Gloria
dell’Ordine dei Cappuccini, con San Fedele, martire dell’eresia protestante, e
Santa Veronica Giuliani, la mistica stigmatizzata. Questa triade di Santi
cappuccini riscattò ed allontanò dall’ordine cappuccino la luttuosa apostasia
del fondatore, l’Ochino, risollevandolo nella stima e nella venerazione dei
grandi e dei piccoli nella Chiesa, addirittura sospingendolo innanzi alle prime
file nelle lotte per la fede e per la restaurazione cattolica contro l’empia e
falsa Riforma protestante.
Generale
dell’Ordine, predicatore infaticabile contro le eresie (luterana e calvinista
in particolar modo), i giudei e gli infedeli; il suo Mariale è
considerato come uno dei più grandi esposti della teologia mariana della Chiesa.
Clemente
VIII disse di lui: «Questo cappuccino vale un’intera armata» (San Lorenzo, in
effetti, era cappellano delle armate imperiali e partecipò alla lotta armata
contro gli infedeli).
Morto a
Lisbona il 22 luglio 1619, già presso Urbano VIII fu raccomandato dai sovrani
di Austria e di Baviera la sua beatificazione, che fu sostenuta specialmente
dal cardinale Borghese. Fu beatificato, però, da Pio VI nel 1783 e canonizzato
da Leone XIII l’8 dicembre 1881, che ne fissò la memoria al 7 luglio.
La Roma
cristiana aveva dedicato una chiesa in stile neoromanico nel rione Ludovisi,
nel 1912, con annessi Curia
Generalizia ed un Collegio internazionale dei Cappuccini. Nel 1968 i Padri
Cappuccini abbandonarono il complesso edilizio, che fu venduto ad una società
immobiliare. La chiesa, pur conservando esternamente l’aspetto originale, è
stata internamente trasformata in sala per congressi. Il Collegio, dedicato al
nostro Santo, oggi è sul Grande Raccordo Anulare.
Una messa
propria fu introdotta nel Supplemento del Messale romano denominato Proprium Sanctorum Pro Aliquibus Locis alla data del 7 luglio.
Nel 1959,
Giovanni XXIII lo proclamò Dottore ed iscrisse la sua festa nel calendario
romano al 21 luglio sotto il rito doppio, riducendo la festa di S. Prassede al
rango di semplice commemorazione. La messa romana fu allora tratta dal Comune
dei Dottore, riprendendo l’orazione della Messa propria. A seguito del codice
delle rubriche del 1960, ogni sacerdote può utilizzare la messa propria, che è
rito di III classe.
Bottega siciliana, Apparizione del Bambino Gesù a S. Lorenzo da Brindisi, XVIII-XIX sec., museo diocesano, Mazara del Vallo |
Ambito laziale, S. Lorenzo da Brindisi, museo diocesano, Frosinone |
Ambito salentino, S. Lorenzo da Brindisi sconfigge l'eresia, XVIII sec., museo diocesano, Ugento |
Francesco Personi (attrib.), Madonna col Bambino tra i SS. Francesco d'Assisi, Lorenzo da Brindisi e Bellino vescovo, 1783, museo diocesano, Adria |
Stefano da Carpi, Gesù Bambino appare a san Lorenzo durante la Messa, 1786, Chiesa dei cappuccini, Reggio Emilia |
Nessun commento:
Posta un commento