venerdì 12 maggio 2017

Pio XII e Fatima, l’appunto segreto sul “miracolo del sole”

Nella vigilia del Centenario della Prima Apparizione della Vergine a Fatima, rilanciamo questo contributo. Buon centenario!


Pio XII e Fatima, l’appunto segreto sul “miracolo del sole”

Tra le carte di Papa Pacelli il resoconto asciutto e notarile di quanto il Pontefice vide alla vigilia della proclamazione del dogma dell’Assunta, nel 1950: il globo solare roteava come accadde durante l’ultima delle apparizioni portoghesi


di ANDREA TORNIELLI

CITTÀ DEL VATICANO
Fino a pochi anni fa era una vicenda conosciuta ma senza un fondamento documentale. Nel 1950, poco prima di proclamare il dogma mariano dell’Assunzione di Maria con il suo corpo in cielo al momento della morte, l’ultimo dei dogmi proclamati dalla Chiesa cattolica, Pio XII assistette a un fatto straordinario. Mentre passeggiava nei giardini vaticani vide più volte allo stesso fenomeno verificatosi il 13 ottobre 1917 al termine delle apparizioni di Fatima, quando la folla accorsa accanto ai tre pastorelli in una giornata di pioggia, ad un tratto vide il sole roteare e avvicinarsi: i presenti poterono fissare questa strana “danza” senza accecarsi. 
Del “miracolo” visto da Pio XII aveva parlato per primo, e unicamente, il cardinale Federico Tedeschini durante un’omelia. Nove anni fa, dall’archivio della famiglia Pacelli, è emerso un appunto autografo del Papa. Un testo inedito su quella visione. Si tratta di un appunto manoscritto vergato a matita sul retro di un foglio nell’ultimo periodo della vita del Pontefice, nel quale in prima persona Pio XII racconta ciò che gli era accaduto. Il resoconto è asciutto, quasi notarile, senza alcun cedimento al sensazionalismo. Papa Pacelli lo scrisse riutilizzando un foglio che sull’altra facciata portava alcune righe dattiloscritte per un’udienza: una conferma del carattere parsimonioso del Pontefice nato a Roma, che era solito spegnere lui stesso le luci nelle sale del Vaticano dopo le udienze e spesso riutilizzava le buste con il quale gli veniva recapitato il quotidiano programma delle udienze.

L’appunto - emerso nove anni fa - di Pio XII in cui è raccontato il “miracolo del sole”

«Era il 30 ottobre 1950», antivigilia del giorno della solenne definizione dell’Assunzione, spiega Pio XII. Il Papa si accingeva per proclamare dogma di fede ciò che la Chiesa aveva sempre creduto fin dai primi secoli, e cioè l’assunzione corporea in cielo della Madonna al momento della morte. Lo faceva dopo aver consultato l’episcopato mondiale, unanimemente concorde: soltanto 6 risposte su 1.181 avevano manifestato qualche riserva. Verso le quattro di quel pomeriggio faceva «la consueta passeggiata nei giardini vaticani, leggendo e studiando». Pacelli ricorda che, mentre saliva dal piazzale della Madonna di Lourdes «verso la sommità della collina, nel viale di destra che costeggia il muraglione di cinta», sollevò gli occhi dai fogli. «Fui colpito da un fenomeno, mai fino allora da me veduto. Il sole, che era ancora abbastanza alto, appariva come un globo opaco giallognolo, circondato tutto intorno da un cerchio luminoso», che però non impediva in alcun modo di fissare lo sguardo «senza riceverne la minima molestia. Una leggerissima nuvoletta trovavasi davanti». «Il globo opaco - continua Pio XII nell’appunto - si muoveva all’esterno leggermente, sia girando, sia spostandosi da sinistra a destra e viceversa. Ma nell’interno del globo si vedevano con tutta chiarezza e senza interruzione fortissimi movimenti».  
Il Papa attesta poi di aver assistito allo stesso fenomeno il giorno seguente, 31 ottobre, e anche il 1° novembre, nel giorno della definizione del dogma dell’Assunta; quindi di nuovo l’8 novembre. Poi non più. Ricorda pure di aver cercato «varie volte» negli altri giorni, alla stessa ora e in condizioni atmosferiche simili, «di guardare il sole per vedere se appariva il medesimo fenomeno, ma invano; non potei fissare nemmeno per un istante, rimaneva subito la vista abbagliata». 
È da notare come il Papa non parli mai di “miracolo”, né si lanci in possibili interpretazioni. Ma certamente rimase colpito dalla coincidenza. Nei giorni seguenti, Pio XII riferiva il fatto a cui aveva assistito «a pochi intimi e a un piccolo gruppo di Cardinali (forse quattro o cinque), fra i quali era il Cardinal Tedeschini». Quest’ultimo, nell’ottobre dell’anno seguente, il 1951, si doveva recare a Fatima per chiudere le celebrazioni dell’Anno Santo. Prima di partire era stato ricevuto in udienza e aveva chiesto al Papa di poter citare quella singolare visione del sole roteante nell’omelia. «Gli risposi: “Lascia stare, non è il caso”. Ma egli insistette - continuava Pio XII nel manoscritto - sostenendo l’opportunità di tale annuncio, ed io allora gli spiegai alcuni particolari dell’avvenimento». «Questa è, in brevi e semplici termini - concludeva Papa Pacelli - la pura verità». «Pio XII era persuasissimo della realtà del fenomeno straordinario, cui aveva assistito ben quattro volte», ha testimoniato a suo tempo suor Pascalina Lehnert, la religiosa governante dell’appartamento papale.  
Il cosiddetto “miracolo del sole”, come abbiamo ricordato, si era già verificato il 13 ottobre 1917 a Fatima, durante l’ultima delle apparizioni ai tre pastorelli. Così lo raccontò nella sua cronaca M. Avelino di Almeida, giornalista laico e non credente, inviato del quotidiano “O Seculo” e testimone oculare: «E si assiste allora ad uno spettacolo unico ed incredibile allo stesso tempo per chi non ne è stato testimone... Si vede l’immensa folla voltarsi verso il sole sgombro di nuvole, in pieno giorno. Il sole ricorda un disco d’argento sbiadito ed è possibile guardarlo in faccia senza subire il minimo disagio. Non scotta, non acceca. Si direbbe un’eclisse».  
Pio XII era molto legato a Fatima: la prima apparizione ai tre pastorelli era infatti avvenuta il 13 maggio 1917, lo stesso giorno in cui Pacelli veniva consacrato arcivescovo nella cappella Sistina. È attestato che Pio XII e la veggente suor Lucia Dos Santos, rimasero sempre in contatto, e il Pontefice, nell’ultimo anno della sua vita, conserverà il testo del Terzo segreto di Fatima nel suo appartamento. A mantenere i contatti diretti tra Lucia e il Papa era la marchesa Olga Morosini Cavadal, la donna che nel 1977 accompagnò il patriarca di Venezia Albino Luciani dalla veggente di Fatima nel monastero di Coimbra: «Varie volte - ha dichiarato la marchesa al processo di beatificazione di Pacelli - trasmisi messaggi del Santo Padre per suor Lucia e di questa per lui, ma siccome promisi di mai rivelare nulla a chicchessia, non mi sento autorizzata a farlo adesso».

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