domenica 29 maggio 2016

“Tanto igne divíni amóris æstuábat, ut, ei feréndo impar, ingésta aqua pectus refrigeráre cogerétur. Extra sensus frequénter rapta, diutúrnas et admirábiles éxtases passa est, in quibus et arcána cæléstia penetrávit, et exímiis a Deo grátiis illustráta fuit” (Lect. V – II Noct.) - SANCTÆ MARIÆ MAGDALENÆ DE PAZZIS, VIRGINIS

La festa di quest’anima serafica del Carmelo di Firenze (+ 25 maggio 1607 e canonizzata da Clemente IX nel 1669) fu dapprima introdotta da Clemente X nel calendario, nel 1670, fissandola al 25 dello stesso mese, col rito semidoppio. In seguito, con l’istituzione della festa di san Gregorio VII nel 1728, fu portata al 27. Quando, nel 1899, Leone XIII estese, per lo stesso giorno, l’ufficio del Venerabile Beda alla Chiesa universale, santa Maria Maddalena dovette cedere il posto al nuovo dottore e la sua festa fu trasferita al 29.
Roma cristiana ha eretto una parrocchia alla nostra santa nel 1976, consacrata nel 1983, situato a Casal de’ Pazzi (quartiere Ponte Mammolo). La chiesa fu visitata da papa Giovanni Paolo II il 15 marzo 1987.
La messa è quella del Comune delle Vergini, come il 10 febbraio. La prima colletta è propria.
Tra i doni speciali, che hanno reso celebre santa Maria Maddalena, della nobilissima famiglia dei Pazzi di Firenze (quella stessa famiglia, per intenderci, che era antagonista dei Medici e che divenne celebre per la nota congiura ai danni di Giuliano e Lorenzo de’ Medici del 26 aprile 1478), notiamo il profumo, che, ancora oggi, emana delle sue spoglie verginali conservatesi senza corruzione.
Sono anche celebri le numerose rivelazioni che ebbe la Santa; tra esse ce n’è una che riguarda l’immensa gloria ottenuta in cielo da san Luigi Gonzaga. Una bella massima della Santa è anche rimarchevole. Santa Teresa aveva costume di ripetere: “O soffrire, o morire”. Santa Maria Maddalena modificò questa parola, e ne integrò il significato: “Non morire, ma soffrire”. Di fatto, tutta la nostra gloria futura dipende dalla parte che avremo avuto alla passione di Gesù. È solamente per questo che la vita è preziosa.


Anonimo, S. Maria Maddalena de' Pazzi in estasi riceve lo Spirito Santo per ogni giorno dell'ottava della Pentecoste in queste sette forme di Nuvola di Fuoco di Colonna, di Fiume, di Colomba, di Vento, XIX sec., collezione privata

Francesco Curradi, S. Maria Maddalena de' Pazzi,1626 

Andrea Sacchi, Le tre Maddalene (SS. Maria Maddalena del Giappone, Maria Maddalena penitente, Maria Maddalena de Pazzi), 1634, Galleria Nazionale d'Arte Antica, Roma

Lazzaro Baldi, La Madonna dona il velo della purezza a S. Maria Maddalena de’ Pazzi, 1669 circa

Anonimo, S. Maria Maddalena de Pazzi, XVII sec., Eremo carmelitano di S. Maria degli Angeli, S. Martino alla Palma

Agostino Melissi (attrib.), S. Agostino incide sul cuore di S. Maria Malddalena de' Pazzi, XVII sec., collezione privata


Juan de Valdés Leal, SS. Margherita de’ Pazzi, Agnese, Apollonia e Giovanna Scopelli (o beata Giovanna da Tolosa?), XVII sec., Chiesa del Carmelo Calzado, Cordova

Antonio Van de Pere, Visione di S. Maria Maddalena, che viene incoronata da Cristo e da Maria, 1670 circa, Santuario della Virgen del Carmen de PP Carmelitas, Medina del Campo

Pedro de Moya y Agüero, Visione di S. Maria Maddalena de Pazzi, 1640-74, Museo de Bellas Artes, Granada



Ciro Ferri, Vergine e santa Maria Maddalena dei Pazzi, 1684, Cappella Maggiore, Chiesa di S. Maria Maddalena de Pazzi, Firenze


Luca Giordano, La Vergine Maria presenta il Bambino Gesù a S. Maria Maddalena, 1685, Cappella Maggiore, Chiesa di S. Maria Maddalena de Pazzi, Firenze


Scuola di Carlo Maratti, S. Maria Maddalena de Pazzi, 1700, Accademia di S. Luca, Roma

Scuola di GD Sagrestani, S. Agostino scrive sul cuore della santa, 1700 circa

Giovanni Camillo Sagrestani, S. Maria Maddalena de' Pazzi, XVIII sec., museo diocesano, Arezzo

Alessandro Franchi, Estasi di S. Maria Maddalena, XIX sec., Seminario vescovile, Firenze

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