Sante Messe in rito antico in Puglia

giovedì 16 agosto 2018

La Assunzione: trionfo della Madre di Dio

Ancora immersi nel clima della festa dell’Assunzione (siamo, infatti, nell’Ottava della festa!), rilanciamo questo contributo di Cristina Siccardi nel ricordo odierno del santo genitore della Vergine Maria, S. Gioacchino.













La Assunzione: trionfo della Madre di Dio

di Cristina Siccardi


Maria Santissima è davvero la più bella di tutte le creature, nell’anima candida come nel volto verginale. La Madre di Dio, preservata dal peccato mortale e veniale, è un trionfo di bellezza, di purezza, di innocenza e, contemporaneamente, un trionfo di sapienza, di forza, di fermezza, ecco perché, trafitta di spade, non ha mai dato segni di fragilità, rimanendo presente anche all’apice del dolore, quando si trovò ai piedi della Croce sul Calvario.
«Stabat Mater dolorósa iuxta crucem lacrimósa, dum pendébat Fílius.…» recita la sequenza cattolica del XIII secolo composta dal beato francescano Jacopone da Todi. Il componimento, un capolavoro spirituale oltre che letterario, termina con queste parole:
«Fac me cruce custodíri
morte Christi praemuníri,
confovéri grátia.
Quando corpus moriétur,
fac, ut ánimae donétur
paradísi glória»
Fa’ che io sia protetto dalla Croce,/che io sia fortificato dalla morte di Cristo,/consolato dalla grazia./E quando il mio corpo morirà/fa’ che all’anima sia data/la gloria del Paradiso»).
Alla creatura più bella dell’Universo è stata predestinata la gloria del Paradiso fin dal concepimento: preservata dal peccato, ma non dal dolore, come il Suo increato Figlio. Maria Santissima è entrata nella Gloria del Paradiso in corpo ed anima, dove è acclamata Regina da tutti i cori degli angeli e da tutte le schiere dei Santi. La sua Assunzione è verità di fede che, professata da sempre nella tradizione della Chiesa, è stata sigillata come dogma il 1° novembre dell’Anno Santo 1950 da Pio XII con la costituzione apostolica Munificentissimus Deus: unico dogma proclamato da un Papa nel XX secolo, quasi un secolo dopo il dogma dell’Immacolata Concezione, proclamato da Pio IX l’8 dicembre 1854.
L’Assunzione, verità negata da tutte le credenze protestanti, anticipa la resurrezione della carne cui sono destinati tutti gli uomini al termine dei tempi, con il Giudizio universale. Prima della fine del mondo, i Santi raggiungono la beatitudine eterna soltanto con l’anima, in attesa della glorificazione del corpo, di cui già gode la Vergine Maria. La Madre di Dio, infatti, quando visita i veggenti, a Fatima, come a Lourdes, come a La Salette, come in tutte le altre epifanie mariane appare in carne ed ossa.
Scrive Pio XII: «[…] per l’autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei santi apostoli Pietro e Paolo e Nostra, pronunziamo, dichiariamo e definiamo essere dogma da Dio rivelato che: l’immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo. Perciò, se alcuno, che Dio non voglia, osasse negare o porre in dubbio volontariamente ciò che da Noi è stato definito, sappia che è venuto meno alla fede divina e cattolica».
I dogmi sono riconoscimenti e ufficializzazioni di tradizioni già appartenenti e diffuse nel seno della Chiesa: sono proclamati non per affermare novità, ma per difendere una verità minacciata da attacchi teologici eretici. Nel Novecento Pio XII sentì l’urgenza di sigillare il dogma dell’Assunzione a causa delle minacce scientiste, quelle minacce operate dalla critica moderna in ogni aspetto della fede cattolica.
Da secoli e secoli tutti i fedeli, recitando il Santo Rosario, hanno contemplato e contemplano con la preghiera il quarto mistero glorioso, ovvero l’Assunzione di Maria Vergine che anche noi oggi celebriamo.

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