Pubblichiamo
volentieri un articolo a mo’ di lettera di un nostro affezionato lettore, che
ci racconta, con sofferenza, della sua esperienza nella diocesi bergamasca, un quadro triste e
desolante, che è anche icona dell’attuale stato in cui versa, ahinoi, la Chiesa
cattolica … .
Spettabile
Blog,
l’articolo
a firma di Mario Zambrano, “Padre nostro che sei...Allah”: è la Quaresima
bergamasca, pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana qualche giorno
fa, ha provocato in me sofferenza, ma non sorpresa.
Ho
vissuto dal 1991 al 2004 nella Diocesi di Bergamo, e come laico impegnato a
livello parrocchiale ho conosciuto i gravi problemi della vita ecclesiale nella
Chiesa di Bergamo, un tempo cattolicissima per antonomasia, e che purtroppo, oggi,
si è persa.
A livello
liturgico Bergamo era un laboratorio di strampalate “innovazioni”. Un giorno,
un amico seminarista mi disse come venissero loro mostrati filmati che descrivevano
come “animare” le Messe per accrescere l’attenzione dei fedeli.
Detto
fatto. Nella mia parrocchia, un giovane vicario parrocchiale organizzava
scenette di bambini che accompagnavano la lettura del Vangelo. Il suo
successore, invece, era molto ardito nell’animare le omelie. Una domenica, dopo
aver letto l’episodio delle Nozze di Cana, fece trasmettere dagli altoparlanti
musica da discoteca facendo ballare i bambini nella navata centrale al ritmo di
disco-music, per poi presentarsi con uno zaino sulla casula e dire: «Abbiamo
finito la Coca-Cola».
Un’altra
volta, in avvio di omelia, fece trasmettere dagli altoparlanti una canzone di
Domenico Modugno, in un’altra occasione ancora fece guardare ai fedeli, per circa
dieci minuti, una parte di film sulla Sacra Famiglia attraverso un televisore
posto sul battistero davanti all’altare. Ovviamente, spesso e volentieri,
durante l’omelia scendeva tra i fedeli con il microfono facendo loro domande.
In
diocesi non andava tutto bene neppure dal punto di vista dottrinale. Ricordo,
ad esempio, che la Dominus Jesus del cardinal Ratzinger fu apertamente
contestata in quanto avrebbe messo a rischio, così si diceva, cinquant’anni di dialogo
ecumenico ed interreligioso.
Dal
Seminario di Bergamo uscivano sacerdoti e teologi laici freddissimi nei
confronti della Madonna, considerata, in perfetto stile luterano, un disturbo,
poiché, si diceva, bisognava mettere Cristo al centro - evidentemente, l’insegnamento
di san Giovanni Paolo II di quegli anni che non si giunge a Gesù se non per
mezzo di Maria non aveva lasciato traccia nella diocesi orobica. Chi aveva
quella che essi consideravano un’eccessiva devozione mariana era malvisto: un
seminarista mio amico, per pregare il Rosario, lo faceva di nascosto.
Un giorno
mi fu riferito che in una cappella del Seminario Maggiore c’era un tabernacolo
a forma di piramide, che sappiamo essere uno dei simboli della Massoneria.
Anni dopo
- già mi ero trasferito in Croazia - mi recai in Curia vescovile di Bergamo
accompagnando una delegazione ufficiale di una diocesi croata. Un sacerdote ci
guidò a visitare i locali del Seminario Minore e di quello Maggiore, ed ecco,
nella cappella della quarta o quinta teologia (purtroppo non ricordo con
precisione quale), ci trovammo davanti il tabernacolo a forma di piramide,
nero, con la figura di un serpente che avvolgeva il tabernacolo. Non so se esiste ancora quel tabernacolo. Eravamo, però, talmente
sbigottiti che non avemmo la prontezza di spirito di fare una fotografia a
quell’obbrobrio, e il sacerdote, imbarazzato, se la cavò lamentando che gli
artisti moderni non capivano nulla di religione.
Considerate
questa premesse, non sorprende che dopo il malcelato dissenso di quei tempi,
oggi a Bergamo
si siano trasformati in rampanti araldi del “nuovo corso” – proprio da Bergamo
proviene mons. Maurizio Chiodi, nuovo membro della Pontificia Accademia della
Vita, protagonista di un recente discorso nel quale poneva le basi per l’abbattimento
della Humanae Vitae (v. qui e qui). La pubblicazione
web ufficiale della Diocesi “Sant’Alessandro” è quindi in prima fila nel
propagandare il nuovo atteggiamento “pastorale” di “accoglienza” verso i
divorziati risposati (v. qui)
e le coppie omosessuali (v. qui), con un tono durissimo nei confronti dei reprobi, che non si conformano - basti
leggere questo articolo
con il quale, senza mezzi termini, i quattro cardinali dei Dubia – menzionati per nome e cognome solo in un poscritto alla
fine dell’articolo come segno di ulteriore disprezzo – vengono definiti “farisei”.
Non è un
caso che nella Diocesi di Bergamo, vale a dire a Ghiaie di Bonate, sia apparsa
la Madonna anticipando di vari decenni la gravissima crisi della famiglia e l’attacco
a essa da parte del Maligno.
Né che ad
esempio nella sola Valle Seriana, dove vivevo, ci sono cinque santuari che ricordano
apparizioni della Madonna o miracoli. Laddove il Cielo interviene, maggiore è
il bisogno.
Ritengo
che dobbiamo, ora più che mai, impegnarci a pregare moltissimo per i sacerdoti
e la Chiesa. Se preghiamo per i sacerdoti, preghiamo anche per le nostre anime,
senza dimenticare il suffragio per le anime di sacerdoti che sono nel
Purgatorio. La situazione è gravissima, non c’è più tempo da perdere.
Grazie
per l’attenzione e cordiali saluti
Guido
Villa
Nessun commento:
Posta un commento