Ai Vespri
della domenica di Septuagesima, avveniva in antico un rituale speciale,
specialmente nell’Europa continentale, noto come Funerale dell’Alleluia.
In pratica, giacché nel Rito Latino dal Mercoledì delle Ceneri in poi fino a
Pasqua non si canta più l’Alleluia, né si recita dopo i salmi, veniva
commemorata la “morte” dell’Alleluia fino al suo ritorno, connesso alla Pasqua
di Cristo. Il rito del Funerale dell’Alleluia è spiegato bene
in un manuale liturgico del XV secolo, rinvenuto a Toul, in Francia:
«Il Sabato
precedente la Domenica di Septuagesima, tutti i coristi si recano in sagrestia
durante la recita dell’Ora Nona, a prepararsi per il Funerale dell’Alleluia.
Dopo l’ultimo Benedicamus Domino [Alla fine dei Vespri] essi
in processione, recando seco la Croce su asta e l’incensiere fumante, conducono
un catafalco sul quale è adagiato uno stendardo con scritto “Alleluia”,
e svolgono una processione cantando, finché non raggiungono il chiostro: lì
depongono il catafalco nella terra, lo benedicono con l’acqua santa e lo
incensano, e dopo se ne ritornano in sagrestia per la medesima maniera».
Alessandro
II, pontefice dal 1015, ordinò che questo rito fosse eseguito con ogni onore, e
ne è rimasta traccia fino all’epoca di Trento. I coristi cantavano un inno speciale
durante il tragitto del “feretro” dell’Alleluia, e per l’occasione ne furono
scritti davvero tanti. Il più famoso è un inno di un Anonimo del X secolo (900
d.C. circa):
Alleluia,
inno di letizia, voce di gioia che non può morire,
Alleluia,
grido mai silente negli Eccelsi,
Coloro che
abitano nella casa di Dio ti cantano senza posa.
Alleluia,
tu risuoni, vera e libera Gerusalemme:
Alleluia,
madre gioiosa, tutti i tuoi figli cantano con te,
Ma dalle
tristi acque di Babilonia a lutto noi ci troviamo.
Non
meritiamo più di cantare: Alleluia,
Alleluia,
cancella le nostre trasgressioni,
Perché il
santo tempo ci conduce a piangere i nostri peccati.
Per questo
con inni ti preghiamo,
o
Santissima Trinità e donaci di portare a casa la tua Pasqua dal tuo Cielo,
E là con
te canteremo per sempre, Alleluia.
In alcuni
luoghi, la deposizione della bara con l’Alleluia veniva fatta in
forma di Epitaffio, e la tela veniva portata sotto l’Altare, dalla quale poi
veniva mostrata al termine dei Vespri di Pasqua, la sera del Sabato Santo.
Fonte:
Cristianità
ortodossa, 11.2.2017.
Cfr. anche Septuagesima Sunday signals the springtime, in Communio, Jan. 27, 2013; The Burial of the Alleluia, in St John Cantius parish; Le samedi avant le dimanche de la Septuagésime : suspension de l’Alléluia, in Le blogue du Maître-Chat Lully, 26.1.2013; Burial of the Alleluia, in New Liturgical Movement.
Cfr. anche Septuagesima Sunday signals the springtime, in Communio, Jan. 27, 2013; The Burial of the Alleluia, in St John Cantius parish; Le samedi avant le dimanche de la Septuagésime : suspension de l’Alléluia, in Le blogue du Maître-Chat Lully, 26.1.2013; Burial of the Alleluia, in New Liturgical Movement.
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