Il 23 giugno scorso è
stata davvero una data memorabile. Consultato il popolo inglese sulla
permanenza nell’Unione Europea, questo ha detto chiaramente, a larga
maggioranza, di non volerne più far parte. Deo gratias.
Il popolo si è voluto
esprimere in maniera chiara, contro ogni previsione della vigilia, che dava il
fronte a favore dell’Unione in netto vantaggio soprattutto dopo l’uccisione, da
parte di un esaltato (sebbene ci siano alcuni profili oscuri su questa morte)
della deputata laburista Jo Cox.
Il popolo ha rifiutato un’Unione
delle lobbies a scapito dei popoli.
Quale dev’essere la
posizione cattolica al riguardo?
Non può dirsi questa
rappresentata da alcuni “alfieri” dell’Unione, le cui dichiarazioni sono state
riportate, con enfasi, da alcuni organi di stampa. Se si guarda a fondo, questi
personaggi son tutto fuorché cattolici e, dunque, incapaci di esprimere un
punto di vista cattolico.
Tanto per citare alcuni di
questi “alfieri”:
- Timothy Radcliffe,
definito da taluno “una delle figure cattoliche più eminenti del Regno Unito” è un “domenicano”
dalle notorie posizioni eterodosse o, comunque, volendo essere benevoli, "eccentriche" rispetto al depositum fidei, soprattutto in campo etico. In una recente
occasione aveva affermato persino che «the homosexual activity can be expressive
of Christ’s self gift» (v. Pete Baklinski, Eucharistic Congress speaker claims Catholics too focused on what homosexuals are ‘doing in bed’, in Lifesitenews, Jan 28, 2016. Per un riferimento alle opere del suddetto personaggio si rinvia qui) … ;
- l’arcivescovo “cattolico”,
cardinal (si fa per dire …) Nichols, anche lui contrario alla Brexit, ha
manifestato posizioni in materia di etica talora non molto dissimili da quelle del “domenicano” ora ricordato (v. Nick Donnelly, Cardinal Nichols, the Synod and the Gay Agenda, in Catholic Voice, Sept. 18, 2015);
- e che dire del
quotidiano “Avvenire”? Il giornalista Andrea Lavazza si è espresso
decisamente a favore delle ben note lobbies … (Per questo ed i precedenti riferimenti, v. Aleteia, 24.6.2016).
Ma simili “alfieri”, che
hanno il giudizio morale compromesso dall'ideologia del mondo, possono esprimere una serena
valutazione cattolica sul punto??? Se hanno un giudizio compromesso, chi ci
assicura che possano offrire un punto di vista cattolico anche su questo
tema????
Il dubbio è più che
legittimo ed il cattolico, allora, quale metro di giudizio dovrà adoperare?
Semplice: la regola aurea
dell’albero e dei frutti. Orbene, basti vedere quali sono i frutti di questa
Unione Europea, retta da sentimenti chiaramente anticristiani, e che agisce etsi
Deus non daretur. Ed infatti, questi frutti mefitici quali sono? La
promozione delle unioni omosessuali e di tutto ciò che è riprovevole moralmente
(aborto ed eutanasia in primis), l’avvilimento ed annientamento della
cultura religiosa e dell’identità dei popoli, la realizzazione del completo
dominio ed asservimento economico dei popoli europei, l’attenzione a tutto ciò
che è anti-umano o non-umano (ha fatto discutere, infatti, la recente proposta
al Parlamento europeo di riconoscere la “personalità elettronica” ai robot:
cfr. Anne Dolhein, Al Parlamento europeo si discute per riconoscere la “personalità
elettronica” dei robot, in Il Timone, 28.6.2016) ecc.
Se l’Unione ha dimenticato
Dio, ha dimenticato anche l’uomo, guardando ad esso come ingranaggio di un
meccano e non come essere umano, dotato di un’anima da salvare. E per non far
percepire la riduzione degli individui in una sostanziale schiavitù, l’ha occultata
sotto una coltre di “diritti”, asseritamente umani, ma che in verità sono
espressione delle sue passioni più disordinate. Per un cattolico vale sempre il
principio: «In qualsiasi tipo di Stato i principi devono soprattutto tener
fisso lo sguardo a Dio, sommo reggitore del mondo, e proporsi Lui quale modello
e norma nel governo della comunità». Questo lo diceva quel “medievale”, nostalgico ed utopista di Leone XIII nell’enciclica Immortale Dei. E se ciò vale per gli Stati, varrà anche, a maggior ragione,
per le aggregazioni di Stati di cui l’U.E. ne è un tipo.
Per cui, per il cattolico,
non riscontrando in quest’Unione alcun elemento cristiano o di fondamento in
Dio, vale l’invito dell’Apocalisse: «Uscite da Babilonia, o popolo mio,
affinché non siate complici dei suoi peccati e non siate coinvolti nei suoi
castighi, perché i suoi peccati si sono accumulati fino al cielo e Dio si è ricordato
delle sue iniquità» (Apoc. XVIII, 4-5).
In assenza di qualsiasi
fondamento in Dio, alcun edificio, in fondo, può reggersi a lungo, memori dell’insegnamento
della Scrittura: «Se il Signore non
costruisce la casa, invano vi faticano i costruttori. Se il Signore non
custodisce la città, invano veglia il custode» (Sal. 127 (126), 1).
Vittoria di un giorno di
libertà
Non si
tratta di fare gli euforici, né di immaginare che da oggi cambia tutto
immediatamente, né di fare del sensazionalismo. Anzi, chi scrive sa bene che
molti, pur ostili alla UE, troveranno le più svariate motivazioni per non
esultare, anzi, per mettere in guardia. Alcune saranno anche giuste, altre solo
in parte, altre del tutto insensate o fuorvianti.
Chi
scrive sa bene che non sta tornando Carlo Magno…. Né può approvare esultanti
quanto ridicoli commenti di futura restaurazione della civiltà cristiana…
(figuriamoci…). E condivide pure in parte il fatto che le forze della
dissoluzione sapranno comunque trarre vantaggio anche da una sconfitta.
Eppure…
è fuori discussione che i signori camerieri di Bruxelles, quelli mai votati da
nessuno e agli ordini di qualcuno che nessuno conosce, come le comparse note al
grande pubblico (da Schult, Napolitano e Monti in giù), abbiano ricevuto
una sventola fenomenale in faccia.
È fuor
di dubbio che oggi è accaduto un evento democratico – e lo dice uno che non è
certo un assertore della democrazia moderna –, nel senso che è stata punita con
libero voto del popolo una oligarchia antidemocratica mai votata da nessuno.
Quel
che è certo, è che finalmente un popolo che ha potuto esprimersi liberamente e
non solo ha condannato la UE, ma, come ammesso da tutti, ha condannato
anzitutto l’immigrazionanismo (sebbene proprio in Gran Bretagna questo non sia
prodotto dalla UE, come per esempio da noi… Ma di cui comunque la UE è simbolo
anche quando non ne è causa diretta).
Quel
che è certo, è che ora il vento della libertà e della ribellione dei popoli
europei soffia un po’ più forte di prima, e tutto il mondo sinarchico e
mondialista non potrà non tenerne conto.
Quel
che è certo è che ora si presenta una grande occasione per risvegliare le
coscienze assopite, e poniamo la nostra speranza in questo risveglio non nel
popolo più assopito e stupido, ovvero il nostro, ma nei francesi, negli
austriaci, nei danesi, nei popoli slavi, perfino nei tedeschi. Poi, i belli addormentati
nel bosco della schiavitù economica e politica (ovvero noi), potrebbero anche
svegliarsi. Ora, si comincia.
Anche
dal punto di vista della fondamentale lotta antigender e profamily, si
tratta di un’importante vittoria indiretta. Chi ha perso oggi sono gli stessi
che comandano e conducono la distruzione della famiglia, dei bambini, dell’ordine
naturale.
Stamane
presto, ai primi commenti televisivi, un docente universitario di economia
commentava: “Basta parlare di finanza, bisogna tornare agli ideali fondanti del
1957: pace, democrazia e valori”. Appunto: quali valori? Quelli proclamati a
Nizza nel 2001, che distruggono ogni ordine naturale per la costruzione dell’”uomo
nuovo” e la distruzione della famiglia e dell’essere umano? O i valori
cristiani di sempre, radice, fusto, foglie e frutti dell’albero della civiltà
europea? Ecco un’altra sfida per tutti noi e anche in questo la giornata di
oggi può essere di importanza capitale.
Non
per niente, a parlare è la stizza incontenibile di Napolitano, Monti e
gentaglia come Saviano, la paura dei democristiani usuali, il timore silenzioso
della Merkel e di Hollande, così come l’entusiasmo dei popoli.
Si
parla ora di Frexit. Quasi sicuramente non permetteranno altri referendum (come
appunto auspicato da Napolitano e Monti, portavoci del Sauron bruxellese), ma
se dovessero farlo, e lo facessero in Francia, il pericolo del collasso definitivo
della UE diverrebbe concretissimo. Affidiamoci a Dio, che può sconvolgere i
piani umani in un istante e rovesciare il corso della storia quando vuole.
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