Nella ricorrenza del LVIII
anniversario del pio transito del Sommo Pontefice e Servo di Dio Pio XII,
rilanciamo, quale atto di giustizia nei suoi confronti, contro le calunnie di
cui nei decenni è stato vittima, quest’articolo, che recensisce il libro dello storico,
saggista e analista politico americano, Mark Riebling. Su questo testo, cfr. «Quella notte del 1944». Un’inedita testimonianza sul piano nazista per sequestrare Pio XII, in questo blog, 11.7.2016; Spie naziste contro il Vaticano, in Libertà e persona, 10.7.2016; Pio XII appoggiò
la resistenza anti-nazista: nuovi documenti, in Chiesa e postconcilio, 23.5.2016; Alessandro Notarnicola,
“La Chiesa delle spie” e quei “prigionieri speciali” amici del Vaticano,
in Zenit, 2.12.2015.
Finalmente la verità nei
rapporti tra Pio XII e Adolf Hitler
Nel libro “Le spie del Vaticano –
La guerra segreta di Pio XII contro Hitler”, Mark Riebling rivela quanto Papa
Pacelli si adoperò per fermare Hitler e impedire la Seconda Guerra Mondiale
di ANTONIO GASPARI
Un libro incredibile “Le
spie del Vaticano- La guerra segreta di Pio XII contro Hitler” (Mondadori),
che racconta tutta la verità su quanto fece Eugenio Pacelli, prima come nunzio
in Germania, poi come Papa Pio XII, per impedire l’ascesa di Hitler,
scongiurare la Seconda Guerra Mondiale e salvare più vite possibile.
Il volume è
scritto da Mark Riebling, storico, saggista e analista politico
americano, tra i fondatori del Center for Tactical Counterterrorism, nonché
firma eccellente del New York Times, del Wall Street Journal, già
autore di “Wedge: The Secret War Between the FBI and Cia”.
Dal libro emerge che l’impegno e
le attività di Pio XII per fermare Hitler, la guerra, Mussolini, andarono ben
oltre il ruolo di Pontefice. Pacelli arrivò al punto di organizzare
una rete clandestina per raccogliere informazioni, tenere i contatti tra
l’opposizione militare al Furher e gli alleati, passare informazioni militari
sensibili e cospirare per rovesciare il dittatore.
Da tener conto che l’opposizione
militare tedesca tentò in più di un’occasione di uccidere Hitler. Pio XII
non solo ne era al corrente, ma fu attivissimo animatore e sostenitore di
questa “Germania Per Bene” sperando che destituisse il Furher e firmasse
una pace separata con gli alleati.
Operazione che gli riuscì, anche
se solo in parte nel 1943 in Italia, quando riuscì a far destituire Mussolini,
e far firmar l’Armistizio tra Italia e alleati. Per questa
operazione, Hitler andò su tutte le furie. Ordinò di arrestare Pio XII per
deportarlo in Germania. L’ordine di Hitler era di uccidere il Papa se
avesse resistito all’arresto.
La documentazione a cui attinge
il libro è senza precedenti, praticamente è riportato tutto quanto di rilevante
è attualmente conservato negli archivi sul tema, insieme a numerosi documenti
della “National Security Agency”. Grazie a questo materiale, Riebling descrive
in dettaglio relazioni, operazioni segrete dei membri delle opposte reti di
agenti segreti e degli agenti segreti con moltissime informazioni
inedite, rivelando le attività e la consistenza della rete di informazione
clandestina del Vaticano presente in Germania e in Italia.
The Jewish Week, sito americano che in passato non è stato tenero
nei confronti di Pio XII, ha scritto che il libro di Riebling “mostra con
grande evidenza come Pio XII fu il più forte oppositore del
nazismo. Attraverso ricerche e documentazioni vaste e accurate, Riebling
dimostra che Pio XII, era tutt’altro che un acquiescente spettatore del
genocidio nazista, fu in realtà il più attivo sostenitore di un piano di resistenza
che prevedeva anche l’assassinio di Hitler. Attraverso una rete che
dirigeva personalmente, il Papa agì da intermediario tra l’opposizione militare
e diplomatica ad Hitler in Germania e le autorità Britanniche”.
“Il Papa – si legge nella
recensione – costruì e diresse una rete di comunicazione intricata e segreta.
Poche o niente lettere scritte. Telegrammi cifrati e conversazioni personali in
luoghi sicuri. Un movimento di resistenza vasto, diffuso e segreto, pronto a
mobilitare sindacati e società civile appena il tiranno sarebbe caduto. Pio
XII, e non era l’unico, era convinto che Hitler avesse venduto l’anima al
diavolo e fosse ormai espressione di un potere diabolico. Lavorò fino
all’ultimo minuto del periodo bellico per far firmare una pace separata tra la
Germania post- Hitler e gli Alleati”. The Jewish Week conclude
la recensione affermando che appare chiaro, leggendo il libro, che
“Pio XII si oppose strenuamente al male”.
Per avere un’ulteriore chiave di
lettura su questa intricata vicenda storica e per capire anche perché,
per tanti anni, una certa pubblicistica ha accusato Pacelli di essere l’alleato
di Hitler, ZENIT ha chiesto il parere di padre Hans Peter Gumpel. Oltre ad
essere uno storico prestigioso, Gumpel è un profondo conoscitore di quel pezzo
di storia, avendo conosciuto in gioventù alcuni militari che si opponevano
ad Hitler ed essendo stato relatore nella Causa di Beatificazione di Pio XII.
Secondo il religioso, ad
eccezione del sistema di registrazione che Pio XII avrebbe usato nel corso dei
colloqui con i cardinali tedeschi, tutto quanto scritto da Riebling è pura verità. Così
vera che gran parte di questa storia è contenuta nella ‘Positio’ scritta per la
causa di beatificazione del Pontefice. Per padre Gumpel è incomprensibile
come per tanti anni giornali e libri abbiano continuato ad accusare Pio
XII di connivenze con Hitler. Anche perché ci sono stati almeno due libri
che avevano già raccontato quanto ora scritto da Reibling.
Il primo è stato scritto dal
britannico Harold C. Deutch nel 1968 con il titolo “The conspiracy
against Hitler in the twilight war” e il secondo “L’orchestra
Nera – Militari, civili, preti cattolici, pastori protestanti, una rete contro
Hitler. Che ruolo ebbe PioX II?”scritto da Domenico Bernabei, e pubblicato
a Torino nel 1991 dalla ERI Edizioni Rai. “Orchestra nera” fu il nome
attribuito dalla Gestapo a un gruppo di congiurati contro Hitler; “nera” in
rapporto al colore delle tonache dei preti cattolici e luterani in essa presenti.
Alla domanda su come Pio XII
potesse sostenere un piano che prevedeva l’assassinio di Hitler, padre Gumpel
ha spiegato che venne discussa la liceità di tale azione facendo riferimento
alle argomentazioni sul “tirannicidio” elaborate da San Tommaso D’Aquino, e poi
è quanto mai evidente che Pio XII fece tutto il possibile e l’impossibile pur
di fermare lo spaventoso e criminale genocidio in atto.
Fonte: Zenit, 7.10.2016
Sono convinto che solo per la strenua difesa della Fede Cattolica operata dal Venerabile Pio XII, i nemici di Cristo e della Chiesa hanno calpestato la figura del grande Papa Pio XII. Di questo splendido articolo emerge il vero Eugenio Pacelli, che ci ricorda in tanti aspetti a San Leone Magno.
RispondiElimina