Nella
festa della Regina decor Carmeli, rilanciamo questo contributo di don
Marcello Stanzione.
Francesco e Giuseppe Verzella (attr.), Madonna del Carmine, Chiesa di S. Michele, Procida |
Antonio Acero de la Cruz, Madonna del Carmine, 1636, Museo de Arte del Banco de la Republica de Colombia, Bogotà, Colombia |
Corrado Giaquinto, La Madonna intercede per le anime del Purgatorio e consegna lo scapolare a S. Simone Stock, XVIII sec. |
Lo
scapolare del Carmine e il messaggio centenario di Fatima
di Don Marcello Stanzione
Vergine del monte Carmelo e molti cattolici in quel giorno riceveranno lo
Scapolare del Carmine o Abitino della Madonna. Alcune persone, purtroppo anche
dei sacerdoti, hanno obiettato contro la devozione dello Scapolare della Madonna
del Carmine, per il suo carattere “superstizioso” e per il fatto che la
salvezza del portatore di quest’abitino atterrebbe ad un’osservanza puramente
esteriore, indipendente dalle disposizioni interiori dell’anima (Stato di
grazia, virtù, ecc.).
Ad esse rispondiamo con San Luigi Maria Grignion di Monfort: “Le pratiche
esteriori ben fatte aiutano le interiori, sia perché esse fanno ricordare
all’uomo, che si guida sempre coi sensi, di quello che ha fatto e di quello che
deve fare; sia perché esse sono proprie per edificare il prossimo che li vede,
cosa che non fanno quelle che sono puramente interiori. Nessun uomo del mondo
dunque critichi né metta qui il naso per dire che la vera devozione è nel
cuore, che occorre evitare quello che è esteriore, che può esservi della
vanità, che occorre nascondere la propria devozione, ecc. … io rispondo loro
col mio maestro: “Gli uomini vedano le vostre buone opere,
affinché essi glorifichino il Padre vostro che è nei cieli” (Mt.
5, 16), non già, come dice San Gregorio, che si devono fare le proprie azioni e
devozioni esteriori per compiacere gli uomini e trarne delle lodi, questo
sarebbe vanità; ma le si fanno talvolta davanti agli uomini, nella veduta di
compiacere a Dio e di farlo glorificare per questo, senza farsi scrupolo dei
disprezzi e delle lodi degli uomini”. Più avanti, lo stesso santo annota: “Una
delle ragioni per le quali così pochi cristiani pensano alle loro promesse nel
santo battesimo e vivono con tanta superficialità, è che essi non portano
nessun segno esteriore che glielo faccia ricordare”.
Ma, si insiste: lo Scapolare (…) è una “assicurazione-salvezza” ben
meschina che dispensa dal santificarsi e dall’obbedire ai Comandamenti di Dio.
Diversamente detto, il peccatore, dopo aver ricevuto lo Scapolare, potrebbe
darsi in perfetta sicurezza a tutti i peccati dicendosi: “Poiché porto lo
scapolare, sono certo di non essere dannato”.
Occorre rispondere che colui che abusasse così della devozione alla Santa
Vergine, sarebbe indegno dei suoi favori. E’ per questo che sarebbe bene a
torto contando sul suo Scapolare per peccare più liberamente, poiché non si prende in giro Iddio (Galati 6, 7).
Lo Scapolare della Madonna del Carmine non è soltanto uno strumento che ci
garantisce l’indulgenza divina nell’istante dell’ultimo respiro affinché se
andiamo in Purgatorio possiamo al più presto andare in Paradiso. Esso è anche
“un sacramentale” che attrae le benedizioni divine, anche materiali, su chi lo
usa con pietà sincera e devozione ardente nei riguardi della Madonna. Lungo i
secoli innumerevoli miracoli e conversioni hanno dimostrato la sua enorme
efficacia spirituale tra i fedeli cattolici. Nelle “Cronache del Carmelo” ne
troviamo innumerevoli esempi. Vediamone appena qualcuno:
1- “Nello stesso giorno in cui San Simone Stock, generale dei frati
carmelitani, ricevette dalla Madre di Dio lo Scapolare e la promessa, fu
chiamato ad assistere un moribondo, che era disperato a causa dei suoi molti e
gravi peccati. Quando arrivò, mise sul pover’uomo che era assai tentato dal
demonio, lo Scapolare del Carmine che aveva appena ricevuto, chiedendo alla
Madonna che mantenesse la promessa che gli aveva appena fatto. Immediatamente
l’impenitente si pentì di tutte le sue colpe, si confessò sacramentalmente e
morì nella grazia di Dio”.
2- “Sant’Alfonso de’ Liguori, fondatore dei Redentoristi, morì nel 1787 con
lo Scapolare del Carmelo addosso. Quando venne avviato il processo di
beatificazione del santo vescovo, fondatore dei Redentoristi e patrono dei
teologi moralisti, all’aprirsi del suo tumulo, si constatò che il corpo era
ridotto in cenere, così come il suo abito: soltanto il suo Scapolare era
completamente intatto. Questa preziosa reliquia si conserva nel Monastero di
sant’Alfonso a Roma. Lo stesso fenomeno di conservazione dello scapolare
si verificò quando venne aperto il tumulo di San Giovanni Bosco, fondatore dei
Salesiani, quasi un secolo dopo.”.
3- “Nell’ospedale di Belleview, di Nuova York, fu ricoverato un anziano.
L’infermeria che lo assistette, vedendo sopra le sue vesti uno Scapolare colore
castagno scuro, pensò subito di chiamare un sacerdote cattolico. Mentre questi
recitava la preghiera degli agonizzanti, il malato apri gli occhi e disse:
“Padre io, non sono cattolico”. “Allora, perché usa questo Scapolare?” “Ho
promesso ad un amico che l’avrei usato sempre e di pregare tutti i giorni
un’Ave Maria”. “Ma sei in punto di morte. Non vuoi diventare cattolico?”. “Si,
Padre, lo voglio. L’ho desiderato tutta la mia vita”. Il sacerdote lo preparò
rapidamente, lo battezzò e gli somministrò gli ultimi sacramenti. Poco tempo
dopo l’anziano moriva serenamente. La Santissima Vergine aveva preso sotto la
sua protezione quella povera anima che indossava il suo scudo” (Lo Scapolare
del Monte Carmelo – Edizioni Segno, Udine, 1971).
L’Ordine dei frati della Madonna del Carmelo si installò in Portogallo
quando lo spirito cristiano della nazione era ancora difeso anche con la spada
da santi ed eroi. Il suo maggior protettore fu il Beato Nun’Alvares Pereira,
chiamato Nuno di Santa Maria perché il tenero amore per Maria santissima fu il
più elevato e sublime ideale della sua vita. Da giovane, Nuno si era dedicato
interamente a Lei e tutto ciò che faceva era in nome e onore di Maria. Dopo
essere stato armato cavaliere, incise sulla sua spada il nome di Maria e nel
suo stendardo la sua immagine. Nelle sue grandi lotte, riponeva sempre la
speranza nella Madre di Dio e da Lei attendeva la vittoria. Come ringraziamento
per i grandi benefici ricevuti ordinò di costruire chiese e conventi, come il
Monastero della Battaglia e il Convento del Carmelo a Lisbona, dove, a 70 anni,
entrò come fratello converso unitamente ad altri compagni d’arme. Si può
persino considerare il Beato Nuno come fondatore dell’Ordine in Portogallo, poiché
fu grazie a lui, per la sua influenza, che si stabilì in questo paese una
Provincia Carmelitana nel 1423. Nel 1250 i Cavalieri di S. Giovanni avevano
donato ai carmelitani un convento a Moura, ma fu la fondazione di Lisbona che
diede loro slancio. A partire da allora, lo Scapolare fu molto diffuso in
Portogallo, come in tutta l’Europa. Ma il tempo e l’incostanza di tanti
cattolici lo fece gradualmente relegare nell’oblio.
Nel 1917 a Fatima, a conclusione delle apparizioni, durante le quali la
Madonna proclamò la verità della sua sovranità e profetizzò il trionfo del Suo
Cuore Immacolato, Ella apparve rivestita dell’abito della sua più antica
devozione – quello del Carmelo. E, in questo modo, mostrò come una sintesi tra
lo storicamente più remoto (il Monte Carmelo), il più recente (la devozione al
Cuore Immacolato di Maria) ed il futuro glorioso, che è il trionfo di questo
stesso Cuore (Fatima e la Madonna del Carmelo, P. Higino di santa Teresa ,
Coimbra, 1951).
Lo Scapolare è un segno inequivocabile che il cattolico zelante
nell’adempimento delle richieste della Madre di Dio troverà in questa devozione
una fonte abbondante di grazie per la sua conversione personale e per il suo
apostolato, specialmente nella nostra società che oggi è estremamente secolarizzata
e rozzamente materialista e chiusa ai valori dello spirito. Questo “Vestito di
Grazia” fortificherà la sua certezza che, quando per lui arriverà la morte nel
chiudere gli occhi a questa vita e all’aprirsi all’al di là , troverà il suo
fine ultimo, Gesù Cristo, nella Gloria Eterna insieme alla Beata Vergine Maria.
È importante proprio in questo 2017 in cui ricordiamo il centenario delle
apparizioni di Fatima, ribadire l’importanza spirituale dello Scapolare della
Madonna del Carmine che un santo come Giovanni Paolo II portava sempre addosso.
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