Questa nuova profetessa del Nuovo Testamento, in
ragione dei suoi numerosi pellegrinaggi, in compagnia della sua figlia santa
Caterina, ai santuari d’Italia e di Palestina, richiama un po’ la nobile Paola
e sua figlia Eustochio, ai tempi di san Girolamo. Brigida, dopo aver esercitato
una grande influenza al fine promuovere, nei contadi, nei vescovadi, nelle
abbazie e sino nella Corte pontificia, la causa della riforma della Chiesa,
morì a Roma il 23 luglio 1374 e fu sepolta momentaneamente a San Lorenzo in Panisperna.
Durante l’anno seguente, sua figlia, cominciando i primi passi in vista della
canonizzazione della madre, dispose che il suo corpo fosse trasportato in
Svezia, nel monastero Vastanense fondato da lei a Vadstena.
Roma
e le sue basiliche si ricordano ancora della nobile viaggiatrice svedese,
rapita in estasi nelle catacombe della via Appia, o presso le tombe degli
Apostoli e degli antichi martiri. Nella basilica di San Paolo, una statua di
marmo rappresenta san Brigida che ascolta la voce del suo celeste Sposo Gesù,
tra il 1350-70, che le parlava con le labbra dell’antico Crocifisso, scolpito da Pietro
Cavallini, conservato in questo venerabile
santuario apostolico (su questo
Crocifisso parlante, cfr. Claudia
D’Alberto, Il crocifisso parlante di Santa Brigida di Svezia nella
basilica di San Paolo fuori le mura e i crocifissi replicati, copiati e
riprodotti a Roma al tempo del Papato avignonese, in Studi Medievali e
Moderni, 2011, fasc. 1-2, pp. 229 ss.).
Sotto la statua della Viaggiatrice, opera attribuita al Maderno, si trova quest’iscrizione:
PENDENTIS • PENDENTE • DEI • VERBA • ACCIPIT • AVRE
ACCIPIT • AT • VERBVM • CORDE • BIRGITTA • DEVM
ANNO • JUBILEI • MCCCL
Nel luogo in cui ella trascorse
i suoi ultimi giorni e dove abitò la figlia, santa Caterina, sino al 1350, non
lontano dal Titolo di San Lorenzo in
Damaso, nel rione Regola, in Piazza
Farnese, accanto a Campo de’ Fiori, le si elevò, immediatamente dopo la sua
canonizzazione, una piccola chiesa (chiesa di Santa
Brigida a Campo de’ Fiori) alla quale fu
annesso un ospizio per i pellegrini svedesi (cfr. M. Armellini,
Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX, Tipografia
Vaticana, Roma 18912, p. 415; C. Huelsen, Le Chiese di
Roma nel medio evo, Firenze 1927, p. 530). Quando
nel Cinquecento la Svezia abbracciò la l’eresia luterana, venne meno il
rapporto con il monastero di Vadstena (che sino ad allora aveva legato la
chiesa romana al monastero svedese di Vadstena); il complesso fu occupato da
Olao Magno, arcivescovo di Uppsala in esilio. Nel 1557, papa Pio IV affidò
l'amministrazione del complesso alle Convertite di Santa Maddalena, fino al
1589, quando papa Sisto V donò la casa di santa Brigida a Sigismondo III Vasa,
che era re di Polonia e re cattolico di Svezia. Contestualmente la chiesa fu
posta sotto la protezione di un cardinale. In seguito, dopo i re polacchi
subentrarono i religiosi Brigidini, poi all'inizio dell'Ottocento il capitolo
di Santa Maria in Trastevere, cui seguì la congregazione francese di Santa
Croce e sul finire del secolo le carmelitane di Madre Edwige Wielhorski, che
tennero il complesso fino al 1931, quando papa Pio XI sancì la sua definitiva
cessione alle suore Brigidine.
Pure
il monastero delle Clarisse di San Lorenzo in Panisperna (o in Formoso) fu
santificato dalla presenza della Santa e da quella di sua figlia, Caterina. Brigida,
infatti, si recava a questo monastero in abito di mendicante, confusa fra la
moltitudine dei poveri, a domandar cibo per elemosina da offrire ai poveri (cfr. M. Armellini, op.
cit., p. 200).
La
salma deposta il 27 luglio 1371 in un sarcofago d’epoca romana, che ancora oggi
si conserva nella cappella a lei dedicata, venne traslata in Svezia il 2
dicembre dello stesso anno (ibidem). Nella chiesa romana sono conservati l’osso del
femore e parte di un suo braccio. Quest’ultimo è stato poi portato nella chiesa
di Santa Brigida in Piazza Farnese e nell’attiguo convento, nel quale la santa
morì e nel quale vi sono altre sue reliquie. Sotto l’altare della cappella di Santa
Brigida a San Lorenzo in Panisperna sono conservate, in una cassetta di
metallo, i resti di una martire di nome Vittoria, che viene festeggiata nella
chiesa il 23 dicembre. Fino a pochi anni fa il suo corpo era visibile attraverso
un cristallo.
Un’altra
chiesa, dedicata alla nostra Santa, è sorta nel 1983 in zona Ottavia-Palmarola.
Essa è parrocchia ed è affidata ai missionari spiritani, figli spirituali del
Servo di Dio Francesco Maria Paolo Libermann.
Santa
Brigida fu canonizzata da Bonifacio IX il 7-8 ottobre 1391; questa seconda
data (il 7 ottobre), nella quale il Papa celebrò per la prima volta in San Pietro la messa in
onore della nuova Santa, fu fissata in seguito, nel 1623, come quella della sua festa con rito semidoppio.
Nel 1628, la festa di santa Brigida fu trasferita all’8, sempre con rito semidoppio; elevato al doppio dal 1724.
La messa è la stessa
del 9 marzo per santa Francesca Romana, ma la prima lettura è comune alla festa
di santa Monica il 4 maggio. Solo la prima colletta è speciale e la Chiesa vi
fa esplicitamente memoria delle numerose rivelazioni di cui fu gratificata la
Santa. Quest’allusione della liturgia è la migliore raccomandazione che si
possa fare del Liber
revelationum Sanctæ Birgittæ, tanto è stato esaminato e lodato dall’autorità
ecclesiastica. Infatti, questo testo – per la verità scritto dai suoi direttori
spirituali (il monaco cistercense Pietro, futuro priore dell’abbazia svedese di
Alvastra ed il canonico Mattia o Matteo di Svezia o di Polonia, canonico di Linköping) sulla base di
quanto la Santa diceva loro – fu esaminato con attenzione da Giovanni da
Torrecremata, il quale divenne in seguito cardinale, per ordine del Concilio di
Costanza del 1415, il quale l’approvò come utile per l’istruzione dei fedeli,
non trovandovi alcunché di contrario alla fede e che ciò che vi era scritto
potesse leggersi piamente (così ricorda Alban Butler, Vite dei padri, dei martiri e degli altri
principali santi tratte dagli atti originali e da più autentici documenti con
note istoriche e critiche, tomo
XIV, Ottobre, Venezia 1825, pp.
167-169).
A S. Brigida si attribuiscono le quindici orazioni, ahimé oggi mutilate per ragioni politically correct .... (cfr. C. Di Pietro, Le vere "orazioni" di Santa Brigida e quelle mutilate, in Radiospada, 29.11.2013).
|
Pietro Cavallini, Crocifisso parlante di S. Brigida, XIV sec., Cappella del Crocifisso, Basilica di S. Paolo Fuori le Mura, Roma |
|
Stefano Maderno, S. Brigida orante verso il Crocifisso parlante, XVII sec., Cappella del Crocifisso, Basilica di S. Paolo fuori le Mura, Roma |
|
Bottega di Cima da Conegliano, S. Brigida, 1490-99, Bergamo |
|
Ambito napoletano, S. Brigida ed il Crocifisso, XVI sec., Napoli |
|
Giovan Paolo Cavagna, S. Brigida, XVII sec., Bergamo |
|
Alessandro Tiarini, S. Brigida resuscita un bambino, 1607, chiesa di San Frediano, Pisa |
|
Alessandro Tiarini, S. Brigida veste le compagne con l'abito di penitenza, 1607, chiesa di San Frediano, Pisa |
|
Giulio Benso, Madonna col Bambino e S. Giovanni Battista appaiono a S. Brigida, 1625-49, Commenda dei Cavalieri Gerosolimitani, Genova |
|
Giovan Francesco Ferrante, S. Brigida risana una cieca, 1649 circa, Piacenza |
|
Giovanni Battista Digerini, SS. Brigida e Biagio vescovo e martire, 1662, Duomo di S. Martino, Pietrasanta |
|
Nicolò Dorigati (attrib.), Madonna con Bambino con i SS. Reparata, Brigida, Floriano e Nicola di Bari, 1690, Trento |
|
Andrea Carreca (attrib.), Il Signore detta la Regola a S. Brigida, XVII sec., Chiesa di Santa Maria della Catena, Palermo |
|
Olivio Sozzi (attrib.), Visione dei dieci anni di S. Brigida, XVII sec., Cappella di S. Brigida, Chiesa di Santa Maria della Catena, Palermo |
|
Ambito lombardo, S. Brigida, XVII sec., Bergamo |
|
Ambito abruzzese, S. Brigida dinanzi al Crocifisso, XVIII sec., L'Aquila |
|
Ambito bergamasco, S. Brigida, XVIII sec., Bergamo |
|
Bottega napoletana, Busto reliquiario di S. Brigida, XVIII sec., Parrocchia di S. Brigida, Napoli |
|
Gasparantonio Baroni (attrib.),Immacolata con Santi (SS. Michele arcangelo, Giovanni Nepomuceno, Francesco Saverio, Nicola da Bari, Giuseppe, Anna, Giovanni Battista, Francesco d'Assisi, Antonio da Padova, Carlo Borromeo, Ferdinando di Castiglia, Ludovico IX, Teresa d'Avila e Brigida) con anime purganti, 1725, Trento |
|
Francesco Coppa, Madonna del Rosario con i SS. Domenico e Brigida, 1787, Bologna |
|
A. Rikert, Madonna col Bambino ed i SS. Carlo Borromeo e Brigida, 1790-99, Trento |
|
Bartolomeo Chiecchio, Madonna col Bambino tra i SS. Rocco e Brigida, 1846, Fossano |
|
Giovanni Bizzotto, Madonna col Bambino e S. Brigida, 1930, Trento |
|
Ambito bergamasco, S. Brigida, XX sec., Bergamo |
Nessun commento:
Posta un commento