A Quito, in Ecuador, i sicari della massoneria uccidono Gabriel Gregorio García y Moreno y Morán de Buitrón, per due volte Presidente della repubblica, difensore del regno sociale di Cristo. Come ci ricorda un nostro affezionato giovane lettore, egli, sostenuto sempre dalla sua profonda fede cattolica, purgò la patria dagli errori e le diede grande lustro anche grazie all’opera dei Padri Gesuiti (quando non erano ancora modernisti, ndr.). Nel 1871 consacrò il Paese al Sacratissimo Cuore di Gesù. Mentre i sicari, che lo consideravano “carnefice della libertà” lo immolavano, giusta le parole del Beato Pio IX, “vittima della Fede e della Carità cristiana per il suo amato paese”, sulle sue labbra risuonò il grido dell’eterno trionfo dei martiri: "¡Dios no muere!". |
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