"L'insulso baratto" (vignetta di Gigi Vidris, "El Spin" di Pola, 1946) |
Muri democratici:
Preghiera
per i martiri delle foibe
composta nel 1959 da Mons. Antonio Santin,
Arcivescovo di Trieste e Capodistria.
O Dio, Signore della vita e della morte, della luce e delle
tenebre, dalle profondità di questa terra e di questo nostro dolore noi
gridiamo a Te. Ascolta, o Signore, la nostra voce.
De profundis clamo ad Te, Domine. Domine, audi vocem meam.
Oggi tutti i Morti attendono una preghiera, un gesto di pietà, un ricordo di affetto. E anche noi siamo venuti qui per innalzare le nostre povere preghiere e deporre i nostri fiori, ma anche per apprendere l’insegnamento che sale dal sacrificio di questi Morti.
Oggi tutti i Morti attendono una preghiera, un gesto di pietà, un ricordo di affetto. E anche noi siamo venuti qui per innalzare le nostre povere preghiere e deporre i nostri fiori, ma anche per apprendere l’insegnamento che sale dal sacrificio di questi Morti.
E ci rivolgiamo a Te, perché tu hai raccolto l’ultimo loro
grido, l’ultimo loro respiro.
Questo calvario, col vertice sprofondato nelle viscere della
terra, costituisce una grande cattedra, che indica nella giustizia e nell’amore
le vie della pace.
In trent’anni due guerre, come due bufere di fuoco, sono
passate attraverso queste colline carsiche; hanno seminato la morte tra queste
rocce e questi cespugli; hanno riempito cimiteri e ospedali; hanno anche
scatenato qualche volta l’incontrollata violenza, seminatrice di delitti e di
odio.
Ebbene, Signore, Principe della Pace, concedi a noi la Tua
Pace, una pace che sia riposo tranquillo per i Morti e sia serenità di lavoro e
di fede per i vivi.
Fa che gli uomini, spaventati dalle conseguenze terribili
del loro odio e attratti dalla soavità del Tuo Vangelo, ritornino, come il
figlio prodigo, nella Tua casa per sentirsi e amarsi tutti come figli dello
stesso Padre.
Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il Tuo
Nome, venga il Tuo regno, sia fatta la Tua volontà.
Dona conforto alle spose, alle madri, alle sorelle, ai figli
di coloro che si trovano in tutte le foibe di questa nostra triste terra, e a
tutti noi che siamo vivi e sentiamo pesare ogni giorno sul cuore la pena per
questi nostri Morti, profonda come le voragini che li accolgono.
Tu sei il Vivente, o Signore, e in Te essi vivono. Che se
ancora la loro purificazione non è perfetta, noi Ti offriamo, o Dio Santo e
Giusto, la nostra preghiera, la nostra angoscia, i nostri sacrifici, perché
giungano presto a gioire dello splendore dei Tuo Volto.
E a noi dona rassegnazione e fortezza, saggezza e bontà.
Tu ci hai detto: Beati i misericordiosi perché otterranno misericordia, beati i pacificatori perché saranno chiamati figli di Dio, beati coloro che piangono perché saranno consolati, ma anche beati quelli che hanno fame e sete di giustizia perché saranno saziati in Te, o Signore, perché è sempre apparente e transeunte il trionfo dell’iniquità.
Tu ci hai detto: Beati i misericordiosi perché otterranno misericordia, beati i pacificatori perché saranno chiamati figli di Dio, beati coloro che piangono perché saranno consolati, ma anche beati quelli che hanno fame e sete di giustizia perché saranno saziati in Te, o Signore, perché è sempre apparente e transeunte il trionfo dell’iniquità.
O Signore, a questi nostri Morti senza nome ma da Te
conosciuti e amati, dona la Tua pace. Risplenda a loro la Luce perpetua e
brilli la Tua Luce anche sulla nostra terra e nei nostri cuori. E per il loro
sacrificio fa che le speranze dei buoni fioriscano.
Domine, coram te est omne desiderium
meum et gemitus meus te non latet.
Così sia.
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