo del santo dottore a cui avrebbero
per questa ragione dedicato l’oratorio (Mariano Armellini, Le chiese di Roma dal
secolo IV al XIX, Tipografia Vaticana, Roma 18912, p. 334).
Quest’asserzione non è tuttavia molto accettabile, poiché, nella biografia di
Leone III, il Liber Pontificalis fa menzione di alcuni doni offerti in oratorio
sancti Gregorii quod ponitur in Campo Martis (L. Duchesne, Le Liber
Pontificalis, Coll. Bibliothèque
des Ecoles Françaises d’Athènes et de Rome, Paris 1892, tomo 2, p. 25. Cfr. Mariano Armellini, op.
cit., p. 335; Ch. Huelsen, Le
Chiese di Roma nel medio evo, Firenze 1927, p. 260); noi sappiamo d’altro
canto che le reliquie di san Gregorio di Nazianzio furono trasferite dalla
Cappadocia alla basilica degli Apostoli a Costantinopoli soltanto verso la metà
del X sec., allorché le monache si erano stabilite nell’antico Campo di Marte a
Roma già da almeno due secoli.
Dopo il 1870 la
chiesa fu sconsacrata e il monastero di Santa Maria in Campo Marzio – annesso
alla chiesa ed il cui nome deriva dalla vicina chiesa di Santa Maria della
Concezione in Campo Marzio - fu adibito ad archivi; l’intero complesso fu in
seguito acquistato dalla Camera dei deputati, la quale fece restaurare la
chiesa, tra il 1977 e il 1987, riaprendola al culto, come cappella dei deputati.
Durante i restauri fu riportato alla luce un ambiente identificato come l’unica
parte superstite del primitivo oratorio.
Il corpo del Santo,
l’11 giugno 1580, dall’antico oratorio dove erano state deposte, sarebbe stato
traslato in San Pietro, da cui, nel 2004, per volontà di Giovanni Paolo II,
furono in gran parte consegnate alla chiesa scismatica orientale di
Costantinopoli (alla cui base vi sarebbe la leggenda, tutt’altro che acclarata
nelle fonti, che le reliquie del Santo sarebbero giunte da Costantinopoli a
seguito del celebre sacco del 1204).
Icona dei Santi Teologi Giovanni evangelista, Gregorio il Teologo e Simeone il Nuovo teologo, XX sec. |
S. Gregorio il Teologo, XV sec., chiesa di San Salvatore, Chora |
Andrej Rublëv, S. Gregorio il Teologo, 1408 circa, Galleria Tret'jakov, Mosca |
Domenichino, S. Gregorio di Nazianzio, 1609-12, Cappella dei Santi Fondatori, Abbazia di Santa Maria, Grottaferrata |
Francesco Bartolozzi, S. Gregorio Nazianzeno, XVIII-XIX sec. |
Antonio Cifrondi, S. Gregorio di Nazianzio, 1705 circa, chiesa parrocchiale, Sant'Antonio d'Adda - Caprino Bergamasco |
Alexey Tarasovich Markov, S. Gregorio il Teologo, 1849, Museo di Stato russo, san Pietroburgo |
S. Gregorio di Nazianzio, XVIII sec., Chiesa di San Nicola in Malá Strana, Praga |
Altare dov'erano collocate la maggior parte delle reliquie di S. Gregorio di Nazianzio prima del 2004, Basilica di S. Pietro, Città del Vaticano, Roma |
Reliquiari dei SS. Giovanni Crisostomo e Gregorio di Nazianzio dal 2004, Chiesa di S. Giorgio, Fanar, Instabul |
Reliquia della mano incorrotta di S. Gregorio di Nazianzio |
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