Una notizia che non ha trovato spazio sui maggiori organi di stampa: alcuni
studenti in Cile, scesi in piazza per protestare contro il governo del paese,
incredibilmente hanno incredibilmente preso d’assalto una chiesa e distruttone
il relativo Crocifisso.
Un atto inspiegabile, ma che dimostra un diffuso sentimento anti-cristiano
anche in paesi tradizionalmente “cattolici” e non legati ai barbari vandalici
dell’Isis …
L’odio anticristiano cova sotto la cenere e di tanto in tanto viene fuori
come una fiamma guizzante, in attesa che possa emergere in tutta la sua
virulenza e riversarsi contro i simboli ed i seguaci dell’Agnello … .
Certo è cosa giusta che i vescovi del Cile condannino l'atto sacrilego ed offrano messe di riparazione (v. Radiovaticana, 13.6.2016), ma è bene che facciano il loro mea culpa. Non va dimenticato che se le giovani generazioni sono prive di valori religiosi, ciò va ascritto anche alla loro grave e dolosa negligenza: non dimentichiamo che sovente hanno favorito il sincretismo religioso. Famosa a questo proposito - ed in negativo - è rimasta l'"ordinazione episcopale" (per modo di dire) del 17 gennaio 2015, con tanto di atto di culto verso divinità pagane, e che fu da noi già stigmatizzata (v. qui).
Certo è cosa giusta che i vescovi del Cile condannino l'atto sacrilego ed offrano messe di riparazione (v. Radiovaticana, 13.6.2016), ma è bene che facciano il loro mea culpa. Non va dimenticato che se le giovani generazioni sono prive di valori religiosi, ciò va ascritto anche alla loro grave e dolosa negligenza: non dimentichiamo che sovente hanno favorito il sincretismo religioso. Famosa a questo proposito - ed in negativo - è rimasta l'"ordinazione episcopale" (per modo di dire) del 17 gennaio 2015, con tanto di atto di culto verso divinità pagane, e che fu da noi già stigmatizzata (v. qui).
Assaltano la chiesa, prendono il crocifisso e lo demoliscono in piazza. E
non è l’Isis
di Leone Grotti
Non è opera dello Stato islamico, ma degli studenti in Cile. La protesta contro il governo di ieri è finita con un incredibile atto di profanazione
Hanno assaltato la
chiesa, abbattuto e bruciato il pesante portone di legno, staccato il
crocifisso di tre metri che campeggiava dietro l’altare e dopo averlo
portato in piazza, tra risa e grida, l’hanno distrutto calpestandolo,
colpendolo con bastoni e staccandogli testa, braccia e gambe. Non è opera
dello Stato islamico in Iraq, Siria o Libia ma di centinaia di studenti in
Cile.
CONTRO IL GOVERNO. La triste riedizione del calvario ha avuto
luogo giovedì a Santiago, capitale del paese sudamericano, e ha posto fine a
una protesta studentesca contro il governo. Il movimento studentesco, sempre
più forte e radicalizzato nel paese, protestava contro la mancata attuazione
delle riforme economiche e sociali promesse dal presidente di sinistra Michelle
Bachelet. Anche la riforma del sistema dell’istruzione è stata rimandata a
causa della mancanza di fondi.
«SINTOMO MOLTO
PREOCCUPANTE». Gli studenti
erano in parte armati, con il volto coperto e dotati di maschere
anti-gas per resistere ai lacrimogeni della polizia. Gli agenti in assetto
anti-sommossa sono riusciti a fatica a disperdere la folla usando gli idranti,
non prima che questa però abbia vandalizzato e profanato la chiesa della
Gratitudine nazionale.
Il ministro degli Interni Mario Fernandez ha dichiarato ai giornalisti preoccupato: «Ciò che abbiamo visto è un sintomo molto preoccupante di quello che alcune persone vogliono cominciare a fare al nostro paese». La Chiesa cattolica ha chiesto che i responsabili non rimangano impuniti.
Fonte: I Tempi, 10.6.2016
Il ministro degli Interni Mario Fernandez ha dichiarato ai giornalisti preoccupato: «Ciò che abbiamo visto è un sintomo molto preoccupante di quello che alcune persone vogliono cominciare a fare al nostro paese». La Chiesa cattolica ha chiesto che i responsabili non rimangano impuniti.
Fonte: I Tempi, 10.6.2016
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