Nella festa di S. Maria Maddalena, l’Apostola apostolorum, rilanciamo
questo contributo, risalente a quattro anni fa, di Cristina Siccardi.
Philippe de Champaigne, S. Maria Maddalena penitente, 1668-70, National Museum of Western Art, Tokyo |
Santa
Maria Maddalena, la testimone di Cristo
di
Cristina Siccardi
Quando
il Figlio di Dio entrò nella storia, Maria Maddalena fu fra coloro che
maggiormente lo amarono, dimostrandolo. Quando giunse il tempo del Calvario,
Maria Maddalena era insieme a Maria Santissima e a san Giovanni, sotto la Croce
(Gv. 19,25). Non fuggì per paura come fecero i discepoli, non lo rinnegò per
paura come fece il primo Papa, ma rimase presente ogni ora, dal momento della
sua conversione, fino al Santo Sepolcro. La Chiesa celebra la sua festa il 22
luglio.
Non
parole d’amore, ma atti d’amore ci consegnano i Vangeli sulla figura della
Maddalena, colei che aveva lavato (con le lacrime del pentimento), asciugato,
baciato i piedi di Cristo. A quella vista il fariseo, scandalizzato, che aveva
invitato Gesù a casa sua, pensò fra sé: «Se costui fosse un profeta,
saprebbe chi e che specie di donna è colei che lo tocca: è una peccatrice».
Gesù lesse quell’indebito giudizio e gli disse: «Vedi questa donna? Sono entrato
nella tua casa e tu non m’hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha
bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi
hai dato un bacio, lei invece da quando sono entrato non ha cessato di baciarmi
i piedi. Tu non mi hai cosparso il capo di olio profumato, ma lei mi ha
cosparso di profumo i piedi. Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti
peccati, poiché ha molto amato. Invece quello a cui si perdona poco, ama poco»
(Lc. 7, 39-47).
Non
a caso per il Messale romano, nel giorno dedicato a Maria Maddalena, è stata
scelta una lettura del Cantico dei Cantici: «Mi alzerò e perlustrerò la città, i
vicoli, le piazze, ricercherò colui che amo con tutta l’anima. L’ho cercato, ma
non l’ho trovato. Mi incontrarono i vigili di ronda in città: “Avete visto
colui che amo con tutta l’anima?”» (Ct. 3,2), un amore perseverante che il
Signore premiò, rendendola degna di essere «apostola degli apostoli»: fu
la prima ad annunciare la sua resurrezione.
San
Gregorio Magno ha parole straordinarie (Om. 25,1-2. 4-5; PL 76,1189-1193) per
colei che fece di Cristo l’unica ragione di vita. «Ella si recò la
Domenica di Pasqua al Sepolcro, con gli unguenti, per onorare il Signore. Ma
non lo trovò: “Maria invece stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva”
(Gv. 20,10-11). In questo fatto dobbiamo considerare quanta forza d’amore aveva
invaso l’anima di questa donna, che non si staccava dal sepolcro del Signore,
anche dopo che i discepoli se ne erano allontanati. (…) Accadde perciò che poté
vederlo essa sola che era rimasta per cercarlo; perché la forza dell’opera
buona sta nella perseveranza, come afferma la voce stessa della Verità: “Chi
persevererà sino alla fine, sarà salvato” (Mt. 10, 22). Cercò dunque una prima
volta, ma non trovò, perseverò nel cercare, e le fu dato di trovare. (…) I
santi desideri crescono col protrarsi. Se invece nell’attesa si affievoliscono,
è segno che non erano veri desideri. (…) “Donna perché piangi? Chi cerchi?”
(Gv. 20,15). Le viene chiesta la causa del dolore, perché il desiderio cresca,
e chiamando per nome colui che cerca, s’infiammi di più nell’amore di lui. “Gesù
le disse: Maria!” (Gv. 20,16). Dopo che l`ha chiamata con l’appellativo
generico (…) senza essere riconosciuto, la chiama per nome come se volesse
dire: Riconosci colui dal quale sei riconosciuta. Io ti conosco non come si
conosce una persona qualunque, ma in modo del tutto speciale».
Maria
si risveglia dall’incubo: «Rabbunì!» («Maestro!»). L’umile penitente
Maddalena, diventa testimone del trionfo del Crocifisso. Ora vorrebbe stare lì,
in adorazione, e invece no: «Non mi trattenere, perché non sono ancora
salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: Io salgo al Padre mio e
Padre vostro, Dio mio e Dio vostro» (Gv. 20, 17). Porterà Lei l’annuncio
agli Apostoli.
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